da Pierini Emilio Porto Recanati (MC)
La versatilità e lo spirito di adattamento del nostro pacifismo sono sorprendenti. A fianco di chi paragona le azioni (difensive) dello Stato di Israele alle fosse Ardeatine e di chi sfila beatamente sotto i vessilli raffiguranti Nasrallah, i nostri pacifisti (ex) fondamentalisti senza se e senza ma, srotolano un sorprendente striscione con su scritto “Forza Onu”. Un dubbio sconvolge la mia esistenza: se avesse ri-governato Berlusconi avremmo comunque visto tale (neo) pragmatismo sinistroide ?
da Pino Granata
Virgilio Mancini dice che siamo islamofobici. Certamente lo siamo ed abbiamo tutte le ragioni di esserlo. Finchè gli Islamici continueranno a seminare il terrore in tutto il mondo ed ad avere l’appoggio delle popolazioni islamiche sarà così. Il modo di pensare di Mancini e di quelli che la pensano come lui mi ricorda il finale de La nave dei folli, in cui un ebreo tedesco dice: ma in Germania ci sono 8 milioni di ebrei tedeschi, non potranno mica ammazzarci tutti quanti?
da Paolo Beretta
Noi qui in continente a sorbirci l’Iraq, Panebianco, il Libano ed Israele, e lei che, gustandosi un purceddu allo spiedo, si gode Briatore in versione girotondi. Si vergogni, Schiavone, e dimostri un po’ di rispetto (e di pietà) a chi indefesso ha presidiato la frontiera, mentre lei si divertiva. Ma era proprio così buono, il porceddu ?
Caro Freda, conosco bene il sito di Paolo Attivissimo. Ha svolto e svolgeuna funzione magistrale nell’evidenziare le bufale, anche se qualche volta(capita abbastanza di rado) qualche piccola topica la piglia anche lui.Resta il fatto che le cosiddette “prove” del falso allunaggio sononotevolmente più inconsistenti di quelle dell’allunaggio stesso, compresoquel filmato di Arcoiris TV. Poi, come giustamente ha ricordato, i gesuitinon ammettevano che Galileo sconvolgesse le loro millenarie convinzioni conle sue osservazioni. Capita spesso che uno veda solo quello che vuolevedere. In entrambi i sensi.
dall’avv. Lina Arena
La ringrazio vivamente per le correzioni apportate ai miei scritti.Confesso tuttavia che il vero errore da me commesso in questi anni di furore Internet è stato quello di non aprire un sito tutto mio e pubblicare con orgoglio gli errori eventualmente commessi. In fondo rimango un’ammiratrice di Tullio De Mauro, il linguista che ha magnificato l’ignoranza italica.
Lei cara avv. in quanto avv. fa parte della classe dirigente, non dovrebbe vantarsi degli errori. (csf)
da Virgilio Mancini
Caro signor Granata, vogliamo fare uno sforzo di obiettività ed ammettere che almeno nel nostro paese attualmente la forma di razzismo più diffusa ( a destra come a sinistra ) non è l’antisemitismo bensì l’islamofobia? I principali bersagli dei comizi della Lega sono i musulmani, è inutile negarlo. Per il resto nel “mondo islamico”, quel minestrone dove lei inserisce miliardi di persone diversissime tra loro , ho fatto più di una comparsata, quindi credo di avere voce in capitolo.
