da Antonia Liculli, Vibo Valentia
Si dicono un sacco di banalità a riguardo della evasione fiscale, mentre con pochi provvedimenti opposti a quelli della legislatura precedente si recuperebbero le risorse per finanziare lo Stato in maniera meno “assistenzialista”. Un punto fondamentali dovrebbero essere delle norme restrittive per svantaggiare la creazione di società di comodo, create da molti ex dirigenti aziendali, che col pretesto di qualche consulenza per arrotondare le pensioni già lautissime, le utilizzano per non pagare beni personali e farli risultare appartenenti alle loro piccole holding. Questo fatto oltre a sottrarre denaro allo stato rappresenta una vera ingiustizia, soprattutto per chi lavora veramente invece di architettare questi stratagemmi vergognosi, come queste persone, che quasi sempre sono paradossalmente quelle che esigono servizi erogati dallo Stato senza mai cacciare un soldo. Come mai il governo non ne parla mai?
da Mario Strada
C’e’ un sito che dice di saper monetizzare il valore di un blog http://www.business-opportunities.biz/projects/how-much-is-your-blog-worth/?url=http%3A%2F%2Fwww.sabellifioretti.com%2F. Per SabelliFioretti.com dice: $79.035,60 .Sono tempi difficili. Quanto mi tocca?
Sono tempi difficili, lo vuoi comprare? (csf)
da Isabella Guarini
Caro CSF, ho già detto della vandea che ho incontrato ritornando a casa dopo una breve vacanza. Qualche giorno dopo, di buon mattino, ho sentito un gran vociare provenire dalla piazza. Ho visto i giardinieri che rastrellavano la sporcizia dalle aiuole rinsecchite. Sparite carte e lattine, svuotati cassoni e cassonetti! Nel pomeriggio, sono comparsi persino i vigili motociclisti, categoria totalmente sconosciuta, a ordinare il flusso di traffico dei vacanzieri rimasti in città, pattuglie della polizia, e , infine, è passato il corteo presidenziale svettante verso la dimora estiva della Presidenza della Repubblica. Anche i nottambuli sono stati zittiti, e, finalmente, abbiamo dormito tranquillamente. Grazie, Presidente!
Io trovo così triste il fatto che una città si faccia bella quando arriva il Presidente. Povero Presidente, non vedrà mai il suo Paese così com’è realmente. Un po’ come quando spostavano gli aerei da guerra da un aeroporto all’altro per convincere Mussolini che l’Aviazione era potente (csf)
da Santi Urso
Duole che l’accorato e lucido richiamo alla beffa lunare sia rimastoisolato. Duole vieppiu’ che nessuno abbia ritenuto di dover collegarequella messinscena demoplutogiudaicomassonica a un complesso earticolato disegno criminoso: la fiction del 1969, infatti, ha avuto,com’e’ noto, piu’ sequel di Arma letale (una mezza dozzina, tra cuiuno spin off: Apollo 13, ripreso con efficacia da Tom Hanks e RonHoward). Pare, dico pare (anche se, ove fosse cosa certa, non siattenuerebbe la gravita’ dell’inganno perpetrato ai danni dei popoli)che le menzogne della notte siderale (quelle collegate allacosiddetta corsa allo spazio) abbiano avuto origine dalla proterviacomunista: sarebbe stata, infatti, l’unione delle repubblichesocialiste sovietiche a girare i primi cortometraggi, con canidi eumani all’uopo sistemati in marchingegni da disegno animato. Cio’avrebbe indotto Hollywood a contromisure (peraltro controproducenti,perche’ il cinema si alleo’ alla Tv che in breve lo stritolo’).Ci e’ gradita l’occasione per confermare che il Sole si trova alcentro dell’Universo.
