da Pier Franco Schiavone
Em relação à recente frase do Sr. Berlusconi, em referência aos meninos cozidos durante o período maoista, eu, Lula, Presidente do Brasil, afirmo com força que os nossos meninos nunca foram e nunca serão cozidos. Por isso concordamos com o protesto vivaz do Ministro Chinês para o estrangeiro e confirmamos o encerramento do nosso mercado no caso em que o Sr. Berlusconi afirme uma eventual nossa responsabilidade no consumo de bebè. Até logo.
Il post di Vinicius è interessante, l’idea di un’Italia fuori dal territorio della Repubblica è affascinante. Vinicius chiude il post con una sorta di minaccia, ma sbaglia, sarei felicissimo se parte dei nostri emigrati, anche di terza o quarta generazione, tornasse a ripopolare, per esempio, il mio Molise. Potrebbe rappresentare una boccata d’ossigeno per il nostro mercato del lavoro ma anche per la nostra cultura ingessata. Magari scopriremmo un nuovo talento letterario, un grande musicista, un filosofo. Ha ragione riguardo al mercato e penso a quanto sono stupidi i nostri cosiddetti creativi quando, per un prodotto tipicamente italiano come il gelato, scelgono il francese, come se internazionalizzare un prodotto significa mettere l’accento sull’ultima vocale. Un giornalista francese un giorno mi disse: perché insistete a chiamare comunemente champagne anche i vostri vini, peraltro ottimi, quando avete un vocabolo d’indicibile bellezza come spumante?
da Massimo Puleo
Dal giochino mi è venuto fuori un groviglio: più vicino a Di Pietro e a Ponte sullo Stretto. Obbedirò, votando per uno alla Camera e per l’altro al Senato. PS- Csf, sei troppo in estasi per alcune new entries: io sono geloso!
da Paolo Piras
Ma quanta gente di quella che ha fatto il giochino si sta ritrovando suo malgrado nell’orbita di Di Pietro? E perché la cosa mi sconvolge – me come molti, mi pare – al punto da fare un rapido autoesame politico per trovare un modo di emendare il test, e spostarmi in una galassia diversa? Che cos’ha Di Pietro, che non va? Che malattia potrà avere il suo partito, che tanti si riconoscono nel programma ma poi non lo voterebbero mai? Ho paura che qualsiasi risposta non mi lascerà soddisfatto.
dall’avv. Lina Arena
Se il linciaggio è il sistema per condurre una lotta politica, la sinistra postcomunista è riuscita a dare un’impronta personale alla campagna elettorale.Il Caimano ha bisogno di aiuto perché ci affacciamo pericolosamente su un crinale che conduce ad un sistema politico di stampo mafioso che ha in odio la proprietà privata dei beni materiali e dei mezzi di comunicazione. Chi vivrà vedrà.
da Silvia Palombi
Tra gli aneddoti che mi racconto’ il cortesissimo signore che mi fece da guida alla Finca Vijia, la casa di Hemingway a La Habana c’era questo: da abile cacciatore Ernest aveva catturato in Africa un’antilopona molto furba e per questo guadagnato un premio dai Masai, che sapevano quanto fosse difficile catturarla. Il testone orna una delle sale della bella casa e la pelle sta sotto alla scrivania. Leggenda vuole che la pelle doni a chi la possiede forza, longevita’, ispirazione, salute e altre belle cose. Le notizie volano e il Cavaliere precedente mando’ a Ernest una busta con assegno per comprare il cimelio. Busta che fu cortesemente rispedita al mittente. Non pago, Egli mando’ una nuova lettera con assegno in bianco e l’invito ad aggiungere qualsiasi cifra. Ernest a quel punto prese la penna e spiego’ al duca che cacciava per privatissimo gusto e non certo per commercio e mai e poi mai avrebbe venduto qualcosa a lui. Chissa’ come mai mi e’ venuto in mente proprio adesso.
da Pino Granata
Mia mamma ha 89 anni ed ha molte difficoltà a muoversi a causa dell’osteoporosi. Per lei non è facile trovare qualcuno che si occupi di lei perchè dopo pochi mesi le ragazze extracomunitarie ne hanno abbastanza di quella vita monotona e piena di sacrifici. Da qualche mese con lei c’è Maria, una ragazza rumena di 28 anni che però è qui senza permesso di soggiorno e vive con il terrore di essere rimpatriata. E’ troppo chiedere che si faccia una deroga per queste persone che svolgono un compito sociale di primaria importanza e che per loro ci sia una corsia privilegiata che consenta loro di avere un permesso di lavoro anche temporaneo? Qualcuno dirà , ma perchè non ti occupi tu di tua madre? Perchè lei vuole vivere in modo indipendente finchè la sua testa continua a funzionare.
da Antonio Leonforte, Roma
Un collega mi segnala la pagina 154 della trionfale rivistina intitolata “La Vera Storia Italiana” che Berlusconi sta inviando nelle nostre case, pagina sulla quale si esalta come il reddito medio degli italiani sarebbe aumentato nel periodo 2001-2006 da 24760 dollari a 27119 dollari. La cosa interessante (per capire come vengono date certe notizie) è che se convertiamo le due cifre in euro ai cambi del 2001 (0,90) e del 2006 (1,20), otteniamo che il reddito medio degli italiani è in realtà diminuito da 27411 a 22658 euro, con una perdita secca di oltre il 17% senza tenere conto della inflazione. Ma c’è di più. Sulla stessa pagina, in fondo, leggo testualmente “57 milioni di italiani vivono in democrazia e in libertà”, come se fosse un risultato del governo Berlusconi. Ma allora, mi chiedo, perché non scrivere “+46% di sole in Abruzzo”, oppure “-15% di asteroidi sulla terra”.
da Mario Strada
Quando si discusse del voto all’estero, si cerco’ una soluzione che minimizzasse l’impatto delle comunita’ locali all’estero. Con la vecchia legge elettorale poteva darsi il caso che i potenziali elettori-aventi-diritto di alcuni paesini siciliani, calabresi o campani fossero per il 60% all’estero, e potessero condizionare molti collegi. Se queste comunita’ all’estero avessero avuto un qualche collegamento trasversale e internazionale la cosa poteva farsi antipatica. Cosi’, e’ stata scelta la soluzione di limitare comunque gli eletti con voto estero: 12 deputati e 8 senatori. Pero’, con la nuova legge, nel senato gli 8 dall’estero possono essere importanti (come le regioni in bilico).
da Alberto Arienti
E’ vero, siamo un po’ spocchiosi, abbiamo sempre la verità in tasca (ma abbiamo anche tanti di quei dubbi da far piangere), ma siamo anche buoni. E ci dispiace che Guiotto molli proprio adesso. Certo che è difficile stare dalla sua parte con garbo e razionalità, quando il suo leader sbarella da tutte le parti. Non fanno a tempo a risistemare la diga che Silvio con un suo colpo di teatro ricrea una falla più grossa…