da Gianni Guasto
Berlusconi: “Farò il Partito del Popolo”. Farai una cippa, pirlùn, il Partito PopolarPopulista esiste già. Come militante della prima ora del Pa.Po.Po. delego il mio Sub-Segretario a far valere i diritti del Popolo, fino all’immancabile vittoria. Denunciamolo per plagio!
da Gino Fino, Ceprano.
BERLUSCONI: “Farò il Partito del Popolo Italiano. Con Fini e Casini”. CASINI è gelido: “Pensiamo prima a vincere le queste elezioni”. FOLLINI passa dal gelo alla critica aperta: “Ho apprezzato Casini più di Berlusconi, perché un conto è un partito popolare, tutt’altro conto è un partito populista”. Ma chi, dico io, chi, in anticipo sui tempi aveva già fondato il mitico PARTITO POPOLAR POPULISTA?
da Domizia Di Giallorenzo, Pescara
Mi ricorda qualcosa. Fossi in te, caro SubComandante, comincerei a chiedere il copyright per il PaPoPo, potrebbe tornare utile.
Fratelli Rossetti. E voi per quali scarpe votate? (csf)
“Quando ero andato ad intervistare Fausto Bertinotti, a Dolceacqua, un paesino ligure vicino alla frontiera con la Francia, il segretario di Rifondazione Comunista aveva messo una condizione: niente Gioco della Torre. Non voleva buttare nessuno. Io avevo accettato a malincuore la limitazione. Ora che mi trovo di fronte a Lella, sua moglie, in un elegante appartamento romano, mi vendico. Le dico: «Facciamo solo il Gioco della Torre». So che finiremo a parlare di tutto, dalla caduta del governo Prodi ai cachemire di Bertinotti. Ma metto le mani avanti.”
Sul Magazine del Corriere della Sera, oggi, e sul sito. (csf)
da Paola Altrui, Roma
E’ ormai assodato: l’opposizione ha accettato di farsi dettare l’agenda della campagna elettorale dalla maggioranza. Prodi e compagnia non riescono ad affrontare un confronto televisivo, una conferenza stampa, un incontro pubblico senza sentirsi in dovere di replicare alle accuse di Berlusconi, per quanto fantomatiche e pretestuose. Nessuno che abbia il coraggio di contrattaccare contestandogli cinque anni di gestione fallimentare del Paese o rammentandogli i misfatti e gli scandali di cui si è reso protagonista assieme ai suoi alleati. La cronaca giudiziaria è off-limits, sul ritiro dall’Iraq ci si mostra titubanti (fingendo di non comprendere che procrastinare la situazione attuale significa avallarla), le questioni che ruotano intorno alla laicità dello Stato e alla necessità di contenere l’ingerenza del Vaticano sono bandite per non perdere consensi fra i cosiddetti moderati. Al termine della campagna elettorale, sarà a malapena chiaro ciò che l’Unione “non” farà o si impegna a “non” fare. Decisamente poco, per proporsi come valida alternativa alla CdL e convincere gli indecisi.
da Muin Masri
Non è nè stupido nè intelligente, è uno chi si informa e dopo tira da se le conclusioni. Un giorno da giovane stava tagliando il castagno e aveva il sole in faccia: il tronco l’ha preso in pieno e da quel giorno è rimasto così. Non tifa nessuna squadra, ma è contro la Juve, perchè “rappresenta l’arroganza del potere”. Al paese lo chiamiamo “l’uomo della pioggia vento sole e neve” per via delle sue abitudini: si sveglia presto tutte le mattine esce e ritorna la sera. Tutta colpa di sua figlia quel giorno che le disse “mi sono fidanzata con un extracomunitario”. Il suo cuore gli fece un po’ di solletico perché era convinto che fosse un negro. Per lui tutto è bianco o nero, nord o sud non esiste in mezzo il terzo mondo. Da quel giorno il medico gli raccomandò di fare un pò di moto e lui non si è più fermato. Giuan non è Travolta ma alla sagra del paese, la festa del lago e delle zanzare, fa impazzire tutte le donzelle con il suo liscio! Giuan non è mai uscito da lì, ma questo non gli impedisce di essere curioso, infatti, fa troppe domande! “cosa è questa guerra?”, mi chiese. Ho cercato di spiegargli il conflitto arabo israeliano e dopo una lunga riflessione mi disse: “sai, non riesco proprio a capire perché vi scanniate così, siete tutti e due circoncisi!”