da Vittorio Grondona – Bologna
Il sistema censorio messo in opera da alcuni giornalisti di “casta” che hanno aperto un “libero” blog non trova per niente la mia approvazione. Quello di Giovanni Floris, per citarne uno, è, o almeno lo era, uno di quelli. Vi scrissi tempo fa una volta sola senza successo. Capisco che chi partecipa è un ospite, ma ciò non giustifica la pubblicazione dei soli post graditi al proprietario. Ormai anche in questo è diventato difficile collaborare. Non è piacevole infatti vedersi spesso stracciare o tagliare il proprio pensiero. I convincimenti personali, purché rientranti nei limiti della buona creanza e della buona esposizione, sono il sale di una discussione. Meglio se contrastanti. Non si costruisce nulla dandosi sempre ragione uno con l’altro.
da Claudio Urbani, Roma
A Sinistra non ci si fa illusioni, le mele marce potrebbero benissimo esistere. Ma non si fa quadrato a difenderle , vengono sospesi e ci si affida al giudizio dalle magistratura, senza piagnistei di persecuzioni. Certo, talvolta si grida la propria estranetà, ma poi ci si assume le proprie responsabilità, personalmente e come partito. Signficative le parole di oggi in parlamento rilasciate dai responsabili coinvolti: così Tedesco che voterà si al suo arresto “”Interverrò in aula per chiedere che ci sia un voto palese per evitare strumentalizzazioni e un sì all’autorizzazione all’arresto”. Così il senatore Alberto Tedesco (autosospesi dal pd e ora iscritto al misto), conversando con i giornalisti a Palazzo Madama, in merito alla richiesta di autorizzazione all’arresto della procura di Bari su cui l’assemblea del Senato si pronuncerà nel pomeriggio.” e lo stesso Bersani coerentemente.
Oggi 18 luglio 2011 mio padre avrebbe compiuto 111 anni. Classe di ferro quella del ‘900!… Purtroppo è morto quando di anni ne aveva solo 57, schiacciato un po’ alla volta da quei pesanti sacchi di farina e di carbone che per buona parte della sua vita di facchino aveva trasportato a spalle, spesso su e giù per ripide scale a pioli. La speranza di vita era davvero bassa cinquant’anni fa!… Oggi si vive più a lungo ci ripetono i nostri buontemponi politici. Infatti loro arrivano facilmente anche a cent’anni in piena forma. Io sono convinto, invece, che ancora oggi per le numerose categorie di persone che ancora lavorano manualmente o vengono inserite nelle maledette incivili catene di lavorazione, come per esempio quelle imposte dalla Fiat, l’aspettativa di vita sia rimasta ai livelli degli anni ’50. Nonostante questo i lavoratori andranno in pensione secondo le stime dell’aspettativa di vita calcolata dai politici. La famosa statistica dei polli di Trilussa… Beati gli italiani che si sono bevuti anche questa ennesima idiozia… E’ la vita che spesso non ci aspetta!…
L’anno scorso ho intervistato don Verzé. Ad un certo punto lui mi parlò di suicidio. Mi disse:
“Alla fine mi dissero: non si faccia intimorire dal cardinale Montini. Deve solo temere che la sua opera faccia fallimento”. Io dissi: “E se fallisco?” Uno dei due mi disse: “Se fallisce, un giorno prima si butti dalla finestra del quarto piano”.”
E l’altro?
“L’altro disse: “Meglio che si compri subito una pistola e prima di fallire si spari”. Santa Madre Chiesa! Sacro Dicastero!”
Non ci credo. Le hanno consigliato di suicidarsi?
“E’ la verità. Come si fa a non dire la verità?”
L’INTERVISTA
da Silvia Palombi
buongiorno capo. di nuovo mi tocca farmi da ufficio stampa… a settembre esce il mio terzo libro, in attesa delle interviste al nyt e a der spiegel è possibile segnalarlo sul sabellifioretti? questa la quarta di copertina. in attesa del libro volendo c’è il pdf. la copertina sarà bellissima (con l’elefantino della minerva, al pantheon) pronta a giorni. baci a presto. silvia
VIA DELLA PALOMBELLA una bella storia di Silvia Palombi
edizioni Charta
pagine saranno forse 160 – prezzo da stabilire
da settembre in libreria e su www.chartaartbooks.it (lì col 30% di sconto)
Dalle Marche al cuore del cuore di Roma toccando il lago di Como una storia che parte da metà dell’Ottocento e arriva a oggi, tra la prima guerra mondiale e la seconda. La bella storia di due persone che hanno cominciato a frequentarsi grazie al coprifuoco e a un cortile troppo piccolo e che alla fine si sono sposate. Poi hanno messo al mondo l’autrice.
da Carla Bergamo
Ecco, l’impressione che ho è che questo paese sia tornato a essere una semplice espressione geografica. Con divisioni sempre più profonde e se vogliamo sempre più stupide. Nord e Sud, destra e sinistra, cattolici e laici, furbi e furbetti, maleducati e rassegnati, rassegnati, rassegnati… pochi indignati, e solo a parole, aria che esce dalla bocca e che si perde nel vento… la rassegnazione, la desistenza come stile di vita, l’egocentrismo versus la solidarietà… nessuno crede più a niente, soprattutto non crede nel suo simile e nei suoi rappresentanti. Disfattismo totale. O sono io che vedo tutto nero?
a Gianni Guasto
Autoconvocati su Facebook, i ragazzi napoletani si organizzano per pulire strade e piazze, decisi a non ascoltare più nessuno, a non sperare in niente altro che nella loro voglia di vivere. Se le cose stanno così, in questo Paese malato c’è speranza: contro la determinazione di chi vuole riprendersi il proprio futuro persino le camorre e la malapolitica sono destinate a perdere.
L’ennesima giovane vita sacrificata per una guerra assurda e disumana, come tutti i conflitti, sia per chi la combatte e soprattutto per i civili che la subiscono. Ricordiamo l’inutile spreco di vittime a tutti i politicidi ogni colore che sembrano avere per motto:”Armiamoci e partite” http://www.lastampa.it/focus/afghanistan/
Voi già lo comprate il Fatto quotidiano, lo so. Ma domani correte all’edicola all’alba. Silvia Truzzi mi ha fatto una incredibile, fantastica, srabiliante intervista. Il tema centrale è: perché un giornalista autorevole e famoso come me scrive “Stelle bastarde”, un libro di oroscopi? Ma non basta. Mi sono fatto una autopresentazione sul sito di Chiarelettere. La trovate anche su Youtube. PIGIARE QUI
da Massimo Mai
Ebbene, la norma pro-Fininvest presente nella manovra finanziaria l’ho scritta io. Passavo di li e già che c’ero non ho resistito.