da Pier Franco Schiavone
Tappi ha ragione, sui dogmi non mi sono espresso in maniera chiara. Mi volevo riferire ai dogmi papali definiti con l’esercizio dell’infallibilità. Pio XII opinò che la Madonna fosse stata assunta in cielo senza morire; se pensiamo che sul concetto della Resurrezione i teologi hanno discusso per secoli e che persino Gesù morì e risorse, questo dogma dell’Assunzione è davvero sconvolgente, ma vallo a dire ai Cattolici del XXI secolo. Altri dogmi sono stati stabiliti nei vari concili, specie nei primi. Nel primo di Nicea, per esempio, la Chiesa Orientale si oppose ad Ario, l’eresiarca di Alessandria d’Egitto, a schiaffoni (nel senso letterale del termine) stabilendo che Gesù è consustanziale al Padre e questa non è una certezza biblica.
da Claudio Urbani
Che la multinazionale svizzera Novartis sfrutti l’India e non solo con prezzi scandalosi dei suoi medicinali non è la sola ed unica. Ma l’Italia pensate sia trattata meglio? La Bayer, la più grande produttice del mondo della famosa Apirina (o pricipio attivo acidoacetilsalicilico), vende negli USA le confezioni da 100 compresse di 375mg ciascuna per $ 0,99, equivalenti a 0,74€. In Italia una confezione di 10 compresse si paga 2,95€, cioè circa 4000% più care!
da Oreste Tappi, Roma
Claudio, se sapevo che questo blog faceva una battaglia in difesa dei congiuntivi, come afferma la gentile Giovanna Rosa, mi dissociavo senza riserve. Dalla torre di Babele in poi, in tutte le lingue le forme nascono, si trasformano e muoiono incessantemente. Se no, per es. noi Italiani (ma anche gli Spagnoli e gli altri) parleremmo ancora come G. Cesare. Ma soprattutto ripugna al mio senso di giustizia di Bilancino questo stucchevole pianto per l’imminente (?) dipartita del congiuntivo dalla lingua italiana (da quelle inglese e tedesca se n’è andato da un pezzo, senza nocumento né di Murder in the Cathedral né di Der Zauberberg), mentre per quella dell’ottativo, dell’aoristo, del duale, del participio futuro, del gerundivo ecc. ecc. da tutte le lingue europee, e dei casi nominali dalla maggior parte, nessuno ha speso una prece. PS: D’accordo, De Franco, niente integralismi idio-linguistici, ma “giornata della famiglia” invece di family day mi parrebbe buono.
da Bruno Stucchi
A consuntivo: 5 terroristi talebani = un candidato deputato/senatore.
da Vittorio Grondona – Bologna
Silvio Berlusconi ha sbagliato ancora una volta i tempi della riflessione.
Premesso che censore sarai tu, perché hai alterato il mio cognome? In questo blog non era mai successo. Cos’è, sottile ironia? Anch’io potrei chiamarti: De Fraco (debole, in portoghese) o De Fango (e mi fermo qui). A parte questo, so che gli inglesismi a volte sono utili, ma perché il mouse non poteva chiamarsi topo? (che c’entra topolino!) Dammi una spiegazione logica. Mouse, prima di essere un oggetto tecnologico, era un roditore anche per gli americani, questo è un classico esempio d’imperialismo culturale. Altro è chiamare il computer: calcolatore elettronico, ma i portoghesi che lo chiamano computador o i francesi che lo chiamano ordinateur, fanno benissimo. L’Italiano è pregno di lemmi stranieri, e spesso lo arricchiscono, la cosa che mi irrita è la ricerca immotivata di parole e di tutto ciò che è straniero, basti pensare che la melodia Italiana è saccheggiata in tutto il mondo e poi ci viene rivenduta in Spagnolo e in Inglese.
