Di nuovo in macchina stamattina partendo da splendido agriturismo, su splendida VW California rossa. Destinazione Piazza Armerina dove non si parla siciliano ma un dialetto più locale ancora, il piazzese. Che poi locale non è perché è un dialetto piemontese molto somigliante a quello che parlano nel Monferrato. Misteri delle emigrazioni. L’altro mistero di Piazza Armerina è che ha aderito alla Città metropolitana di Catania, pur essendo lontana chilometri e chilometri da Catania ed essendo parte della provincia di Enna. Ma lasciamo stare i misteri e parliamo della Villa del Casale, l’incredibile trionfo del mosaico. Avete presente quelle belle ragazze con bikini che ci fanno vedere in continuazione? Bè, proprio quelle. Ma le ragazze con il bikini non sono nemmeno la parte più bella dei mosaici. La Villa del Casale è una specie di fumettone del mosaico tardo-romano. Scene di caccia in India e in Mauritania, belve, eroti (specie di bambini, di putti, con le ali), schiavi, militari, scene di vita famigliare, Ulisse e il Ciclope, il ratto di Ganimede e forse quello delle Sabine, perfino una scena di sesso, tutto ti scorre davanti agli occhi grazie ad una telenovela realizzata con piccole tesserine di marmo coloratissimo provenienti da tutto il mondo. Da passarci una giornata. Noi invece ci dedichiamo anche a Morgantina, un’antica città a qualche decina di chilometri, molto grande, che ricorda in qualche maniera, per estensione e per impianto urbanistico, Pompei. Da quando cominciarono a scavare molti reperti sono venuti alla luce e subito sono stati rubati dai tombaroli che li hanno venduti agli americani. Recentemente, nel 2010, gli americani ce li hanno restituiti e adesso sono nel Museo locale, compresa la famosa Venere di Morgantina che in realtà sarebbe una Demetra e che in sostanza è una signora grande e grossa con grandi tette e grandi fianchi e grandi cosce e che secondo me aveva scoperto il trucchetto della maglietta bagnata.
Ogni tanto mi torna un attacco di nepotismo, e devo parlarvi di mio figlio. Giovanni ha prodotto un breve video di un minuto, che è stato selezionato a un importante concorso nazionale. Gli ho detto: ma non potevi farlo più lungo? „Papà, il concorso è per video di un minuto!“. Che cazzata, gli ho detto io, che sto viaggiando tra carciofi e chiese barocche con la moglie Annette e il cane Billie.
Dopo colazione incredibile in agriturismo incredibile dove abbiamo dormito in camere incredibili, partiamo alla conquista della Sicilia barocca attraversando una campagna ordinata e ben coltivata. Facciamo subito fuori i pregiudizi siciliani: le strade fanno schifo, sono piene di piccole frane e di grosse buche. Quindi è vero che l’eventuale ponte di Messina scaricherebbe migliaia di macchine in una rete stradale fatiscente. Ma chissenefrega. Si è costretti ad andare piano e quindi si vede di più e meglio. Grandi uliveti, grandi vigneti e grandi carciofeti (Niscemi è definita pomposamente “la capitale del carciofo” ed io per farle onore, la sera, al ristorante Cibus di Niscemi, mi faccio fuori due piatti di carciofi crudi con scaglie di grana). Oggi siamo andati a Ragusa, a Modica e a Scicli travolti da un temporalone che non ci ha impedito di vedere splendide chiese e poi splendide chiese e alla fine molte altre splendide chiese. Non so se abbiamo visto più chiese o più carciofi. In realtà abbiamo visto una infinità di luoghi camillereschi. Dalle parti di Ragusa (Vigata) è passato più Montalbano che Garibaldi e tutti quanti parlano di Camilleri e tutti quanti girano documentari su Camilleri e tutti i camerieri ti indicano la questura di Montalbano, la casa al mare di Montalbano, il ristorante di Montalbano, il garage di Montalbano, il muro contro il quale Montalbano ha fatto la pipì. Montalbano ha fatto risorgere Ragusa ma anche luoghi che Montalbano non ha mai visto. Montalbano è il motore dell’economia locale. Il barocco gli fa un baffo.
PS: chiedo scusa per errore di ieri: Pippo Baudo non è di San Agata di Militello.
In giro per la Sicilia con Annette, la mia moglie tedesca e Billie, la mia pastora australiana. Partiamo da Salina, a bordo della VW California rossa, a bordo del Bridge, traghetto per Milazzo. Bella giornata, sole. Da Milazzo verso Sant’Agata di Militello, patria di Pippo Baudo e poi dentro il parco dei Nebrodi, con l’accento sulla “e”, parola sdrucciola. E’ subito notte e procediamo verso l’interno. Stiamo quasi per fermarci in un B e B campeggio ma Trip Advisor ci advaisa che è pieno di zecche. Billie dice: no, per favore. Ci fermiamo quindi più avanti in uno splendido agriturismo condotto da Concetta che ci sfama a ci fa dormire in un vecchio palmento. Siamo a Troina, dintorni. Tantissimi ulivi ma le olive sono ancora sugli alberi. La raccolta qui la fanno tardi. Troina è in cima ad una rocca. E’ piena di stradine minime nelle quali il VW California rosso si districa con qualche difficoltà. Grande mostra di fotografie di Robert Capa sullo sbarco degli alleati, dove anche Billie fa un po’ di cultura. Scopro via Baudo, ma non deve essere Pippo. VW California rosso prosegue verso sud. Aggiriamo Enna e puntiamo sul Lago di Pergusa con annesso autodromo. Mangiamo all’Hotel Riviera, insalata e affettati. E cannolo siciliano. Scopriamo che nel lago di Pergusa non si può fare il bagno per non disturbare gli uccelli. Le auto da corsa, invece…Passiamo vicini a Villa Morgantina e a Piazza Armerina, ma non ci fermiamo. Si rinvia ai prossimi giorni. Arriviamo in un agriturismo principesco, i Feudi del Pisciotto. Roba da pazzi dove si fanno vini incredibili e si dorme in stanze incredibili. Incredibile (SEGUE)