Sono di sinistra praticamente da quarant’anni. Degli ebrei, la prima cosache ho saputo è la tragedia della shoah che li ha colpiti. Più volte hosentito le storie di chi ha rischiato la vita, e spesso l’ha persa, persalvare qualche famiglia ebrea dai fascisti. Oggi sento parlare diantisemitismo di sinistra e la cosa, in tutta onestà, mi sembra, per citarelo stracitato Fantozzi, una cagata pazzesca. Se c’è qualcuno a cui non fregaassolutamente niente delle inclinazioni religiose della gente, quella èproprio la sinistra, laica per definizione. Un antisemita non può essere disinistra, punto. Altra cosa è l’antisionismo. Quello si applica solo adIsraele ed ha una valenza unicamente politica, senza implicazioni religiose.Per citare il bel paragone di Kavoshi, non confondiamo angurie e piselli.Sono verdi tutti e due, ma con le angurie non ci fai il risotto.
da Pier Franco Schiavone
Aver fatto vacanze lunghe mi ha consentito di verificare come si vive senza notizie. Non che in Sardegna non arrivino, naturalmente, ma in vacanza, si sa, si tende ad estraniarsi. Non ho comprato giornali, non ho visto TV, non mi sono mai collegato ad Internet. Un amico mi ha appena inviato una mail in cui scrive: che culo, ti sei perso Panebianco e la sua legittimazione della tortura. Ma davvero Panebianco ha legittimato la tortura? Israele ha perso la guerra o l’ha vinta? Come si è schierata la sinistra radicale sulla futura missione delle nostre truppe in Libano? Peró so tutto su Briatore e la sua patetica protesta, i sardi ne hanno parlato molto e tutti quelli che conosco (tanti perché mia moglie é sarda) hanno affermato che pur di vedere Briatore e la Ventura che fanno le lotte di rivendicazione per i ricchi, sono disposti a votare ancora per Soru. In fondo non sapere nulla per un mese mi è piaciuto. Il porceddu allo spiedo, cotto con rami di corbezzolo, olivastro e mirto, e rosolato con gocce di lardo fuso, aveva un sapore ancora più gustoso.
da Gianluca Freda
Il mio, caro Beretta, era solo un modo di dire.So bene che non esiste un limite definito alladurezza di comprendonio degli uomini e che perogni prova visibile della truffa lunare del 1969esiste qualcuno che prova a smentirla conteorizzazioni scientifiche curiose e astratte. Unclassico è il sito di Paolo Attivissimo, che ogniutente del web dovrebbe conoscere, non fossealtro che per capire a che punto può spingersil’ostinazione nel negare per via teorica ciò chesi vede con i propri occhi. A proposito di Luna:quando Galileo scoprì le montagne lunari, igesuiti si ostinarono per decenni a negarel’esistenza delle stesse. Non importava che essefossero visibili a chiunque appoggiasse l’occhioal cannocchiale. Non potevano ammettere che unacosa banale come la vista potesse sostituire leloro erudite e complesse teorizzazioniscientifiche e filosofiche. Sono passati quasi 4secoli e l’umanità non ha ancora perso il propriopotente desiderio di farsi prendere per i fondelli dal techno-babble.
da Vittorio Grondona – Bologna
Ebbene sì, signor Beretta, io ho delle informazioni diverse dalle sue. Sono sicuramente quelle che già da molto tempo hanno avuto il pregio di farmi capire che le guerre devono essere evitate, sempre e comunque. Con maggiore ragione quelle subdole cd di pace. La pace di chi poi? Solo di chi vince facendole in casa daltri, forse… Chi perde starà sicuramente peggio di prima e la sua pace sarà quella amara e sottomessa del vinto. Fra le guerre non ci sono differenze. Sono tutte uguali e servono solo ad una minoranza privilegiata e potente che le studia a tavolino nei minimi particolari per goderne poi in esclusività assoluta i frutti economici ed ambiziosi alla faccia del sangue dei meschini costretti a combatterle. Di conseguenza ogni guerra deve essere necessariamente addolcita per convincere i gonzi teleguidati a condividerne le ragioni. Magari appropriandosi indebitamente anche della marcia della pace Perugia-Assisi. Ecco perché le chiamano di pace o addirittura di civiltà come quella del 15/18. Sì, è stato proprio in nome di quella civiltà che tantissimi giovani soldati, poveri figli del popolo, si sbudellarono lun laltro a colpi di baionetta…