LA PRIMA INTERVISTA ALLA D’ADDARIOSembra molto importante ribadire che Lucia Annunziata stava per mandare in onda la prima intervista italiana alla D’Addario e che poi invece la signorina D’Addario ha deciso di andare da Santoro e quindi la prima intervista alla D’Addario sarà esclusiva di Annozero. Ammesso che tutto ciò abbia un senso e che sia un merito da rivendicare la prima intervista in onda in Italia alla D’Addario vorrei ricordare che la prima intervista alla D’Addario, eventualmente, è andata in onda su Radio2, nella trasmissione “Un giorno da pecora” che conducevo con Giorgio Lauro. Per la storia. (CSF)
da Biagio Coppola, golfo di Napoli
La sinistra, quella vera, ottiene buoni risultati sia in Germania che in Portogallo ove, nel paese di Pessoa, è diventata il terzo partito. Di contro la disfatta dei semi-democristiani del centro sinistra appare come una vera Caporetto. Evidentemente scimmiottare la destra non paga e l’elettore piuttosto che la patacca preferisce votare l’originale!
da Alessandro Ceratti
Alle persone come il signor Guasto o il signor Mai che si trovano d’accordo con le iniziative anticanone della coppia Feltri-Belpietro o che auspicherebbero la privatizzazione della Rai io dico: “Timeo Danaos et dona ferentes”. Il dono che i suddetti ci lascerebbero sulla spiaggia rischia di funzionare come un cavallo di Troia.
da Massimo Mai
Anche questa volta, come sempre del resto, non ho capito bene quello che è successo. Silvio si addolora per un opposizione che non vuole la guerra per portare la democrazia in Afghanistan. Io, pensa che sciocco che sono, avevo capito che fosse la Lega Nord a chiedere il ritiro immediato. Forse si è confuso lui, e il “vergogna vergogna vergogna” era indirizzato a Bossi.
da Gian Paolo De Tomasi – Busto Arsizio
Caro Claudio, in questi giorni mi sto immaginando come possa essere il futuro del nostro paese alla dipartita di Berlusconi (anche lui, prima o poi, passerà l’Acheronte). Non riesco a trovare uno scenario verosimile. Ti sei mai fatto un’idea? Cosa pensi che succederà dopo?
da Carla Bergamo, S. Paulo
Gentile Floriano Ghinassi, non solo sono femminista (ma non troppo), sono anche latinoamericanista: decisamente una specie in via d’estinzione. Dato il benaltrismo imperante, rischio di trasformarmi in reperto archeologico. Ma io ci provo lo stesso, dati i tempi bui per le donne e per la democrazia.
da Paolo Righetti – L’Aquila
Il Ceausescu de noantri, la Sciagura che quindici anni or sono colpì l’Italia, oggi compie un bel po’ di anni e verrà, per l’ennesima volta, a L’Aquila, per un’altra delirante autocelebrazione.Tra le nuove case, non ancora pronte, frotte di operai-formica schizzano a destra e a manca per allestire il set, per preparare almeno un angolino buono per un’inquadratura stretta.E’ buffo (e triste, e preoccupante, e squallido), tra macchine da cantiere, montagne di terra, edifici ancora da completare e fotoelettriche per il lavoro notturno, vedere le strisce di mezzeria della strada tutte sbilenche per la velocità per forza distratta con la quale sono state tracciate, vedere gli impianti di irrigazione che innaffiano senza sosta l’erbetta nelle nuove aiuole e i numerosi alberelli già interrati.La sostanza (molti aquilani passeranno comunque l’inverno senza una casa, molti sono già senza lavoro, le scuole riapriranno con grave ritardo, eccetera) non conta, quel che conta è l’immagine.Meno male che il tiglio c’è.
da Silvia Palombi
Sono la più ganza di tutti da 150 anni a questa parte e rimarro’ così per sempre. Sono la più ganza di tutti da 150 anni a questa parte e rimarro’ così per sempre. Sono la più ganza di tutti da 150 anni a questa parte e rimarro’ così per sempre. Bè è bellissimo. Provate anche voi.
da Bruno Stucchi
E’ proprio guardando una tua trasmissione, più di una ventina di anni fa (forse il solito quiz tarocco, dove finte forsennate casalinghe fingevano di litigare per il miglior dado da brodo) che mi sono svezzato dalla televisione, che da allora non guardo più.
Ieri sera ho visto all’Infedele una signora che, fondatrice dei circoli “Meno male che Silvio c’é” sosteneva che la gente vota Silvio perchè lo ama. Mentre Sallusti, vice de Il Giornale sosteneva che l’odio che Silvio attira è invidia, dovuta a gente che vorrebbe essere come lui. Amore e invidia come categorie politiche, non si vota chi rappresenta, legittimamente i tuoi interessi, ma chi ami. Mi puzza da “Caro leader”.