da Gianni Guasto
Non hai certo torto, Claudio, nel notare che lo sbarramento ai piccoli partiti per le europee non é necessario. Ma perché non ci pensano loro? Perché non la smettono di frazionarsi in modo ridicolo e patetico e non si mettono assieme? Perché non fanno un partito “vero” della sinistra? Perché dir sempre che i grandi sono cattivi, quando con le loro forze possono superare lo sbarramento?
SEMPRE INCINTA 11LA BUGIA DELLE EUROPEE
Il Pdl vuole lo sbarramento alle Europee del 5 per cento e il Pd lo vuole al 3 per cento. E così si metteranno d’accordo per il 4 per cento. Una riflessione va fatta. Lo sbarramento serve alla governabilità, a favorire il bipolarismo. Morte ai cespugli che diventano inevitabilmente dei piccoli ricattatori. Lo sappiamo. E’ così. Qualcuno potrebbe dire che è il prezzo della democrazia. E potrebbe dire anche che è meglio il proliferare di piccoli partiti che lo strapotere dei grossi partiti. Ma in questo caso si tratta di chiacchiere inutili. Perché per le Europee non serve la governabilità. E il bipolarismo non c’entra per nulla. Quindi si potrebbe perfino votare con un proporzionale puro. Lo sbarramento serve solo a rompere le scatole ai piccoli partiti. A rendere loro la vita difficile. A farli morire. Conviene? Conviene ai deboli. Mai come oggi si sono visti partiti forti così deboli. Però, poi, qualcuno glielo spieghi perché la gente non va più a votare.(csf)
SATIRA PREVENTIVA di Michele Serra (da Paola Bensi)
“Vorrei proprio sapere chi è quel gran pezzo di coglione che ha fatto eleggere Villari in quel posto”, disse Berlusconi al suo staff. Nessuno ebbe il coraggio di rammentargli che era stato lui. Lo staff preferì glissare, presentando a Berlusconi sei ipotesi per la rimozione di Riccardo Villari dalla presidenza della Commissione di vigilanza sulla Rai.
L’ipnosi Il celebre illusionista professor Seduktor, direttamente da Las Vegas, si è offerto di ipnotizzare Villari convincendolo di non essere affatto il presidente in carica, ma solo un tenente dei bersaglieri che ha avuto l’incarico di uscire correndo dall’ufficio suonando la tromba, fermandosi sul litorale di Ostia. Nelle prove di simulazione davanti a una fotografia di Villari, purtroppo il professor Seduktor si è addormentato dopo pochi istanti.
La botola Il percorso casa-ufficio di Villari è sempre lo stesso: edicola per i giornali, bar per il cappuccino, ritorno all’edicola per salutare meglio il giornalaio, ritorno al bar per finire la brioche, ritorno a casa perché si era dimenticato che stava andando in ufficio, di nuovo in strada dopo una telefonata del portaborse che gli chiede dove diavolo è finito, ancora all’edicola perché si era dimenticato di acquistare il mensile ‘Scafi e motoscafi’, ancora al bar perché si era dimenticato di pagare il cappuccino, infine, verso le undici, l’arrivo in Commissione dove trova la mazzetta dei giornali della quale si era dimenticato. Immediato ritorno in edicola per restituire i giornali inutilmente acquistati e farsi ridare i soldi, passaggio al bar per pagare anche la brioche, ritorno definitivo in ufficio. Lungo questo percorso i servizi segreti suggeriscono di collocare una botola che faccia sparire Villari nelle viscere di Roma.
Controindicazioni: Villari potrebbe trovarsi bene nei sotterranei di Roma e insediarvisi stabilmente in qualità di Commissario straordinario alle acque reflue.
La promozione Applicando il principio ‘promoveatur ut amoveatur’ si stanno valutando nuove prestigiose cariche da offire a Villari perché schiodi dalla sua poltrona. Secondo indiscrezioni, lui stesso avrebbe suggerito l’incarico di presidente aggiunto alla Commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai, per potersi sedere accanto al nuovo presidente e suggerirgli all’orecchio cosa deve dire.
La gogna L’idea è esporre Villari davanti a Montecitorio con testa e polsi serrati in una gogna presa in prestito al Museo della Tortura, sormontata dalla scritta ‘Ecco l’infame’. I suoi collaboratori più stretti hanno fatto sapere che Villari accetterà senz’altro, purché la Commissione parlamentare di vigilanza si riunisca davanti alla gogna per svolgere regolarmente il proprio compito.