da Khourosh Kavoshi
Caro Beretta: non capisco perché lei non vuole capire. Uno: l’uccisione di Hina e quanto fatto da Erika ed Omar sono omicidi che hanno origine completamente diverse. Due: mentre gli italiani condannano senza se e senza ma ciò che hanno fatto Erika ed Omar, le masse musulmane, incluso quelle che vivono in Italia, anche se non lo ammettono, approvano quanto fatto dal padre di Hina. Un assassinio ha motivi religiosi e l’altro economici. E tutto così chiaro, davvero facile capirlo. Poi: non conosco bene la Fallaci, ma mi dicono che dice cose anche giuste con parole e modi antipatici.
da Gian Paolo De Tomasi
Date retta a un fesso, tra poco alla Juve dovremo anche chiedere scusa. E magari farla partire da +10.
da Paolo Beretta
Vediamo, Sig. Grondona, quale potrebbe essere la differenza tra questamissione e, diciamo, l’Iraq ? Magari il fatto che questi si stannoammazzando tra loro e si cerca di farli smettere, mentre in Iraq si ècominciato bombardando civili a tappeto ? O magari che, in questo caso,entrambi i governi (israeliano e libanese) hanno richiesto un interventoONU, nel caso poi del Libano che si è riferito esplicitamente all’Italiacome garante ? A me come differenze bastano, ma se vuole possiamo trovarneanche altre. Quanto alla parte da cui stare ed a chi dare ragione, a me nonrisultano pregiudiziali. Ma forse lei ha informazioni più dettagliate erecenti delle mie.
da Virgilio Mancini
Di recente non c’è figura storica che sia citata come lo è Adolf Hitler e con lui il suo movimento. L’UCOII ha appena detto che Israele è nazista, le comunità ebraiche avevano detto che Hezbollah e Hamas, ossia le espressioni della volontà popolare rispettivamente degli sciiti libanesi e dei palestinesi, sono nazisti. Si sente inoltre affermare che il presidente americano Bush è Hitler, il presidente iraniano Ahmadinejad è Hitler, Olmert è Hitler, Nasrallah è Hitler. Tutti Hitler. E non è tutto! Vengono anche coniati nuovi termini che prevedono il prefisso “nazi” affiancato al nome del nemico che si sceglie. Siccome vedo anche tanta gente intelligente cascarci, vorrei chiedere loro: non possiamo chiamare Bush, Ahmadinejad, Olmert e Nasrallah semplicemente gran teste di cavolo invece di scomodare in continuazione il baffetto?
da Alessandro Ceratt
iA Innsbruck ho visitato una mostra sul Marocco. La percentuale d ianalfabetismo è del 37% tra i maschi e del 64% per le donne. Non dico che i marocchini sono “un branco di barbari incivili” ma forse affermare che in Marocco vi siano “masse analfabete e inconsapevoli della Storia” [cfr. lettera di V. Mancini] non sarebbe del tutto azzardato.
di Marco Travaglio per ?l’Unità?
Tutto cominciò addì 4 maggio 2006, quando alcuni giornali pubblicarono le prime telefonate fra Moggi, Giraudo e i designatori arbitrali Pairetto e Bergamo, intercettate dalla Procura di Torino. Una era del 10 agosto 2004, all’indomani dei preliminari di Champions League. Moggi a Pairetto: «Gigi, ma che cazzo di arbitro ci avete mandato?». Pairetto: «Fandel è uno dei primi, il top». Moggi: «Ma può andare a fare in culo, te lo dico io! Oh, mi raccomando per Stoccolma (la partita di ritorno, ndr)». Pairetto: «Porco Giuda, mamma mia, questa veramente dev’essere una partita?». Già che c’era, Lucianone dava disposizioni anche per le amichevoli: «Oh, a Messina mandami Consolo e Battaglia? con Cassarà, eh?». Pairetto: «Già fatto». Moggi: «A Livorno Rocchi, eh?». Pairetto: «A Livorno Rocchi, sì». Un pensierino anche a Milan-Juve, trofeo Luigi Berlusconi: «E al ?Berlusconi? Pieri, mi raccomando». Pairetto: «Non l’abbiamo ancora fatto». Moggi: «Lo facciamo