da Vittorio Grondona – Bologna
Forse sarà capitato anche a voi di essere attirati da un titolo e di volerne scoprire i particolari leggendo l’articolo relativo. Ebbene, mi è capitato più volte di trovare quello che finalmente era specificatamente attinente al titolo oltre la metà dell’articolo stesso. In quelle occasioni mi vengono in mente positivamente le raccomandazioni di CSF che invitano a contenere un testo entro le 500 battute. Per me un bell’articolo è quello che contenga in ogni riga un pizzico di concretezza e di fascino. Ne cito due tanto per fare un esempio. L’art. di CSF su Bracciano (Ascolta, si fa blog/ Il vestitino di Halloween e il quotidiano) pubblicato su questo blog il 31/10 e l’editoriale odierno di Conchita De Gregorio sull’Unità (Filo Rosso: Non cadere nel tranello). Lunghi o corti, i testi così fatti si leggono d’un fiato e lasciano il lettore piacevolmente soddisfatto ed in utile riflessione.
da Armando Gasparini, Veneto Alto
A sentir la nostra sinistra no… E’ un rifiuto senza ambiguità della politica di Barack Obama quello che emerge dal voto di midterm. Persa la Camera, ridimensionato al Senato. Dove sono i nostri…i sostenitori che ci han fatto due angurie così alla sua elezione? Spariti…zitti e mosca! L’omino dell’ombrellone uno per tutti. Dov’è? Si diletta a New York o è in Africa a raccogliere farfalle? Un cenno, un battito di ciglia…in attesa del tifo per il prossimo Nobel!
da Muin Masri
Ho visto sempre felici quei pochi amici gay, e tanto infelice molta gente “normale”. Qualche volta, e per un attimo, ho pensato di cambiare gusti, ma ho paura di piangere per tutti quegli anni infelici.
dall’avv. Lina Arena
Perchè nessuno grida allo scandalo per le frane nel Nord? Che crolli Messina o scompaia la scogliera distrutta dai pirati mi sta bene. Ma che nessuno debba gridare allo scandalo per il territorio distrutto al nord mi provoca fastidio.
da Vincenzo Rocchino, Genova
Le parole del “nostro” presdelcons, nel declamare le “sue preferenze”, fa il galletto e offende senza ritegno noi tutti, uomini e donne di qualsiasi tendenza sessuale. Mi aspettavo una forte protesta, non solo da parte dei gay, ma specialmente delle donne che B. dimostra con le sue parole di disprezzare, come se tutte fossero in attesa dell’invito di un vecchio bavoso; il suo.
da Massimo Puleo
A ottobre calo delle vendite del 40% per la Fiat in Italia. Adesso Marchionne delocalizza pure i clienti?
da Dan Galvano, Basilea
Quando si dice che Berlusconi intercetta il pensiero (la pancia?) della maggior parte degli italiani e li rappresenta al meglio, non c’è esempio migliore di quello sulla battuta di oggi. Perché mentire, sottrarsi alla giustizia, essere omofobi (ecc, ecc) va bene. Essere gay evidentemente no. Sono convinto che la maggior parte degli italiani (nel quasi 2011) la pensa cosi’ e consideri l’omosessualità sbagliata, se non addirittura una malattia (Buttiglione docet). Se poi per puro caso uno e’ pure comunista…
da Gianni Guasto
Si dice che Berlusconi abbia infranto la legge, interferendo indebitamente nelle operazioni di polizia in relazione alla minorenne Ruby: vero. Si dice anche che B. abbia usato mezzi fraudolenti inventando che la suddetta era nipote di Mubarak: vero. Si dice a commento dei fatti descritti che se anche fosse stata la nipote del Presidente egiziano, la ragazza non avrebbe avuto diritto ad alcun trattamento di favore: e qui c’è qualcosa che scricchiola. Infatti, quello accordato a Karima Ruby non è stato un trattamento di favore ma la negazione di un suo preciso diritto: quello di essere accudita e salvaguardata perché minorenne. Tanto la polizia che ha disatteso il provvedimento del Tribunale per i Minorenni, quanto l’igienista dentale Minetti inopinatamente nominata affidataria hanno negato alla ragazza ciò che le spettava nel suo superiore interesse, volente o nolente. Se fossi il padre di Ruby, mi costituirei parte civile.
da Alberto Veneziano
I giovani disoccupati che hanno bisogno di lavorare accettano quel che offre il convento. Quelli che non ne hanno bisogno non dovrebbero essere un problema. Almeno non per il lavoro. Il guaio è che il giovane bighellone si annoia. (…) Due secoli fa il giovane Mazzini, a 23 anni si inventava la Giovane Italia, Mameli a 20 anni quell’improbabile inno, Garibaldi prima dei trenta aveva messo a soqquadro mezzo mondo. (…) Che fare con questi famosi “giovani”? A me è sempre piaciuta l’idea del Kibbuz, fargli scavare buche con la pala e cose così, ma forse ci sono anche altre possibilità. L’importante è che abbiano la possibilità di fare fatica e di prendere calci in culo, il resto viene da se. p.s. c’è poco da tagliare, caro CSF, anziano frequentatore di centri commerciali