da Carla Bergamo, S. Paulo
Mi sono guardata un video di Anno Zero e mi sono spaventata. Credo che se Orwell tornasse tra di noi, cambierebbe la storia della Fattoria, al posto dei comunisti metterebbe i leghisti! Sono sconvolta dall’ignoranza, dalla grettezza, maleducazione, cafonaggine, volgarità, e quant’altro di questi personaggi che “governano” comuni del Nord Italia. Mi vergogno profondamente per loro. E meno male che l’Italia ha esportato una ventina di milioni di emigranti!
da Dan Galvano, Basilea
Sono totalmente d’accordo con te Claudio, il gran premio dovrebbe essere corso tra la Roma antica, senno’ non ha senso. Quello di Montecarlo ha fascino proprio perche’ corso nel vero centro. E se succede un incidente? Come lo rimettiamo a posto il Colosseo? Obiezione interessante, ma la’ ci si puo’ mettere una chicane lenta. Io li farei passare pure per il Vaticano, pensa un po’. Ho un amico a Valencia (altro circuito cittadino) e mi ha detto che dal punto di vista turistico e’ stato un mezzo flop. Se la proposta rimane cosi’, fara’ la stessa fine: un po’ di novita’ iniziale e poi noia.
Parte fra qualche giorno Un giorno da pecora. Il lavoro è tanto e voi non mi aiutate continuando a scrivere lenzuolate di post. Generalmente io mi comporto così: i post troppo lunghi li leggo e li pubblico solo se sono VERAMENTE interessanti. Adesso non posso più farlo. Quindi, quelli troppo lunghi, li cestino direttamente. Avete capito vero? (csf)
da Francesco Falvo D’Urso – Lamezia Terme
Caro Gasparini se i suoi post avessero il tenore di quelli di Gianni Guasto certo che ne sarei invidioso. Il mio disappunto nasce perché il ronzio da zanzara di certi suoi interventi è assillante (figurarsi quindi i doppioni). Poi l’invidia è propellente per l’ambizione: l’invidia è considerata il motore del mondo
Lo faranno, nel 2012. Dicono che avrà un grande impatto nella politica turistica della Capitale. Ed è vero. Ma a questo punto non capisco perché lo facciano all’Eur e non nel centro storico. La curva del Colosseo, il lungotevere, San Giovanni, il rettifilo fra il Circo Massimo e l’Aventino, la passeggiata archeologica, le terme di Caracalla…Questo sarebbe un Grand Prix rivoluzionario e veramente utile (csf)
da Walter Vanini, Carona (Bergamo)
La deriva di intolleranza di numerosi Comuni del nord Italia sembra ormai senza limiti. L’Amministrazione della mia città, la pia Bergamo, ha appena emesso un’ordinanza contro l'”accattonaggio molesto”. Chi verrà sorpreso per le vie della città a chiedere l’elemosina, sarà punito con una multa da 50 a 500 euro. Nessuna pietà o senso del paradosso ha sfiorato la maggioranza di centrodestra nel comminare una sanzione in denaro a chi, proprio a causa dell’indigenza, è costretto a chiedere la carità. Questo avviene nelle aule del Comune. Poi, la domenica mattina, tutti alla santa messa nelle chiese della Bergamo-bene a pregare per il prossimo e per un mondo migliore.
Ma esiste qualche uomo pio, nella Bergamo cattolica, che si incazza contro questa cinica e livida gente che vi amministra? (csf)
da Alessandro Ceratti
Sono inopinatamente giunto in possesso di una copia di “Libero” di sabato e la lettura di quel quotidiano si sta rivelando una fonte inesauribile di riflessioni. In prima pagina una vignetta satirica che rappresenta Santoro e Travaglio in forma di cani rabbiosi. Non fa ridere (però è disegnata con perizia), può capitare, direte voi, è vero. Ma il punto è che non ci prova neppure. Semplicemente si compiace della rappresentazione. Sembra una di quelle vignette disegnate nel mondo arabo per attaccare l’avversario. Ma il bello avviene con l’articolo principale di Francesco Borgonovo. Comincia in prima pagina e segue in seconda. Il punto è che la prima metà dell’articolo è uguale alla seconda metà. Non per modo di dire, per davvero! Ci sono frasi di svariate righe che sono ripetute tali e quali! E il colmo si raggiunge quando si considera che il tema dell’articolo è il fatto che Travaglio sia ripetitivo! In effetti Berlusconi deve avere ragione: evidentemente siamo antropologicamente diversi.
