da Carla Bergamo, S.P.
Interrompo il mio “silenzio” per commentare il lungo articolo del padre Zatterin, forse troppo lungo, che io sintetizzerei in una sola frase (visto che la parte religiosa non è di mia competenza):“La forza dei poveri é grande per soffrire, ma piccola per agire… Sono maestri nell’insegnarti a resistere, a non perdere la speranza, a sorridere alla vita, nonostante tutto. E nello stesso tempo non riescono a trasformare questa resistenza e questa pazienza in una vera lotta di liberazione e di salvezza. Attendono e sperano sempre che qualcuno stia loro vicino e condivida la loro situazione e la loro lotta.”Perchè è questo il problema, quando si arrabbiano, se la prendono col vicino, col parente, con l’amico, con il tifoso avversario…se la prendessero con i potenti, invece. Ogni giorno sogno un fiume di gente che si riversa in strada, finalmente incazzati, ma niente. “Se Dio vuole”, invece, funziona sempre, purtroppo (“Aiutati che il ciel t’aiuta”, niente!).
da Paola Bensi
Una donna va all’IKEA a comprare un mobile perché la costano meno. Torna a casa, lo monta, ma quando ha finito passa la metropolitana (vive proprio sopra la stazione di P.le Loreto) e il mobile cade a pezzi a causa delle vibrazioni. Allora incazzata come una iena, lo rimonta. Ha appena finito e brooommm passa ancora il metro e il mobile si smonta. Lo rimonta una terza volta ma appena passa il metro il mobile ricade in mille pezzi. Allora indispettita telefona all’IKEA e quelli le mandano un tecnico. Anche il tecnico appena ha finito di montare il mobile, constata che al passare del primo metro cade a pezzi. Allora dice alla signora: aspetti! adesso lo monto, poi entro nel mobile e aspetto che passi il metro, cosi vedo dall’interno dove sta il problema.Detto, fatto. Appena entra nel mobile, rincasa il marito che, visto il mobile dice: “Cara! Che bel mobile!” Si avvicina e lo apre. Vede il tecnico e gli chiede: “E lei chi e’? cosa ci fa dentro al mobile?” Il tecnico risponde: “Guardi le dico che sono qui per trombarmi sua moglie, perché tanto se le dicessi che sto aspettando il metro non mi crederebbe!”
da Massimo Puleo
Mi inserisco nel dialogo Palombi – Csf perché una volta ero siciliano. Solo per aggiungere che in estate Ginostra è un esclusivo villaggio vacanze pieno di snobetti milanesi. Che tristezza!
Palombi, tiè (csf)
da Gianluca Freda
Mio caro Rocchino, io credo che siano proprio opinioni come le sue che fanno del male, molto male, alla sinistra e la privano d’identità, complicandole la vittoria. In nome della necessità di “non lasciare argomenti alle destre” abbiamo tollerato dalla sinistra gli atteggiamenti più indegni. Abbiamo accettato di veder riabilitati il razzismo e la guerra da uomini che avevamo eletto per contrastarli; abbiamo accettato dozzine di democristiani e di farabutti nelle nostre fila, perché non era il caso di fare moralismi con Berlusconi alle porte; abbiamo accettato che uomini di sinistra si lasciassero dettare l’agenda politica dalla destra costruendo lager per immigrati e iniziando la demolizione dei diritti dei lavoratori che altri avrebbero portato a compimento; abbiamo tollerato la legalità a senso unico, forte con i deboli e debole con i forti; abbiamo tollerato che persone indegne come Cofferati si facessero eleggere per poi fare l’esatto contrario di ciò che avevano promesso, per scatenare la polizia contro immigrati e studenti. Chi è di sinistra, e lo è sul serio, una sinistra che giustifica Cofferati non la voterà. Preferirà giustamente Berlusconi, il quale, a pari livello di indecenza, può almeno essere combattuto con meno imbarazzo.
