da Gianni Guasto, Bogliasco
Con insospettato coraggio, Cordero di Montezemolo attacca i sindacati, signorilmente approfittando del momento di grave difficoltà, mentre Calderoli, consapevole delle nuovo appeal che la Lega esercita a sinistra, si erge a difenderli. “E a muntà l’ase gh’e restou Diu, u Diau u l’é in çé, u se gh’é faetu u niu”, (“e a cavalcare l’asino c’é rimasto Dio, il Diavolo é in cielo, ci si é fatto il nido”), profetizzava Fabrizio De André.
da Vincenzo Rocchino, Genova
…e noi la festeggiamo …. Auguri di Buon compleanno!
da Simone Boi
Bene… due internazionali figure da pirla internazionale nel giro di una settimana. Mitra e battute sulle donne. Prepariamoci, sarà lunga.
da Pino Granata
A Giugno compio 66 anni. Fra cinque anni, se sopravvivo, ne avrò 71. Quelli che sto passando sono i migliori anni della mia vita. Più capisco la vita e più l’apprezzo. Ora il pensiero di vivere altri cinque anni di berlusconismo con l’aggravante del leghismo, è un incubo. Vorrei trasferirmi all’estero, ma ho famiglia ed una madre di 91 anni che più invecchia e più amo. Ho una suocera di 95 anni alle quale voglio molto bene e che mai lascerei. Ed ho anche figli e amici in questo Paese. Una soluzione sarebbe quella di non occuparsi più di politica per permettere al mio fegato di sopravvivere, ma so che la cosa mi sarà impossibile. “Io speriamo che io me la cavo”. Credo che mi servirebbe un manuale su come sopravvivere a Berlusconi e Bossi.
da Mauro Mauri
Innanzitutto standing ovation per la battuta di Domenico de Franco sulla pentola di cacca alla fine dell’Arcobaleno. Diliberto e Pecoraro Scragno sono delle parodie di se stessi, esattamente come Mastella. Poi risponderò a Schiavone, appena ho tempo, se CSF mi concede delle battute in più, indispensabili x evidenziare che in tutti i partiti ci sono personaggi che concentrano le caratteristiche, positive o negative, della propria area culturale. Ed i leghisti che fanno volontariato? Ed i companeros qualunquisti?
da Vittorio Grondona – Bologna
Vi propongo la riproduzione fotografica del famoso manifesto del messaggio che il grande sindaco di Bologna Giuseppe Dozza scrisse dopo che all’alba del 21 aprile 1945 giunse nella città l’avanguardia delle truppe alleate. Sono i polacchi nella direzione dei quali si dirige il nuovo sindaco per assolvere a quella che si può considerare la sua prima missione di rappresentanza. Il manifesto fu stampato a mano perché mancava l’energia elettrica. Trascorse due ore dalla sua scrittura era già affisso in città.
da Pier Franco Schiavone, Milano
Il consiglio di facoltà di giurisprudenza dell’università di Bari, votando contro le decisioni del senato accademico, ha bocciato la proposta di intitolare l’università di Bari ad Aldo Moro. L’università di Bari è, infatti, ancora oggi, intitolata a Benito Mussolini (non lo sapevo, incredibile). Attenzione, è stata una decisione bipartisan. Non riporto le parole del preside, che nel senato accademico aveva votato a favore, a giustificazione della decisione, perché in questo blog c’è un limite all’idiozia, però chiedo a tutti voi, che specie di virus ha colpito l’Italia negli ultimi 15 anni? Forse l’incubo che è diventato questo Paese, è in realtà solo un problema sanitario? Non è che dopo una cura farmacologica ricominceremo presto a distinguere le sciocchezze dalle cose serie? Magari dopo la cura incontreremo Storace, inorridiremo e correremo a scusarci con Rita Levi Montalcini.
di Altan (grazie a Paola Bensi)
from F.A.B. (Fronte Apologetico Bufalino)
S’impone l’immediata, collettiva e meditata lettura dei saggi politici Perche’ siamo antipatici (sulle virtu’ della sinistra) e Storia dell’O (inteso come ombelico, cioe’ centro, l’imprescindibile protagonista del momento).Se la lettura, anche rateale, non inizia entro dieci minuti, saranno immediatamente ripubblicati i volumi dell’opera omnia di Milo Manara.viva Bufalinolunga vita al Centrouna preghiera per lo statista Massimo
da Marco Marchisio – Netro
Più che una sconfitta è stata una Walterloo.