Un altro giornalismo è possibile? Accanto ai grandi giornali di informazione e di opinione si sta facendo largo qualcosa di diverso? Il Gabibbo è un inviato speciale? Le incursioni delle Iene sono inchieste giornalistiche? Quando chiedono ai parlamentari che cosa è la Consob, quando fanno il test antidroga ai deputati, fanno solo spettacolo. «Il problema dei giornalisti è che parlano come giornalisti e si capisce la metà di quello che dicono», spiega Davide Parenti, il papà di tutte le Iene, oggi impegnato anche sul fronte di Matrix. Ma i giornalisti non dovrebbero essere proprio quelli che dipanano il linguaggio dei politici, che rendono chiare situazioni oscure? Insomma, è più giornalista Enrico Lucci o Vittorio Feltri? «È brutto dire che la nostra “è un’altra forma di giornalismo” e quindi non lo dico».
Sul sito. (csf)
da Isabella Guarini
Caro CSF, riflettendo sugli accadimenti del 2006, mi sembra che questo Natale sia più un “natale di morte” che “di vita”. Infatti, prima la morte di Welby è stata salutata come “natale di libertà”, poi la esecuzione del dittatore, come conquista di “democrazia e libertà”. Dove è finito il Natale, festa della vita, celebrata con la nascita del bambino?
da Alessandro Ceratti
Ovviamente sono contrario alla pena di morte tuttavia ritengo che l’esecuzione di Saddam Hussein sia una pessima occasione da utilizzare per lottare per la sua abolizione. Non tanto perché i crimini di Saddam Hussein sia così enormi da meritare un’eccezione, quanto perché questa esecuzione è in massima parte un evento di tipo politico. Disapprovo la mobiltazione di chi, per motivi etici, vuol far salva la vita all’ennesimo potente di turno, mentre ci sono migliaia di poveracci al mondo che meriterebbero pari clemenza e almeno un po’ di attenzione. Sono veramente stufo di vedere i potenti, o gli ex-potenti, sempre e comunque privilegiati. Comunque sono contrario anche all’esecuzione del Rais: come direbbe Talleyrand (?): è peggio che un crimine, è un errore. E’ testimonianza di grande debolezza, come dimostra anche la fretta con cui si è voluta eseguire la condanna.
da Oreste Tappi, Roma
La giunta Veltroni, con un colpo di mano durante lo sciopero dei giornali, ha cambiato il nome della stazione centrale di Roma (Termini) intitolandola al papa Giovanni Paolo II. Di questa rincorsa al voto cattolico non se ne può veramente più; anche perché, oltre che opportunistica, è perdente.
da Muin Masri
Vedere una persona che viene uccisa non è mai bello, tanto meno incrociare lo sguardo di un dittatore un attimo prima del coito. Di compagni e di nemici morti ammazzati ne ho visti. Qui dentro lasciano una strana sensazione e un grande interrogativo vuoto: era necessario? Questa domanda frulla nella mente come una pallina in un flipper prima di entrare in qualche profondo stato di inconscio. Un processo dato in leasing ad un finto governo è la solita genialata americana per aggirare i loro sbrodolati valori, come lo sono i siti neri per i cosiddetti terroristi dati in appalto a terzi compiacenti. Penso che l’amministrazione americana abbia un unico obbiettivo: disordine ristabilito. Mi è difficile pensare che un giorno riusciranno davvero a risolvere qualche problema al di fuori del loro Stato perché, generalmente, chi crea problemi non può risolverli. Come sempre spero di sbagliare piuttosto di vedere un qualunque Bin Laden gioire.
da Vittorio Grondona, Bologna
Da “La Grande Notte” del 29 settembre 2003
Per un eventuale confronto…
Remember! Abito qui vicino ed è sempre un piacere avere un ospite nuovo. Pergli amici potrei anche fare il catering, ma, credimi, non c’è niente di piùbello che saper cucinare; spesso non lo faccio per fame, ma per nostalgia dimia madre.
da Carla Bergamo, San Paolo del Brasile
Sono le 7 di sera del 30 dicembre a San Paolo. Pioviggina, e c’è un silenzio quasi surreale là fuori. Questa metropoli normalmente frenetica si è fermata, sono tutti scappati al mare, in campagna, all’estero, nelle code di 30 Km sulle strade. E noi, che siamo rimasti, siamo estasiati e perplessi davanti alle strade vuote; nei pochi esercizi aperti i commessi sono annoiati, vogliono andare a casa…è difficile immaginare, in momenti come questi, che in molte parti del mondo invece tutto continua come fosse un qualsiasi giorno dell’anno, senza un momento di pace, senza poter scegliere tra il silenzio della città e il caos delle spiagge. A Rio già è diverso, i turisti hanno invaso la città per la festa di Capodanno a Copacabana, incuranti del pericolo di attacchi dei banditi. Oggi è morta l’ottava vittima dell’autobus incendiato, ma lo spettacolo deve continuare, facciamo finta che non ci riguardi: in fondo, è Capodanno!
da Vincenzo Rocchino, Genova
Sulla forca assieme a Saddam che ha messo fine alla vita del raìs, mancavano altri personaggi, che per la violenza che hanno voluto e saputo scatenare nel teatro mediorientale, dribblando con ogni mezzo la logica della diplomazia, meriterebbero di finire i loro giorni. Il vaso di pandora della violenza è stato scoperchiato – se ce n’ era bisogno – e Bush dice che ora l’Iraq è in pace!
da Silvia Palombi
Su Saddam dico solo che sono d’acccordo con Serra: non meritava lo spessore di martire. Invece due cose: Muin, penserai mica che ci mettiamo a cucinare una cosa così complicata come questo Giagh Mahshi!!! Siccome dev’essere squisito prenditi i tuoi rischi per averci messo a parte di tale delizia: fallo tu e invitaci? Chi ti è più vicino arriva sicuro (dove abiti?).La terza è che ho visto Loach, bello, a tratti un po’ troppo insistente (il compagno Ken, lunga vita a lui, indulge un po’ su alcune scene, per essere sicuro che sia chiaro, invece a volte esagera, ma gli si perdona tutto). La cosa che mi ha disperato è che si capisce chiaramente come una divisa provochi mutazioni genetiche in chiunque la indossi. Andare a vedere per credere. E con questo aspettiamo la fine di questo 2006 a pie’ fermo, concentrandoci su un 2007 che realizzi la maggior parte dei nostri desideri, in saggezza, salute e serenità. E pace, Inshallah.