Il sesso Berlusconi ha messo personalmente a disposizione parte del suo harem di veline e starlette, dall’avvenente Katya Giochini, che ha partecipato al Grande Fratello senza vestiti, alle conturbanti gemelle siamesi Tina e Lina Maruskovic, una sado e l’altra maso. Si sono già presentate a Villari consegnandogli una lista di proposte oscene di venticinque pagine, in cambio delle dimissioni. Lui l’ha letta con attenzione e ha chiesto alle ragazze di entrare a far parte insieme a lui della Commissione di vigilanza: “Sapete: il presidente sono io.”.
da Paolo Righetti, Verona
Ad oggi siamo a 60 morti sul lavoro, dal 1 gennaio. Se, come mi risulta, agli incidenti sul lavoro si applica lo stesso criterio con cui si conteggiano le vittime della strada, le cifre dei decessi tra chi lavora debbono essere aumentate. L’’ISTAT, infatti, considera tali soltanto le morti avvenute entro la 24esima ora dal fatto. Questo significa che, con le moderne tecniche di soccorso e di terapia intensiva, una certa quota di feriti muore in ospedale 2, 3 o più giorni dopo l’incidente. Ma questi deceduti, per il nostro Istituto di Statistica, continueranno ad essere persone viventi.
da Dan Galvano, Basilea
Voglio la Bresso leader del PD.
dall’avv. Lina Arena
La commissione di Vigilanza ha mostrato il proprio volto e da organo di rilevanza costituzionale ( così l’ha definita un illustre giurista) ha dimostrato di essere un covo di vipere. Nomine concordate; nomine fatte a dispetto; nomine di soppiatto; nomine provocatorie;nomine di rottura e nomine a… sorpresa. Perchè la nomina di Villari riveste tutte le qualità più strane delle nomine politiche ma è pur sempre una nomina.A questo punto, che senso ha la RAI-TV italiana? Perchè ancora versare quell’obolo obbligatorio che è il canone RAI? Propongo quindi uno sciopero generale per riproporre la questione fondamentale dell’abrogazione di tutte le norme che impongono balzelli ed oneri in settori dove il mercato può addirittura azzerare costi e conti.
da Vittorio Grondona – Bologna
Nella difficile crisi del dopoguerra siamo stati tutto sommato abbastanza fortunati. Mi ricordo che mia zia mi mandava dal droghiere con la bottiglietta a comprare mezz’etto di olio dicendomi di farne segnare la spesa. Così facevano quasi tutti i figli del popolo. Oggi non si può più ricorrere a questo meraviglioso solidale meccanismo. I supermercati sono diventati i vampiri della società moderna. Intorno a loro si è creato il vuoto assoluto di negozi alternativi. A credito non ti danno nemmeno un sacchetto di plastica. Non solo, ogni giorno ritoccano al rialzo i prezzi delle loro merci. Gli anziani devono farsi accompagnare alla spesa oppure pagare qualcuno che gliela porti a casa, perché ad una certa età anche il trasporto a braccia di un fiasco di vino diventa un grosso problema. (…)
da Carla Bergamo, S. Paulo
È comunque commovente la visione di tanti Americani pieni di speranza nel nuovo presidente nord-americano. C’è stata una reazione simile qui in Brasile alla prima elezione di Lula, ma senza l’appoggio dei mezzi di comunicazione che, diversamente dai colleghi USA, per tanti anni hanno macchinato affinché il “volgare metallurgico” non fosse eletto. Hanno utilizzato mezzi bassi, incluso lo spauracchio di un regime totalitario. Ma lo slogan di Lula è stato “La speranza vincerà la paura”, altro che Segolene! E questo nel 2002, ma nessuno da queste parti si è sognato di ricordarlo, perché, nonostante sembri inevitabile la comparazione tra un negro e un operaio alla presidenza, qui si affannano a cercarne le differenze. I mezzi di comunicazione brasiliani sono in mano a tanti Berlusconi, uniti dall’odio di classe. Meno male che c’è Internet. Vorrei chel’Europa cominciasse a guardare al continente “di sotto” con più interesse e su argomenti che vadano al di là del calcio o del carnevale. Sarebbe un grande incentivo a migliorare la democratizzazione del continente latino-americano.
da Paolo Beretta
La memoria è una brutta bestia, specie quando funziona a singhiozzo, altrimenti Gasperini si ricorderebbe che il nocciolo della questione non era il richiedere le impronte, mai il richiederle su base etnica. O tutti o nessuno, si è sempre detto. Hanno deciso per “tutti”: va benissimo. Ma tutti, però, dal rom al Presidente del Consiglio.
da Pino Granata
Se non fosse che le ripercussioni della crisi economica sono già devastanti, ci sarebbe da ridere di fronte all’ottimismo di facciata del presidente Berlusconi. Lui dice il calo del PIL del 2% non è un dramma. Già e sciocco e superficiale fare delle affermazioni del genere, ma ostentare ottimismo di fronte ad un calo della produzione industriale del 20% ed ad un calo delle esportazione dell’11% è veramente da manicomio. Ancora più sorprendente è che in questo paese invece di prendere misure per cercare di limitare i danni di quella che è la più grande crisi economica dal 1929 ad oggi, si discuta solo di riforme costose come il federalismo fiscale e si tenti di riformare la Giustizia in modo da non nuocere al presidente.