da Giorgio Goldoni
Un paese che vive ben aldisopra dei propri mezzi, un paese che è abituato a prendere e a non dare, e che, quando il tasso alcoolico aumenta, diventa incredibilmente aggressivo. Dopo aver distrutto la nazione libica – insieme ai compagnucci francesi – ora il Regno Unito si è dichiarato pronto a sferrare il primo attacco (nucleare?) all’Iran, forse inconsapevole del fatto di incendiare in questo modo tutto il Medio Oriente.
da Carla Bergamo
Io ho trovato due interviste ad Abu Mazen, una contraddicendo l’altra. C’è qualcosa che non mi torna. http://www.alarabiya.net/articles/2011/10/29/174249.html http://www.memri.org/report/en/0/0/0/0/0/0/5759.htm
da Domenico Astuti
E’ stato da bambino sulle ginocchia del Migliore, ma anche ha fatto le scuola di partito a Mosca ai tempi di Breznev. Ha partecipato agli scontri di Valle Giulia, ma anche ha fatto il corista nella prima opera rock realizzata in Italia. Ha fatto programmi televisivi sul sesso, ma anche, è stato segretario cittadino del Partito Comunista a Torino. E’ stato consigliere di Craxi, ma anche agente della Cia. Consigliori ben pagato di un miliardario entrato in politica, ma anche ministro. Direttore di giornale della signora Lario, ma anche ha fondato un partito antiabortista di tendenze clericali.
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da Giulio Bulgarelli, Correggio
Sei carina e vivace? Ti piacciono le persone mature? Partecipa al casting per le hostess che accoglieranno gli ispettori dell’Ue e Fmi. Faranno a cazzotti per partecipare alla delegazione, quei vecchi babbioni, altro che monitoraggio.
da Massimo Mai
Parole usate per descrivere la situazione sui giornali amici del Premier: traditori, congiurati, carbonari, odio, deliranti, furiosi, montati, accaniti, catastrofisti.
da Isabella Guarini.Napoli
Mi sembra che si stia riproponendo la tattica che fu di Francesco Cossiga per consentire il Governo D’Alema, primo Presidente del Consiglio ex-PCI, con la formazione dell’UDR! Ecco i nuovi uderrini in azione!
da Claudio Urbani, Roma
“Il Giornale” oggi tuona e bolla come traditori dei “dissisidenti”, che stanchi della commistione pubblico- privato-, anzi più privato che pubblico, che ha condizionato lo statista (si fa per dire) B., facendolo più operare per sé che per la res publica, come sarebbe stato suo preciso dovere come presidente del consiglio, hanno esternato il loro disagio di politici. Eppure quel fatidico, anzi infausto giorno, chi si comportò da voltagabbana, non gratuitamente ovviamente, fu onorato del titolo di “Responsabile”. Più appropriato sarebbe stato quello di correo nei disastri che ne sono conseguiti. Oggi, stranamente, dei veri responsabili che prendono atto del baratro raggiunto dall’Italia grazie a B. son bollati come traditori: detto dal “Il Giornale” potrebbe essere un vero complimento.
da Massimiliano De Simone
Secondo il Ministro del lavoro la crisi che sta devastando le finanze italiane si risolve abrogando l’articolo 18. Sic. Ma è così difficile rendersi conto che il giorno dopo l’approvazione di una misura del genere ci sarebbe una ondata di licenziamenti, aumenterebbe la disoccupazione e con essa la forbice fra ricchi e poveri, e che, in tal modo, le tensioni sociali diventerebbero insostenibili e si alimenterebbe quel terrorismo armato che proprio Sacconi paventa? Evidentemente sì, è difficile rendersene conto.
da Francesco Varotto, Padova
Clamorosa e rara intervista (Repubblica e il Fatto, non pervenuti) di Abu Mazen alla televisione israeliana: “It was our mistake, è stata colpa nostra” rifiutare la partizione Onu che nel 1947 aveva diviso la Palestina in due Stati, uno arabo e uno ebraico, e anzi dichiarare guerra, poi persa, a Israele. “È stato un errore di tutto il mondo arabo”, ha aggiunto il presidente palestinese che però si lamenta che gli israeliani da 64 anni li puniscano per quell’errore. A me pare clamorosa, questa intervista. Tutto il gran casino arabo-israeliano, dicono ora anche i vertici palestinesi, nasce dal “mistake” di 64 anni, quando gli arabi scelsero la guerra invece che la pace.
da Vittorio Grondona – Bologna
Per quanto riguarda le primarie, io penso che se il PD intendesse “correre da solo”, ripetendo la fallita triste esperienza di veltroniana memoria, le primarie al suo interno sarebbero solo nocive. Bersani le ha già vinte e coerenza vuole che sia lui il candidato per la leadership. In una alleanza allargata, trovo invece corretta una competizione popolare riservata però ai soli leader riconosciuti dei partiti di coalizione. Il PD, poi, la dovrebbe smettere di essere d’accordo con la destra per bastonare ancora il mondo del lavoro e delle pensioni. Vedi dichiarazioni di Enrico Letta e del sindaco Renzi… Tutta la stima per il Prof. Ichino, ma mi tormenta il solo pensiero che sia la destra a rispolverare le sue idee… Ne abbiamo avuto abbastanza di quello che ha combinato in passato il centro sinistra. Pacchetto Treu del 1997, riforma previdenza complementare e rapina del TFR del 2007 (…)