di Milena Gabanelli sul Corriere della Sera
Mercoledì 16 dicembre: parto da Bologna alle 8.47, arrivo previsto a Roma, 10.55. Tempo bello, cielo terso. L’impiegato del Club Eurostar mi consegna il biglietto con una punta di orgoglio: «Ce l’abbiamo fatta, adesso si va a Roma in due ore!». Per una pendolare fissa come me è una bella notizia. Il treno arriva con 10 minuti di ritardo, a Firenze ne ha già accumulati altri 20. Mi siedo nel salottino vuoto perché devo fare molte telefonate e non voglio disturbare. Quando passa il controllore allungo i 10 euro di supplemento. «Da una settimana sono 20 euro» mi dice. Anche se me li rimborsa la Rai, 20 euro per un treno in ritardo non glieli do; mi alzo e torno a sedermi al mio posto sulla carrozza 3. Arrivo a Termini con 35 minuti di ritardo. Mi infilo al Club Eurostar per chiedere il rimborso. Una signora guarda il biglietto e dice: «Ripassi fra 20 giorni, perché deve essere lavorato». Lavorato? «Si», dice «adesso c’è tutta un’altra procedura». Imbufalita vado a prendere il taxi. Due giorni dopo sono di nuovo lì, in anticipo sulla partenza e con il tempo a disposizione per capire meglio questa storia del rimborso. Tre persone in fila e un solo sportello aperto. Dal nulla compare una mastina che sbarra la strada a quei pochi passeggeri che varcano la porta automatica del club, e gli chiede di esibire la tessera associativa. A lei domando informazioni sul bonus, ma non sa nulla, è lì solo per impedire l’ingresso agli abusivi. Quando è il mio turno l’impiegata mi dice che, dal 13 dicembre, con 35 minuti di ritardo non si ha più diritto al 50% di rimborso, «sta scritto nel regolamento europeo al quale abbiamo dovuto adeguarci» e mi allunga un malloppo di 40 pagine. Lo sfoglio, trovo il riferimento al rimborso in caso di ritardi, ma non ci sono indicazioni specifiche. Mi indigno, arriva un’altra impiegata, guarda anche lei, e poi scompare dentro un ufficio a consultare internet. Alla fine il mio treno parte e ne so come prima. Le carrozze sono piene, ma i salottini viaggiano vuoti. Chiacchiero con il capotreno che mi dice «è stato fatto un gran can can per andare sui giornali e in televisione a dire che si accorciano i tempi, ma la Firenze Bologna non si riesce a fare in mezz’ora, in pratica ci vuole ancora lo stesso tempo di prima e il rimborso del 50% del biglietto te lo danno solo con 2 ore di ritardo». E in effetti quando scendo a Bologna il tempo di percorrenza è sempre di 2 ore e 40. Il capotreno mi saluta e sussurra «i 37 chilometri di tunnel, sa, sono un problema». Quel tunnel lo percorrerò tutte le settimane, penso, mentre vado verso casa con in mano un gianduiotto gentilmente offerto dal personale di bordo, è in carta argentata con scritto «frecciarossa». Epilogo: le ferrovie spagnole rimborsano il 50% del biglietto AV per ritardi superiori ai 15 minuti e il 100% sopra i 30 minuti. Francia e Germania il 25% dai 60 ai 119 minuti, il 50% se si superano le due ore. Quindi Trenitalia si è adeguata alle condizioni dei due paesi europei noti per la puntualità dei loro treni. Poco puntuale è invece anche il sito di Trenitalia dove nell’area clienti, all’indice «bonus previsti» trovi scritto: «Se il treno AV, AV Fast, ES su cui si viaggia porta più di 25 minuti di ritardo hai diritto al 50% del prezzo pagato». Buon Natale, ingegner Moretti.
da Massimo Mai
«Se si dice che il presidente del Consiglio è un corruttore, un mafioso o uno stragista, in qualche mente labile può nascere l’idea che essere tirannicidi vuol dire essere degli eroi nazionali» Così si pronunciò il capo. Applicando la stessa logica se si continua a dire che Prodi è capo di un governo che ruba le elezioni, che i comunisti vogliono renderci tutti sudditi, che attentano alla nostra libertà finisce che qualcuno si sente un giustiziere spedendogli una bomba carta a casa. E se giornali e tv ripetono continuamente insieme ad alcuni politici che i rom sono criminali, ladri stupratori gente che non ha morale, qualcuno può immaginare che dar fuoco a un campo o direttamente ad un rom possa essere eroico.
da Isabella Guarini, Napoli
Forse nel mio post non sono stata sufficientemente chiara per cui l’avv. Arena ha preso fischi per fiaschi. Dico che se i media continuano a rappresentare il Presidente Berlusconi come l’incarnazione di tutti i mali – perché di rappresentazione mediatica si tratta – non bisogna meravigliarsi che ci siano lanci di oggetti, come nelle sceneggiate. Punto e a capo: il Papa ha detto che i media ci intossicano e quanto è accaduto ne è la prova.