da Pino Granata
Anche se il recente intervento di Freda sulla possibilità che Bertinotti e C. possano pugnalare alle spalle , come è già avvenuto, il prossimo governo Prodi, non mi sorprende, non posso non pormi la domanda se non è meglio una resa dei conti prima delle elezioni. La prospettiva di un governo Prodi continuamente ricattato da Bertinotti che pretende con il 5 o 6 percento di voti di dettare la linea del Centro sinistra, non mi piace per niente. D’altronde , in un certo senso, ha ragione Freda, Bertinotti ed il Centrosinistra non hanno nulla da spartire in quanto apppartengono a mondi differenti. Così come non ci si deve nascondere che Israele e gli Ebrei non godano di molte simpatie nall’estrema sinistra. C’è dell’antisemitismo in quest’area ed è inutile nasconderselo e con questo bisogna fare i conti.
da Alessandro Ceratti
Io non sono socialista, ma mio nonno paterno lo è stato, e lo è stato in un periodo nel quale essere socialista non era particolarmente comodo. Anche soltanto per questo motivo provo un grandissimo rispetto per l’ideale socialista, nobilissimo con i suoi Turati, Matteotti Nenni, Pertini , Lombardi , tutte persone degnissime . E’ proprio perché provo questo rispetto che invece sono ipercritico di fronte ai “socialisti” attuali (e le virgolette ci vogliono davvero!). Lei signor Granata dice: i socialisti non sono Bobo Craxi, Chiara Moroni e Boselli. Bene, e allora chi diavolo sono i socialisti di oggi dico io? Ha in mente qualche altro nome di spicco? A me viene in mente solo De Michelis. Appunto. I socialisti che conosco personalmente continuano a rivalutare Craxi, e Nenni non sanno neanche chi sia. Mandate via questi loschi figuri e date nuova dignità ad un partito dal passato glorioso. E allora chissà che anche un Ceratti non vi voti. Senza andare a rincorrere i “filosocialisti” in Forza Italia che evidentemente quando pensano al socialismo pensano a Craxi.
Sono grato a Filippo Facci per aver ricordato che è vero che ci fu un grande anticraxismo da parte della Lega e di AN, ma ad onor del vero bisogna dire che , con ben altra autorevolezza, le stesse cose le ha dette Rino Formica al Corriere in un’intervista che questo giornale ha pubblicato pochi giorni fa. Lo stesso ministro Allemanno ammise he lui era nel gruppo che lanciava monetine contro Bettino davati all’Hotel Raphael. Evidentemente a Chiara Moroni ed a Stefania Craxi fa più comodo ricordare l’anticraxismo dei Comunisti e non quello ben più perverso e persecutorio di Lega e AN , così come a loro non piace ricordare l’appoggio a Mani Pulite dei giornali di Berlusconi.
Sul comportamento di Cofferati provo qualche dubbio, ma su quello che sta mantenendo a questo proposito Gianluca Freda non ho incertezze: il nostro rifondarolo sta dando il peggio di sè. Riuscire a vantarsi di aver fatto cadere Prodi, con tutto quello che è successo dopo, è veramente intollerabile. Posso (a stento) capire che a quell’epoca potesse apparire una mossa politica corretta. Rivendicarla ora mi pare pura follia, inferiore soltanto alla (velata?) minaccia di fare di nuovo la stessa cosa. Perché i rifondaroli non capiscono niente? In particolare: perché non hanno capito per tempo, quando lo seguivano a centinaia di migliaia nelle piazze di Roma, che Cofferati è quello che adesso dicono che sia?
da Giorgio Trono
Tra coloro che protestano contro la Moratti c’è di tutto, quelli che protestano per professione, quelli che protestando si sentono più giovani di 30 anni, quelli che conoscono per davvero la riforma e credono sia cattiva e poi quelli che sul malfunzionamento dell’università ci campano e quindi non vorrebbero alcun tipo di cambiamento, da parte di nessun governo. Un esempio? Il rettore dell’università di Bari Girone nei giorni scorsi offriva focaccia e bibite agli studenti che occupavano la facoltà di lettere, esortandoli a partecipare alla manifestazione di Roma. Sì, proprio quel Girone che insegna in un dipartimento di Economia insieme alla moglie, alla figlia, al figlio e al genero.p.s. L’Anci ne pensa male? Attendo con ansia i pareri di Anpi, Aci e Arpa.
