da Gianni Guasto
Per governare questo Paese non credo sia obbligatorio sapere che cosa gli antichi credevano fosse il Parnaso. Credo però che, non sapendolo, sarebbe meglio evitare di parlarne, e soprattutto di confonderlo con un night club.
da Massimo Mai
Comunque vada perchè chi ha scelto di vivere in un altro Paese e non tornerà mai più in Italia deve decidere anche per me la proprietà dell’acquedotto che mi porta l’acqua in casa?
Dice Alessandra Mussolini che “De Magistris ha vinto perché è nu bellu guaglione, sembra Banderas”. Anche lei non era (e, tutto sommato, non è) niente male: magari un filo volgarotta, ma può andare. E allora?
ISERIBUS
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da Vittorio Grondona Bologna
Pubblicità per gonzi. Quasi cinque minuti Feltri in diretta con Fede inquadrato a metà schermo. Nell’altra metà la prima pagina del Giornale con in bella mostra il vecchio spot dei DS che invitava all’astensione: non votare è un diritto… Marchingegno pubblicitario stupido, degno di una televisione senza scrupoli. Se ci fosse qualche dubbio dove piazzare le centrali nucleari: con il no e l’astensione i politici hanno finalmente un incoraggiante indizio! Non diamo retta ai “lucignolo” della politica del menga… Andiamo compatti a votare, per il mare c’è tempo. Meglio vivere all’aria buona senza scorie nucleari quasi eterne, bere acqua pulita gestita senza lucro, essere uguali davanti alla legge! Buon voto a tutti…
Il caso Santoro dimostra, una volta di più, che la faccenda del “conduttore fazioso pagato con i miei soldi” è una bufala colossale, buona soltanto a giustificare lo spoil system che fa comodo al potente di turno, di qualsiasi colore politico egli sia. Ora che se n’è andato Santoro, con i miei soldi si continueranno a pagare Vespa (per quattro sere la settimana!), Minzolini, Ferrara, Paragone e tutti i vari Sgarbi a venire; e senza gli introiti pubblicitari di Annozero, che almeno non attingeva dal canone. Ma il bilanciamento (che non c’è mai stato) non serve a niente: dal presente pantano si può uscire soltanto ritrovando il rispetto per la professionalità e l’autonomia dei giornalisti, mentre l’untuoso servilismo dei Vespa e dei Minzolini addormenta e indispone più che far crescere la coscienza critica dei cittadini. Quindi, fœra di ball i partiti dai consigli di amministrazione, basta con le terze camere, via le indegne sfilate dei narcisismi di Palazzo, e che venga un giornalismo serio e professionale, indipendente, che faccia tremare chiunque debba tremare. Altro che pretendere le trasmissioni riparative dalla Gabanelli.
da Dan Galvano, Basilea
Ce l’avevano messo li’, povero Masi, con l’unico compito di mandar via Santoro. Poi arriva Lei (“Lei chi??”) e quasi senza colpo ferire manda il nostro fuori dalla Rai. Fa quasi pena, povero Masi.
Che dite, avere un Pres del Cons. che intrattiene gli altri premier sostenendo che i giudici italiani perseguitano innocenti cittadini avrà aiutato i giudici brasiliani nella sentenza di non estradizione su Battisti?
da Muin Masri
Un tempo c’erano i partiti con idee e personaggi veri. Perfino gli elettori erano reali, alcuni in giacca e cravatta e altri in tuta blu; in mezzo c’erano le casalinghe insoddisfatte, gli studenti sempre incazzati e i preti seri. Insomma, il paese democraticamente andava a gonfie vele: qualcuno giocava in borsa, altri andavano regolarmente al mare nella stessa spiaggia e con la stessa donna, in pochi cambiavano auto ogni anno e in molti arrivavano alla pensione sani e salvi. Poi è successo qualcosa di anomalo. Cosa, dove e perché? Non si sa. Sta di fatto che ad un certo punto il dibattito politico è morto e al posto dei partiti, quelli con le idee e personaggi veri, sono nati i vari clan.