da Santi Urso
Bacino di carenaggio, s’intende. Alla luce di sapide scelte, di cui or ora leggo sui giornali (ma ci possiamo fidare?), mi consenta di segnalare al corrispondente Granata, ove fosse ancora impegnato nella natia Sicilia, che in una eminente piazza di Messina s’aderge spavalda, e puranco insolente direi, la statua di don Giovanni d’Austria, che fu al centro (peraltro con meriti minori di Sebastiano Venier) dello stesso increscioso episodio il cui ricordo è stato, dicono, emarginato in Parlamento. Trattandosi di evento recente (meno di 500 anni, se la memoria non m’inganna), Ella ben capisce come la rimozione s’abbia da considerare gesto di doverosa sensibilità.ps. Abbia comunque la cortesia di evidenziare che questa mia non intende assolutamente mancare di rispetto ad alcuna espressione di civilta’, ma che è dettata, spero con spirito lieve, da un incoercibile imprinting. Figlio (italiano) del secolo piu’ veloce di tutti i tempi (e marchiato dalla proporzionale), gia’ mi e’ difficile accettare il bipolarismo politico, figurarsi se riesco a concepire un bipolarismo temporale.saluti onfalicissimi (non mi ha detto se ha visto, oops, ascoltato Shakira).
di Massimo Fini (“Il gazzettino” – 23/03/2007)
È sempre meno sopportabile che i principali talk-show siano in mano, da decenni, alla stessa compagnia di giro: sempre gli stessi i conduttori, i politici, gli esperti, i giornalisti. Sempre le stesse, quindi, le diatribe. Mai un po’ di aria fresca, un punto di vista nuovo, diverso.Si vive sull’ ‘a priori’. I Talebani sono terroristi . Perché lo siano nessuno lo spiega, è dato per scontato (per capire un po’ meglio cosa siano i Talebani silegga lo splendido pezzo di Mastrogiacomo che vi ha convissuto per quindici giorni e nelle condizioni peggiori – La Repubblica – 21/3). In mancanza di meglio sono terroristi perchè han sgozzato l’autista-spia. Ma se durante la seconda guerra mondiale un inglese fosse stato scoperto a fare la spia per i tedeschi sarebbe stato fucilato sul posto. Qual è la differenza? Ah già, i nostri stomaci sono diventati molto delicati e non sopportano la vista del sangue, del corpo a corpo, della violenza fisica. Ma settimane fa due guerriglieri afgani assaltarono una base americana a colpi di fucile. Ripiegando si rifugiarono in un vicino villaggio. Se gli americanivolevano prenderli potevano mandar fuori le truppe. Invece hanno sganciato due bombe da 900 chili uccidendo cinque donne, tre bambini e un vecchio, senza prendere i guerriglieri. Chi è il terrorista? Ma siccome la faccenda è stata sbrigata con l’asetticità della tecnologia ci sentiamo la coscienza a posto.
Quello di Karzai, si dice nei talk-show, è il governo legittimo dell’Afghanistan. Il governo legittimo dell’Afghanistan era quello del mullah Omar e dei suoi Talebani che avevano conquistato il potere dopo due anni di durissime battaglie con i ‘signori della guerra’. Dice: ma sono arrivati al potere con la forza. Certo, perchè in Afghanistan il potere si conquista con la valentia guerriera e il coraggio, fisico e morale, non con le schede, le urne, le diatribe dialettiche che da quelle parti non hanno alcun senso. Ma per conquistarlo e mantenerlo ci vuole comunque l’appoggio della maggioranza della popolazione, come era stato per i Talebani. Il mullah Omar era infinitamente più rappresentativo della sua gente di Hamid Karzai che è alle dirette dipendenze dell’Amministrazione americana, come tutti sanno e come ha ammesso lui stesso in un’intervista al The New Yorker del luglio del 2005.
Con il pretesto di prendere un uomo che non abbiamo preso abbiamo occupato l’Afghanistan al suono di ‘bombe blu’ e all’uranio impoverito che avranno conseguenze devastanti per decenni. Ma la disgregazione più devastante per quel popolo deriva proprio dalla nostra presenza, anche quella pacifica. A Kabul sono finalmente arrivati – suprema espressione della democrazia – i bordelli. E sul Corriere di qualche tempo fa si poteva leggere: “Vegliano fino a notte alta migliaia di afgani, giovani e meno giovani, davanti alla Tv satellitare che grazie alle enormi paraboliche trasmette i clip indiani con seducenti cantanti carezzate da veli trasparenti. Passano ore al telefonino a scambiarsi immagini spinte e ad ascoltare suonerie al ritmo di lambada e macarena. Comprano per pochi dollari cd e dvd con i film occidentali porno. Si raccontano i desideri e le pene d’amore a radio Arman. Fanno le ore piccole negli ‘Internet Cafè’, cresciuti come funghi a Kabul. E si lustrano gli occhi: finalmente possono avere una visione integrale di quell’essere femminile che sotto i Talebani non poteva mostrare in pubblico le caviglie”.