dopo, dài». Puntualmente l’arbitro sarà Pieri. E per il ritorno di Champions? «Mi ha detto Pairetto che viene Cardoso». Ma, a sorpresa, arrivò l’inglese Poll: «Ci han cambiato l’arbitro, li mortacci loro. Che cazzo, oggi li voglio senti’». Poi iniziò il campionato 2004-2005. Alla vigilia del secondo turno, i due designatori furono convocati a cena in casa Giraudo, presente Moggi, per parlare di arbitri. A quel punto, sul più bello, il gip di Torino pensò bene di bloccare le intercettazioni. Nel frattempo però in un’inchiesta parallela, il quartetto, insieme ai vertici della Figc, finì nel mirino della Procura di Napoli. Designazioni pilotate al telefono che concordava addirittura le «griglie» del presunto sorteggio, promozioni e privilegi per gli arbitri «amici» della Juve, minacce e punizioni ai «nemici», orologi e posti in Rai per giornalisti e moviolisti compiacenti, aiuti arbitrali ai club che si prostravano alla cupola moggiana, bastonate e retrocessioni a chi non baciava la sacra pantofola. Bisognerebbe ripubblicarle tutte ogni giorno, quelle telefonate, perché quando la gente le aveva sotto gli occhi, gli effetti erano miracolosi. Carraro & C. a casa, Rossi commissario, Borrelli all’ufficio indagini, politici di ogni colore che invocavano «linea dura», «guardia alta», «pene esemplari». Poi, con la velocità della luce, complice una stampa serva e una tv ancora più serva, le intercettazioni sono scomparse dal dibattito su Calciopoli. Come, a 14 anni da Mani Pulite, si parla di Tangentopoli a prescindere dalle tangenti accertate da centinaia di conti esteri, così a 4 mesi dalle inchieste di Torino e Napoli si parla di Calciopoli a prescindere dagl’imbrogli documentati da centinaia di bobine. Per trovarne traccia bisogna tornare indietro di ben due mesi, e leggersi il rapporto del capufficio indagini Borrelli, giustamente osteggiato dal partito degl’imbroglioni in quanto esperto in indagini. Visto che nelle telefonate emergeva la cupola Juve-Milan (Moggi portava il pallone e gli arbitri, il Milan portava i soldi, le tv e i guardalinee), Borrelli parlò di «sistema». Il procuratore Palazzi chiese di retrocedere la cupola e i suoi ascari: la Juve in C, Milan, Lazio e Fiorentina in B. Tale era la vergogna per quelle telefonate che l’avvocato della Juve, quando gli dissero se si aspettasse la serie A, replicò: «Beh, non esageriamo. La pena giusta è la B con penalizzazione». La Caf del prof. Ruperto disse che non c’era «sistema», ma «illeciti» sì. Tutti in B. La Corte del prof. Sandulli e degli avvocati travestiti da giudici stabilì che non c’erano nemmeno gli illeciti: Juve in B, tutti gli altri in A, Milan premiato pure con la Champions. I saldi di fine stagione sorpresero financo Mastella, terrorizzato dall’idea che la giustizia sportiva fosse una cosa seria. Così, fra i tarallucci e il vino, torna financo Matarrese in rappresentanza di entrambi i generi alimentari. Le vie degli imbroglioni sono infinite: se nel processo penale i gradi di giudizio sono 3, in quello sportivo sono 4, più Tar, Consiglio di Stato e Corte di Strasburgo, cioè almeno 7. Ora la Juve va al Tar a chiedere la A: molto più di quel che, quando le intercettazioni erano fresche di stampa, auspicava il suo stesso avvocato in vena di smisurato ottimismo. E il Tar – secondo Il Romanista – si appresta ad accontentarla, annullando la sentenza-burla di Sandulli, previo blocco del campionato. Così Rossi dovrà andarsene. Il presidente del Coni Petrucci, gemello siamese di Matarrese, si nominerà «commissario del commissario». Ma si parla anche di Gianni Letta. O, se gli va bene con l’indulto, Donato Bilancia.