da Lorenzo Barracco
In oltre 800 caratteri, Schiavone non è stato capace di scrivere il nome di chi, evidentemente, si conosce – e si vota? – per il solo fatto di essere “la sorella di Borsellino”. Davvero la politica è così reality show?
da Gianluca Freda
Caro Rocchino, se il paese è allo sbando lo dobbiamo essenzialmente a questo governo e a chi lo ha appoggiato votando a destra. Tra costoro non figura certamente il sottoscritto, né alcun altro comunista bertinottiano, salvo quelli a cui abbia eventualmente dato di volta il cervello. E’ anzi molto verosimile che a votare Berlusconi e la sua ciurma siano state persone assai più vicine alle sue posizioni politiche che non alle mie. Il nostro rifiuto di votare per il centrodestra è tanto più eroico se si considera che a sinistra c’è il pienone di personaggi come Cofferati che hanno fatto di tutto per tradirci, disgustarci, spingerci al voto di protesta. Personaggi come questi hanno contribuito a far scappare i propri elettori annullando il confine politico che esisteva una volta tra destra e sinistra: ne esiste ancora uno giudiziario, ma solo perché siamo in Italia ed ai mafiosi e agli inquisiti è consentito l’elettorato passivo. Bertinotti e i suoi sostenitori sono gli unici ad aver mantenuto quel confine ben marcato e visibile, gli unici a sinistra che non abbiano “tradito”. Avranno forse tradito lei, e se li sostengo è appunto perché lo rifarebbero ancora.
da Paolo Beretta
Freda mi sta simpatico, ma questa volta faccio fatica a seguirlo. Affermare che “rispettare le leggi solo perché esistono è la strada maestra per l’abdicazione al pensiero e la demolizione della democrazia” mi sembra perlomeno opinabile. Mai quanto in democrazia, dove una regolamentazione si rende necessaria per conciliare idee ed opinioni diversa ma di pari dignità, il rispetto delle leggi assume una grande rilevanza. Certo, se l’anima di Freda è anarchica, il suo discorso acquisisce un senso, altrimenti non è possibile teorizzare la disobbedienza alle leggi in nome di una propria opinione sulla correttezza delle leggi stesse. Se una legge è sbagliata, la si cambia. Deve valere oggi per noi, dovrà valere un domani per gli altri. Altrimenti, alla fine, si fa a cazzotti, e non è una bella prospettiva.
da Pier Franco Schiavone, Milano
Serpieri (bislacco sarai tu!) legge i post a modo suo, non posso farci niente. Nel mio post ho scritto che nel mondo arabo l’antisemitismo è diffuso, tanto che ho parlato dell’uso dei protocolli di Sion e delle fiction razziste. Ma quando trattiamo il tema del conflitto Israelo-Palestinese il razzismo arabo non c’entra. Il terrorismo palestinese (ma anche gli Israeliani l’hanno utilizzato contro gli inglesi) è nefasto e l’Autorità Palestinese sta tentando di mettervi argine, ma è altro rispetto al razzismo e in ogni caso indotto da una guerra pluridecennale. I Palestinesi, ne ho conosciuti tanti, non mettono una pregiudiziale razzista alla base del conflitto.
da Claudio Urbani, Roma
Un chiarimento, sig. Trono: l’insegnate a cui fa riferimento è abilitato e istruito ad insegnare informatica? Ci sono i computer nella classe? Perché molti nelle scuole si lamentano, tra l’altro, che scarseggiano le strutture per attuare la riforma, che usando un noto proverbio, sembra proprio da attuare con ” i fichi secchi”.