da Paolo Cape’, Milano
Mi chiedo spesso perché mai, nell’area dei commentatori terzisti, ci sia l’ossessione di Di Pietro. Vogliono a tutti i costi che il PD rompa con l’IdV. Se no, dicono, non dimostra di essere un partito riformista. E l’IdV viene definita estremista e massimalista. Tutto questo deriva unicamente dalla posizione di Di Pietro secondo cui i politici che commettono reati devono essere processati e, se giudicati colpevoli, puniti secondo la legge. Davvero uno strano Paese, il nostro, dove è giudicato estremista chi chiede che la legge sia uguale per tutti.
dall’avv. Lina Arena
Leggo sul Foglio di mercoledì 16 dicembre 2009 pag. 4 ( oagina dei lettori eccellenti ) una lettera firmata dalla senatrice del PD Franca Chioromonte ( credo si tratti della figlia di un illustre padre aderente un tempo al vecchio PCI ) con la quale si invoca fervidamente il ripristino delle immunità parlamentari e quindi il ripristino del famoso articolo 68 della Costituzione modificato con una legge costituzionale dell’ottobre del 1993.Ovviamente la senatrice non traccia una storia delle forze politiche che negli anni 90 hanno lottato per fare scomparire anche fisicamente socialisti e democristiani . In altri termini: non scopre gli altarini della sinistra ex piccista. Si limita a suggerire un rimedio alla ingovernabilità attuale..Adesso, questa lettera la sottopongo all’attenzione dei suoi blogghisti perchè tutte le volte in cui ho rivangato le guarentigie parlamentari negate da una riforma della costituzione ignobile e sovversiva ( la riforma) mi sono state lanciate secchiate di contumelie e di stupidità.Non crede che anch’io abbia diritto ad essere contraddetta civilmente?E adesso che una figlia illustre del PD suggerisce il ripristino delle immunità parlamentari cosa dire al volgo ed alle magistrature eccellenti che scambiano le immunità con il privilegio personale dell’eletto?
da Armando Gasparini, Veneto Alto
I miei doppioni dei post? Narcisismo, caro Francesco. Narcisismo estroverso, con qualche raptus estemporaneo… Tu invece solo singoli…invidia? Minchia, che uomo!
da Marco Decio
In questi giorni ho concluso che discutere con il “berlusconianus convintus”è impossibile. Questa specie conosce mediamente cento parole (delle quali metà sono insulti, un quarto avverbi e preposizioni, il restante nomi di giornalisti sgraditi). A qualsiasi domanda o argomentazione risponde mischiando a caso le suddette cento parole. Esempio. Domanda: “Cosa ne pensi delle norme sul processo breve?”. Risposta: “seeee perchè allora quei bastardi dei magistrati rossi che fanno becera politica come Santoro con i soldi dei contribuenti che poi quel coglione di Travaglio scrive cazzate andasse affanculo, e voi pirla comunisti andate in Siberia a lavorare che poi quel ladro di Ezio Mauro compra le case con i vostri soldi. Bravi!!!”
da Domenico Astuti
Non bisogna essere degli storici, nemmeno avere una gran memoria. E questa volta mi sembra macroscopica la svista. E’ possibile mai che nella data a cavallo tra la Strage di Piazza Fontana e la morte di Giuseppe Pinelli tutti abbocchino o restinomuti alla banalità di: Bombe anarchiche alla Bocconi. C’è pericolo di recrudescenze anni Settanta ? Speriamo di no, ma se dovessero ricapitare: evitare treni, stazione di Bologna, Piazza della Loggia e forse anche aerei che vanno in Sicilia o automobili che vanno fuori strada in Calabria. Il pericolo è anche altrove ma anche nella nostra miopia.
da Claudio Urbani, Roma
Oggi tutti le maggiori testate on-line hanno pubblicato la foto del berlusca uscente dall’ospedale: tranne il Fatto. Ora mi chiedo: è un fatto grave o è grave perché Il Fatto lo ha omesso?
da Gianni Guasto
Ripensando a quanto affermava nel suo penultimo post l’Avvocata Arena, io credo di poter testimoniare ai più giovani quelli che erano i sentimenti degli iscritti al PCI all’epoca del sequestro Moro, perché anch’io, in quegli anni, militavo in quel partito. In effetti l’impressione per l’attacco “al cuore dello Stato” fu sconvolgente, e l’atto venne interpretato dai militanti comunisti giovani e anziani alla stregua di quelli di matrice fascista che avevano insaguinato l’Italia da piazza Fontana in poi. Nemmeno fra gli extraparlamentari l’atteggiamento fu univoco: ho conosciuto persino giovani di Lotta Continua che erano in polemica con quei loro compagni che inneggiavano all’attacco delle BR come ad un atto rivoluzionario. Semmai, a voler morto Moro, sembravano più inclini certi suoi “amici” democristiani , e fu per questa ragione che egli, in una delle ultime e più strazianti lettere, rassegnò le dimissioni dal Partito di cui era presidente, manifestando l’intenzione di iscriversi al Gruppo Misto, qualora mai fosse tornato alla vita politica.
Sull’argomento un mio fondamentale intervento. (csf)
da Muin Masri
Il capo parla, a denti stretti, d’amore e di miracoli. I matti sono impazziti, lo cercano.