. Un’altra volta, sotto elezioni, mi chiese “chi è stato l’uomo più importante dopo Gesù?”. Gli parlai del Che Guevara che era un uomo saggio e visse fuori dal suo tempo, e lui votò Andreotti dicendomi che gli pareva il Che da vecchio. Una volta in chiesa scambiò Gesù con il Mahatma e Don Carlo se la prese a male dicendomi di lasciare stare il maratoneta, ma io non c’entravo niente! In realtà era stato Nino. E’ stata peggio quando abbiamo parlato di Bossi e Nino gli disse che era un disoccupato che parlava meglio il dialetto e di giorno viveva di scrocco dalla sorella e di notte sognava l’invasione cinese. Lui lo votò perché gli faceva pena. Non è per niente stupido il nostro amico Giuan, anzi è buono, ascolta, si informa, riflette e fa di testa sua; ieri, al Bar del paese, dopo l’ennesima discussione sulle prossime elezioni, chiese a Nino “che ne pensi?” L’amico gli ha spiegato più o meno tutto e che siamo alla svolta. Lui ci guardò a lungo e dopo disse: “Può darsi che sia vero, ma io sono davvero stanco e non so se arriverò al seggio” e andando via disse “tanto, cambiano i cazzi ma i culi sono stessi”.
da Vittorio Grondona – Bologna
Il Cavaliere, come alcuni dei suoi fedeli garzoni, scazza incoscientemente di qua e di la sorridendo. Una volta, quando si bollivano i bambini per fare concime, quando si bruciavano le streghe per sottomettere col terrore i popoli alla chiesa e quando si mettevano in graticola ospiti ignari antipatici per rallegrare diabolicamente le feste, bastava molto meno per una dichiarazione di guerra. Lui però ci sorride sopra. Tanto che gli frega, mica ci andrebbe lui in guerra, semmai!… Mica è il Napoleone che guida i soldati, lui… Lui è un semplice arricchito che paga per comandare e basta! Se proprio gli dovesse andare male, senza troppo pensarci sopra abbandonerebbe in autostrada senza collare i suoi fedelissimi e se ne andrebbe senza rimorsi a godersi il malloppo da solo in un’altra parte più tranquilla del mondo.
da Pier Franco Schiavone, Milano
Propongo a tutti i lobbisti di non comprare più prodotti canadesi fino a quando il Governo Canadese non proibirà la disgustosa mattanza dei cuccioli di foca. Le pellicce ricavate quest’anno dai 325.000 poveri animaletti (ma saranno cinque milioni nei prossimi 10 anni), ammazzati a bastonate ma spesso scuoiati vivi, andranno sui mercati della Cina e della Russia. Sono certo che salterá fuori qualcuno che dirà che mangiamo carne, ammazziamo i simpatici conigli e indossiamo scarpe di pelle. Personalmente tendo al vegetarianismo ma ritengo anche che non potendo cambiare la natura carnivora degli uomini, l’uccisione, la meno dolorosa possibile, di bestie d’allevamento da cui ricavare anche le pelli, può rientrare nell’ordine delle cose, ma cerchiamo di evitare in primo luogo la crudeltà e poi di lasciar vivere in pace almeno gli animali liberi in natura, se non altro per salvaguardare, egoisticamente, l’ecosistema. Per questo sono contrario anche alla caccia sportiva. Cerchiamo di evitare di sommare all’immenso massacro quotidiano di specie diverse per l’alimentazione, i massacri inutili.
da M. A., Bologna
L’abbiamo seppellita ieri e si chiamava Francesca, aveva la mia età, 49 anni. Una banale appendicite ed è stata ricoverata all’ospedale più grande di Bologna, il “principale” il ….”Maggiore”. Dopo l’operazione l’hanno (de)portata al reparto infettivi, presto, troppo presto. Perché Francesca era, come io sono, sieropositiva. Non c’era posto per lei in reparto chirurgia. Non si sono accorti che quella febbre insistente ed alta era per una pancreatite, in 2 giorni è morta, la mia Francesca. Avevamo smesso 15 anni fa, io mi sono sposato ed ho avuto 2 figli, lei era ritornata in famiglia, riallacciando rapporti difficili e consumati. Le medicine ci davano il vomito, ma tiravamo avanti! Lo so che su questo blog si parla di politica, di massimi sistemi…….forse sono fuori luogo anche qui!