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da Gianni Guasto
Chi l’avrebbe detto? Feltri e Vespa si defilano. Se i topi scappano, si vede proprio che la nave affonda.
da Vittorio Grondona – Bologna
Sartori (Corriere della Sera) mette a confronto le primarie americane con quelle di Prodi prima e quelle della sinistra dopo, significandone la sostanziale differenza di queste ultime rispetto alla prima sia in termine di organizzazione, sia in termine di “compensi” elettorali. Dice inoltre che all’interno di un partito possono essere positive, ma possono anche essere rischiose in quanto potrebbero determinare frazioni interne. Io sono d’accordo con questa teoria. Inoltre, in un’eventuale coalizione elettorale con altri partiti, che ingloriosa fine farebbe un PD con un Vendola o anche eventualmente con un Di Pietro, o anche ancora con un Ferrero (perché no?), il quale fra l’altro plaude ufficialmente all’iniziativa di Micromedia per la nascita dell’Associazione “Lavoro e Libertà” contro l’ umiliante antidemocratica nuova organizzazione schiavista di Marchionne, se uno di questi vincesse le primarie?
da Giorgio Goldoni
Ad essere preso di mira attualmente è un classico americano dell’8oo,” Huckleberry Finn” di Mark Twain: il progetto è di cambiare la parola “nigger” , che oggi è divenuta una parola molto offensiva per gli uomini di colore negli USA con la parola “slave”(schiavo), ma che certamente 150 anni fa aveva un altro peso e valore, senza contare che Twain tutto era, ma certo non razzista. Quando censureremo Dante per aver messo Maometto all’inferno?
Molte ere geologiche fa, all’epoca degli Albi del Falco, non mi perdevo un’avventura di Batman e Robin. Poi, non so come, ho smarrito le coordinate di Gotham City, e in un batter d’occhio ho perso di vista Robin, che ora non c’é più e io non ho idea di dove si sia cacciato. In compenso, sembra che Batman non abbia rinunciato agli aiutanti, anzi ne ha diversi, disseminati in vari paesi. Oggi leggo sui giornali che alcuni lettori di destra, negli USA, si sono infuriati perché a Parigi Batman si fa affiancare da un giovane immigrato musulmano.
da Barbara Melotti
Il PD, il “mio” PD (sob!), è in piena ridiscussione di uno dei suoi temi fondanti, le primarie. Quelle vere, intendiamoci, per designare i candidati alle cariche monocratiche. Di quelle per aggirare, almeno in casa nostra, il famigerato “porcellum”, democratizzando la formazione delle liste, che molti si sono mossi a chiedere, L’Unità in testa, al di là di cenni di disponibilità qua e là molto vagamente espressi, i dirigenti del partito tendono a non parlare. E così a qualcuno dei compagni di strada coi quali in questi anni ho portato avanti la battaglia, fin qui perdente, per il PD che a suo tempo ci era stato promesso e per il quale da sempre lavoriamo, aperto davvero agli elettori e non solo agli iscritti, non verticista ma collaborativo, inclusivo e “contendibile” dalla nuove forze e dalle nuove generazioni, a qualcuno dicevo è tornato alla mente di quando, nel PD, nessuno si permetteva nemmeno lontanamente di metterle in discussione, le primarie.
da Claudio Urbani, Roma
L’ultima trovata di Berlusconi. Forse pensa di trovar consensi e convertire le giovin fanciulle, altrimenti niente festicciole con spille a farfalla? Ma per curiosità, come si riconoscono le donne di sinistra? A me ricorda tanto l’elezioni di Miss Padania, che giuran sempre che loro si fidanzano solo con leghisti. http://www.repubblica.it/politica/2011/01/06/news/il_cavaliere_tra_cachemire_e_finte_tresche_gossip_per_far_dimenticare_gli_scandali-10894769/?ref=HREA-1
da Dan Galvano, Basilea
Il quotidiano dei gemelli del gol del giornalismo italiano ci dà un’altra prova di come la linea di confine tra linguaggio da bar e quello di certe redazioni sia sempre piu’ labile.
http://www.giornalettismo.com/archives/108448/silvio-non-va-a-letto-con-le-rosse-con-tutte-le-zoccole-che-ci-sono-a-destra/
Leggo sui giornali che Cesare Previti continua a fare l’avvocato e che potrebbe anche ricandidarsi. E che grazie a indulto e sconti ad hoc è libero dal 2009, essendo decadute anche le pene accessorie. Per cui mi chiedo: di che cosa si preoccupa Lula? Di che ha paura Cesare Battisti? In tempi di cesarismo trionfano i salvacondotti, altro che repressione.