da Vincenzo Rocchino, Genova
Benedetto XVI ha ricevuto la Fallaci in udienza privata; non è difficile immaginare di cosa si sia discusso. Ricordando come la pensa Oriana, sentito il pensiero di Pera (che non ha destato scandalo oltretevere), è facile aspettarsi dalla Chiesa una svolta, se possibile, più integralista della politica Vaticana.
Escluderei che il pensiero della Fallaci e di Pera possa influenzare B16. La sola idea mi fa rabbrividire (csf)
Filippo Ceccarelli su Repubblica
«CENTRO di questi giorni»: è la minaccia che grava sugli ospiti delle terme mastelliane di Telese. «Io c?entro» era il claim dell?Udc alle ultime elezioni, rovesciato in «io c?esco» non appena Marco Follini riuscì a evadere dalla prigione dorata di Palazzo Chigi. Il centro, sostiene romantico Rutelli, «è il cuore della battaglia». Mentre De Mita scandisce, generico e pedagogico: «Il centro ? pausa, suspense, attimo metafisico ? è un modo di governare».SEGUE
Parla un prestigioso giornalista (csf)
da Mirko Bedetti, Ariano nel Polesine
Lo so, sono un dietrologo, però il livore che trasuda dalle parole di Granata nei confronti di Massimo Fini è chiaramente quello tipico del marito (socialista) tradito. Non gli si perdona il fatto di avere iniziato a l’Avanti e poi di aver denuciato le malefatte di Ghino di Tacco & C.. Purtroppo come già pubblicato anche su questo sito Craxi è indifendibile.
da Gianluca Freda
Caro Granata, il suo commento sull’articolo di Fini mi sembra terribilmente fuori luogo ed in linea con quella nobile tradizione italica che vuole che il debole steso al tappeto venga preso a calci dai passanti, essendo il prendere a calci il prepotente che lo ha steso molto più difficile. Fini denuncia una situazione che noi tutti sperimentiamo ogni giorno: chi esprime opinioni coraggiose e non allineate, nel nostro paese viene sistematicamente boicottato ed emarginato. Ci sono persone (ad esempio Santoro e Biagi) che nonostante l’emarginazione riescono a mettere insieme pranzo e cena con facilità; altri, come Fini, ci riescono meno bene; altri ancora, come Riccardo Orioles, non ci riescono per niente. Ma il punto è che le vittime di tutto questo non sono tanto Biagi, Santoro, Fini e neppure Orioles, bensì noi cittadini, che per ascoltare le opinioni di questi giornalisti, o assistere ai loro programmi, siamo costretti ad attendere, spesso invano, che il potente di turno conceda il suo benevolo imprimatur. E’ una situazione informativa da ducato borbonico che sarebbe elegante evitare di avallare, tantomeno con attacchi personali contro coloro che di questa ignominia sono, forse non “vittime”, ma come minimo parte lesa.
da Mauro Manco
Povero Collina. In un paese in cui ci si incatena alla poltrona, e si rivendica la propria integrità, anche quando i giornali hanno rivelato ogni dettaglio delle sciocchezze fatte, questo semplice gesto merita una statua. Va detto che Collina era stato degradato ecostretto ad arbitrare partite di serie C. Ma se si costringesse Fazio a lavorare ad uno sportello della Banca Popolare, magari a consigliare investimenti ai clienti, si dimetterebbe?
da Pino Granata
Massimo Fini si sente stanco? La cosa mi lascia indifferente. Ha sessantanni ed ha avuto una più che buona carriera giornalistica e credo che il pane non gli sia mai mancato. Ha scritto libri di successo , come lui stesso afferma. Gli piace fare il bastian contrari ed anche un po’ il Don Chisciotte. Per essere così si paga un prezzo e credo che questo lo sappia anche lui ed in fondo dovrebbe anche essere fiero di pagare questo prezzo. A Panorama c’è una giornalista con i controcazzi che hafatto inchieste che sono rimaste storiche e che attualmente , credo, non faccia assolutamente nulla perchè non piace a lor signori. Il suo nome è Marcella Andreoli e tutti quelli che masticano un po’ di Politica la conoscono.Beh non credo che Marcella vada in giro a lamentarsi, anche se ne avrebbe tutte le ragioni. Tra l’altro non capisco perchè Fini ometta di dire che ha cominciato la sua carriera all’Avanti dove era , appunto, collega dell’Andreoli.
da Alessandro Ceratti
Quell’articolo di Massimo Fini che ci hai voluto mostrare sul sito muove veramente il cuore. Perché in questo paese, e forse nel mondo intero, gli uomini onesti, intelligenti e profondi fanno così tanta fatica a tirare avanti?
da Massimo Salomoni
Una volta il Meeting di Comunione e Liberazione si chiamava “Meeting per l’amicizia fra i popoli”. Probabilmente qualcosa è cambiato, visto il tono e le argomentazioni del discorso tenuto dal Presidente del Senato Marcello Pera, quello che passerà alla storiacome “Il discorso dei meticci”. Come padre adottivo di una bambina dai tratti non precisamente ariani, questo discorso mi ha inquietato: ho temuto che mia figlia non venisse accettata da questa grande Europa con le sue profonde radici cattoliche. Anche se, a onor del vero, nel piccolo Paese del Centro America dove è nata mia figlia, all’epoca delle caravelle i nobili conquistatori spagnoli (quindi europei e cattolici) hanno mischiato il loro sangue con quello dei nativi, quindi probabilmente un po’ europea lo è già anche lei. Il discorso, però, mi ha inquietato anche come cattolico. San Pietro era un emigrato arrivato dalla tribolata Palestina e Sant’ Agostino arrivava dall’ africanissima Ippona: non vorrei che il Presidente Pera, preso dal fervore dei neoconvertiti, avesse la tentazione di sbarazzarsi anche di questi “meticci”.