da Massimo Mai
La Lega dovrebbe concentrarsi su obiettivi più realistici, non l’indipendenza della padania ma l’indipendenza del Trota dalla famiglia di origine.
Le navi che collegano le Eolie passano molto al largo, da qualche giorno. (csf)
Quaranta libri scritti, otto milioni di copie vendute, quattro nipotini, quattro by-pass, settantadue anni. Enzo Biagi, continua a produrre, a lavorare, a scrivere. “Mi diverto”, dice. “E l’incredibile è che mi pagano per farlo”. Esce il suo nuovo libro, “Un anno, una vita”, diario di un anno di vita, la storia che si mischia alla cronaca, la cronaca che si mischia alla vita privata, autobiografia pubblica di dodici mesi di avvenimenti e di sentimenti. E di ricordi.
Biagi, è la prima volta che scrivi un diario?
Ci avevo già provato altre volte. Stavolta ci sono riuscito.
I diari li scrivono i giovani e i vecchi. Ti senti vecchio?
No. Tutto è avvenuto così in fretta che non mi sono accorto di invecchiare.
Che cosa è la vecchiaia?
Qualcuno ha detto che è il tempo in cui calano le speranze e crescono i ricordi.
segue
Grande exploit di Francesca Fornario. Andare a leggere, per credere. Andare a leggere, per credere.
da Gianni Guasto
Bossi è un pagliaccio. Decenni a gridare alla mafiosità del sud, e poi, quando si tratta di arrestarne uno, regge il sacco ai compari. Vergogna, leghisti. siete il partito dei proclami, delle balle, delle sparate a uso e consumo dei vostri elettori, che prendete in giro sistematicamente: il parlamento del Nord, la Padania indipendente, i ministeri a Monza sloggiati dalle comunioni, i bergamaschi in armi, la secessione per referendum democratico (ma quando mai: la Costituzione, se Dio vuole, non lo prevede). Tutte balle pubblicitarie per una propaganda un tanto al chilo, facile facile come le preghierine alla Madonna di Lourdes e i pellegrinaggi a Medjugoire. Basta che quel rimbambito dica che nelle carte non c’è niente e voi tutti lì, a rientrare nei ranghi. Siete complici dei mafiosi, e non avete alcun rispetto nemmeno per chi vi sostiene. Fascisti. Vergognatevi.
da Giorgio Goldoni
Grazie per le liberalizzazioni; da oggi potrò fare il lavavetri al semaforo, o il parcheggiatore abusivo nelle aree dei supermercati, senza essere condizionato da mille lacci e lacciuoli. C’è lavoro in Italia, tanto lavoro.
Dopo neanche un giorno dalla denuncia di alcuni giornali (il “solito” Fatto Quotidiano), e dopo una conversazione con il Presidente del Consiglio, il sottosegretario Malinconico, turista a propria insaputa, si è dimesso. Grazie ai Presidenti Monti e Napolitano per averci riportato indietro da un viaggio nella preistoria durato quasi vent’anni.
da Claudio Urbani, Roma
La Lega è nata per combattere la corruzione di Roma ladrona, lotta contro lo spreco, l’assistenzialismo, le poltrone ecc. Questo almeno il suo far credere al popolo plaudente ed ingenuo. Ma piano piano scopre poi che le poltrone non sono così scomode, soprattutto se tutto può rimanere in famiglia o quasi – vedi la scuola privata con sovvvenzione pubblica della moglie di Bossi – i figli lautamente portaborse di amici, poi un posto sicuro nei vari consigli comunali o regionali. Infine affarista peggio di “Roma ladrona” con investiment all’estero con i soldi pubblici, i nostri, cioè di chi paga le tasse, all’estero come dei capitalisti sprugiudicati qualsiasi, ma sempre a conduzione familiare, come nelle più genuine trattorie… http://www.corriere.it/politica/12_gennaio_09/fondi-pubblici-tanzania_402d1e06-3a8d-11e1-8a43-34573d1838c1.shtml
da Paolo Beretta
Un’operazione dell’Agenzia delle Entrate a Cortina ha smascherato quasi 60 auto di lusso appartenenti a poveri contribuenti che dichiaravano meno di 50.000 euro l’anno (ma il Capodanno lo passavano a Cortina), oltre ad un discreto numero di altre violazioni varie. In un periodo come questo ci sarebbe da aspettarsi un coro unanime di plauso ma, sorpresa, Cicchitto, la Santanchè e la Gelmini lanciano invece strali verso i controllori, arrivando a dichiarare (la Gelmini) che l’operazione sia da condannare in quanto implichi “l’idea che la ricchezza sia male”.Tralasciando di commentare l’incommentabile, risultano però ancora più chiare le cause dello sfacelo in cui ci ritroviamo. Adesso non solo sappiamo una volta di più chi siano i ladri che hanno svaligiato l’Italia da trent’anni a questa parte, ma abbiamo anche un’idea di chi siano stati i pali di cotal rapina. Con la differenza, rispetto al poveretto della Banda dell’Ortica, che questi, ahinoi, ci vedevano benissimo.
Se ne è andato, oggi. Luca Grandori. Era uno del nostro gruppo. Quella scarna dozzina di ragazzini che Lamberto Sechi aveva allevato perché portassero al successo il suo Panorama. Marco, Chiara, Gianni, Rachele, Valentina, Paolo, Maria Luisa, Cristina, Silvia, Claudio, Guido, Carlo, Valeria, Myriam, Giampiero, Romano. Ragazzini, più o meno ragazzini. C’era anche qualche adulto, Gigi, Gaetano, Franco, Lello. E c’era lui, Luca. Con la sua autoironia. Il ragazzo che non amava prendersi mai sul serio. Un cialtrone, come me. Sempre disponibile a vedere il bicchiere mezzo pieno, a ridere delle proprie inadeguatezze. Aveva 65 anni. Era diventato nonno da una settimana. (csf)