Insomma stiamo cercando di occidentalizzare a forza la popolazione afgana e, in attesa di corrompere anche le loro donne, in nome naturalmente della dignità femminile, di trasmettere a quegli uomini così belli, così affascinanti, così fieri, così audaci, così coraggiosi, così dignitosi, anche antropologicamente, così virili, feroci e crudeli anche, certo, ma uomini, le nostre nevrosi, le nostre ossessioni, il nostro vuoto esistenziale e spirituale, la nostra impotenza sessuale, la nostra sozzura.
Era meglio il mullah.MASSIMO FINIwww.massimofini.it
da Emilio Pierini
Padoa Schioppa, attuale ministro del Tesoro laureato Bocconi, frequentatore di master al MIT di Boston ed ex direttore generale per l’economia e le finanze dell’Unione Europea, ieri ha rivelato che per sanare il bilancio delle Ferrovie bisogna ridurre il personale ed aumentare (liberalizzare, secondo lui) il prezzo dei biglietti. Mia figlia, 7 anni da compiere tra due settimane, questa mattina mi ha chiesto la nuova Playstation 3. Ad un mio diniego ha riferito: “potremmo trovare i soldi per acquistarla comprando meno vestitini e facendo lavorare di più la mamma” Delle due l’una: o mi trovo dentro casa un futuro ministro del Tesoro (finalmente una donna), oppure il curriculum formativo di Padoa Schioppa è decisamente sopravvalutato.
di Marco Travaglio – Repubblica.it
Messaggio sociale“E’ un messaggio sociale, non politico, perché la politica deve saper cogliere i bisogni sociali dei cittadini”(Letizia Moratti, sindaco di Milano, FI, illustra i contenuti della fiaccolata organizzata dal centrodestra sul tema sicurezza, Milano, 26 marzo 2006)“Zingari foera di ball”(messaggio contenuto nello striscione da sfilata dietro cui cammina l’on. Mario Borghezio, europarlamentare della Lega Nord, fiaccolata organizzata dal centrodestra sul tema sicurezza, Milano, 26 marzo 2006)(29 marzo 2007)
Un uomo tutto d’un pezzo“Il prestigio dell’Italia e la pace nel mondo sono per la Casa delle libertà valori di riferimento irrinunciabili. Vengono prima di ogni tattica politica e di ogni interesse di parte. Per questo il nostro governo aveva deciso l’invio di un contingente in Afghanistan. Siamo persone serie e coerenti. Non permetteremo certo che i nostri soldati vengano abbandonati a se stessi”. (Silvio Berlusconi, Ansa, 12 luglio 2006).(28 marzo 2007)
Prezzi scontati“Noi siamo persone coerenti e gente seria e daremo il nostro appoggio al rifinanziamento della missione in Afghanistan. Il nostro voto è scontato”.(Silvio Berlusconi, Ansa, 20 gennaio 2007)“Non vedo come potremmo non votare per il rifinanziamento dell’operazione in Afghanistan. Dobbiamo farlo per coerenza, anche perché l’abbiamo decisa noi”.(Silvio Berlusconi, Ansa, 20 gennaio 2007).“Voteremo per il rifinanziamento della missione in Afghanistan. Noi voteremo sì perché un Paese si deve comportare con serietà e deve avere una politica chiara e leale verso gli alleati”.(Silvio Berlusconi, “Radio anch’io”, 1° marzo 2007).“Quel voto lo dobbiamo per senso di responsabilità verso i militari. So che i nostri elettori sono perplessi perché questa sarebbe una grossa occasione per mandarli a casa, ma come si fa?”.(Silvio Berlusconi, Ansa, 8 marzo 2007).“Sul rifinanziamento della missione in Afghanistan stiamo riflettendo: non c’è nulla di scontato”.(Silvio Berlusconi, Ansa, 23 marzo 2007).(27 marzo 2007)