da Emilio Pierini
Ebbene si. Io che ho subito i pesanti sfottò provenienti dall’Alto Veneto, da puro iconoclasta, prendo le difese del soldato Gasperini. Membro di un esercito leghista e figlio dell’Italia del fare e dell’efficienza. Quello che il collega blogger tenta di inculcarci, in fondo in fondo, è solo un concetto di superiorità tipicamente nordico nell’amministrare la cosa pubblica. Mixandola al privato. Corredandola si con qualche simbolo che sono convinto anche Gasperini giudichi inappropriato, ma chissenefrega. L’importante è centrare l’obbiettivo. Forse ha ragione lui. E’ questo il futuro che ci aspetta. Anche se è un futuro che mi spaventa un po’.
da Vittorio Grondona – Bologna
Quando le primarie fanno flop, i casi sono due.: 1) sono state inutili o addirittura dannose; 2) non sono state organizzate bene. Per me nel caso del PD è la prima che ho detto. La ricerca del plebiscito popolare comporta inevitabilmente le gelosie dei non segnalati dal partito, destinati quindi a perdere, che di conseguenza sfociano successivamente in diverse correnti di pensiero. Il popolo nel suo insieme va a simpatia, a riconoscenza, a direttive sostanzialmente imposte. Insomma, la massa tendenzialmente non ragiona… Il ritorno (insperato) di Veltroni consente a lui ed a gruppo dei 75 che lo seguono nella nuova avventura disfattista, a mio modo di vedere peggiore perfino della prima, di ritrovare quella visibilità politica che con la popolare elezione insindacabile del premier avevano ormai definitivamente persa.
da Franco Vota Provate a pensare a Marcello Lippi. Bene, immaginate se oggi scrivesse una lettera a tutti i giornali: “Prandelli di calcio non ci capisce nulla, fossi al suo posto vi farei vedere io come si fa a vincere i mondiali!”. I tifosi delle altre squadre, padani in testa, farebbero la ola, gli altri probabilmente risponderebbero un po’ annoiati: “Certo certo buon uomo, ora però prenda la medicina e si rimetta a dormire”. Ecco, qualcuno allora mi può spiegare perchè a veltr(usc)oni c’è ancora qualcuno che gli dà retta?
sul sito di annozero
Cari amici, sono di nuovo costretto a chiedere il vostro aiuto. Giovedì 23 settembre alle ore 21.00 è prevista la partenza di Annozero ma la redazione è tornata al lavoro da poche ore e con grande ritardo, i contratti di Travaglio e Vauro non sono ancora stati firmati e lo spot che abbiamo preparato è fermo sul tavolo del Direttore Generale .
Tuttavia,se non ci sarà impedito di farlo, noi saremo comunque in onda giovedì prossimo e con me ci saranno come sempre Marco e Vauro.
Vi prego, come avete fatto con Rai per una Notte, di far circolare tra i vostri amici e tra le persone con cui siete in contatto questo mio messaggio avvertendoli della data d’inizio del programma. Nelle prossime ore vi terrò puntualmente informati di quanto avviene.
Un abbraccio
Michele Santoro
da Antonio Giordano, Napoli
Disse: e se ne andò in un momento cruciale della vita politica. Eppure quel partito, che era appena nato, gli era stato affidato proprio per formarlo e farlo crescere sano e forte. Ora ritorna e dice che non va bene così. Walter, sicuro di non essere un infiltrato?
di Domenico Astuti
Ma rendetevi conto, Walter è un ragazzino di 55 anni, quindi per età quasi ai primordi della politica italiana. Come fa ad andarsene in pensione ? L’Africa è un ricordo infantile e poi chi ne parla più di quel Continente ? Ha scritto dei romanzi e dei testi teatrali ma non ha vinto nè lo Strega, che danno un po’ a tutti, nè il Nobel… Nessun produttore gli vuole far dirigere un film… Nessuno gli ha proposto la Presidenza delle Edizioni Panini Modena… E allora ritorna a far politica, poverino; e modesto e ragazzino come è si propone come leader della minoranza della minoranza del partito di minoranza. Che male c’è ? Ha pure delle idee innovative, quasi yeyè, Propone di trovare un nuovo Prodi, perchè il vecchio a lui non andava bene, propone firme contro il segretario che è stato eletto da nemmeno un anno ( lui all’epoca andava da Fazio a parlar di letteratura, quindi non ha colpe ) e rilascia interviste costruttive al Tg1 di Minzolini. Qualche malevolo dice che il nome Pizzaballa o Frustalupi gli sono tornati su, un po’ di traverso
da Massimo Mai
Dopo essersi lamentato per anni dell’eccessivo peso dello Stato in tutte le attività della società il simpatico ministro della Cultura, Sandro Bondi, si lamenta dei giudizi dati dalla giuria al festival di Venezia, e visto che il ministero ci mette dei soldi si propone per il futuro di scegliere i giurati. La logica del ministro è ineccepibile, io pago, quindi è roba mia e decido chi vince.
da Armando Gasparini, Veneto Alto
Capisco che la Bergamo, inebriata dai paradisi brasiliani, abbia perso la realtà della situazione italiana… Vede, a Adro c’era bisogno di una scuola e ottenuto il no dallo Stato , Regione, Provincia si decide di far da soli…perchè al di là dei simboli, ciò che si desidera è una scuola che funzioni, che sia seria, che dia la certezza che nelle aule ci siano gli insegnanti e non i bidelli a tenere la disciplina. Ma forse lei è ferma al sei politico e dove tutto dovrebbe cascar dall’Alto…aspettando e criticando il lavoro degli altri.
da Giorgio Goldoni
Leggo con piacere nel post di Bulgarelli da Correggio che lui convive con? ospita? un gruppo di “disperati migranti”: esempio mirabile da seguire per tutti quelli che si riempiono la bocca con la comprensione e la bontà nei confronti di questi vellutati invasori, ma poi nella realtà non fanno nulla.
Non è stata costruita coi soldi dei cittadini, bensì cedendo due vecchi edifici scolastici ad un’impresa (la vecchia scuola del paese e quella in frazione Torbiato) per demolirli e costruirne appartamenti (…); secondo l’opposizione, in più c’è rimasto da pagare un mutuo di 1 milione e 360mila euro. Alcuni cittadini poi hanno donato gli arredi. (…) Insomma e molto in sintesi, l’amministrazione cede un diritto al privato e, in cambio, il privato da qualcosa al pubblico; sia la perequazione che la compensazione sono facoltativi, cioè rimessi alla discrezionalità delle amministrazioni locali. Questo tipo di “operazione” non è una novità in urbanistica; ma è stata già utilizzata da varie amministrazioni a iniziare dall’Emilia. La novità, in questo caso, sono solo i simboli di un partito messi in una scuola pubblica.