da Pino Granata
Cofferati fa il suo lavoro e lo fa bene. Essere di Sinistra non vuol dire lasciare la città in preda al caos, al disordine ed alla sporcizia. La stragrande maggioranza delle persone non ne possono più di essere assediate da orde di lavavetri aggressivi e che non accettano un no anche se educato e col sorriso sulla bocca. Provate ad andare in Piazza Mazzini a Roma ed a sedervi ad un tavolo all’aperto. Bene in in un quarto d’ora vedrete almeno trenta persone che vi vogliono vendere calze, leggere la mano, chiedere l’elemosina etc.Oppure provate a stare a Termini e se non sarete avvicinati da almeno dieci persone, vi offro un pranzo. A qualcuno piace questo? Bene allora si riempia le tasche di soldi ed elargisca. Piuttosto perchè nessuno si preoccupa dei poveri bambini che passano la loro vita, se così si può chiamare, nella metropolitana di Roma in braccio alle loro madri(?) che chiedono l’elemosina. Perchè le autorità ed i demagoghi dell’ultrasinistra non si preoccupano di queste creature innocenti, invece di lasciarle al loro destino? Io spero che l’esempio di Cofferati venga portato avanti anche da Prodi quando sarà presidente. Efficienza innanzitutto e non caos.
da Serafino Brighenti
Coloro che si incavolano perché Bertinotti mette sistematicamente in crisi i progetti per una sinistra affidabile, di stampo nordeuropeo, si ricordino che se abbiamo questo schifo di governo lo dobbiamo solo a lui, che qualche anno fa ha tirato la volata a Berlusconi, tagliando la strada a Prodi, con la complicità di D’Alema. Il ducetto rosso agisce sempre e solo per appagare il suo insaziabile ego, costasse sangue e lacrime a tutti gli italiani, sempre osannato da quella piccola percentuale di irriducibili massimalisti, ben rappresentata anche in questo blog, che masochisticamente trova alimento proprio in questo stato di cose. Senza sofferenze e lacrime lui e i suoi si squaglierebbero come neve al sole, non avendo niente da cavalcare.
da Vittorio Grondona – Bologna
In italiano ‘regime’ significa governo, o meglio sistema di governo. Solo in significato ristretto o convenzionale definisce un sistema autoritario, come per esempio quello fascista. Uno può essere d’accordo o meno sul comportamento politico di Cofferati a Bologna, ma credo che non ci sia alcun dubbio sul suo autoritarismo. Nemmeno il vice sindaco è messo a conoscenza delle sue decisioni. Sui tafferugli davanti al Palazzo d’Accursio ho già inviato a CSF il mio commento. Per quanto riguarda la legalità, io sono convinto che sia possibile legalizzare anche il buon senso e la solidarietà verso i meno fortunati. Sono gli uomini come Cofferati che fanno male alla sinistra, non la nullità assoluta che rappresenta nella politica il mio modestissimo personale parere. Ma Cofferati, è veramente di sinistra?
da Luca Serpieri
La distanza tra quello che si preferisce vedere e quello che veramente è non grande solo per chi guarda con benevolenza al centrodestra. Rispondermi che i filopalestinesi non sono anche antisemiti è sciocco. Certo, non tutti lo sono, forse la maggioranza non lo è, ma ahimé quella componente esiste de facto. Cossutta è l’unico nostalgico. E’ veramente l’unico? E perché comunque siete disposti a tollerarlo mentre stigmatizzate quel buon uomo di Tremaglia? Perché un vegliardo merita un trattamento diverso dall’altro?
da Alessandro Ceratti
Signor Barracco, mi sembrava di essere stato chiaro. Provo a spiegarmi di nuovo: constatare che la partecipazione di Santoro ad una trasmissione dove si voleva parlare della libertà di espressione era vietata per legge mi sembra possibile solo in un regime dittatoriale. Io alla legalità tengo molto, ma tengo ancora di più alla Giustizia.
Gli argomenti di Guiotto sull’antisemitismo della sinistra, sebbene leggermente isterici, sono senz’altro inconfutabili. A sinistra ci sono i centri sociali! (Noti luoghi di reclutamento di kamikaze). C’è la kefia!! (che può servire a nascondere dell’esplosivo). C’è il CHE!! (celebre ideologo del nazionalsocialismo germanico). C’è la falce e il martello!!! (che sventolavano sulla bandiera nazista). C’è BERTINOTTI!!!!! (Fuggite, fuggite!). Mi faccio carico di un’indispensabile compito sociale fornendo a Guiotto qualche delucidazione sulla differenza esistente tra un’argomentazione e un minestrone. Allora, un minestrone si fa così: si prendono due scorze di sedano, quattro patate, due zucchine e qualche carota, e si tagliano a fettine sottili…