(da Francesco Straniero)
di Marco Travaglio (dall’Unità del 25 Novembre 2004)
Appena in Italia esplode una emergenza criminale, salta su qualcuno aparlare di «scarcerazioni facili». È bene che si sappia che non esistonoscarcerazioni né facili né difficili. Esistono scarcerazioni legali oillegali, ma di solito si tratta di scarcerazioni legali, visto che disolito i giudici la legge la conoscono. E la applicano. Bisognerebbe vederechi la legge l¹ha fatta. E perché. (Segue su documenti)
da Emanuele Gandolfo
Sabato casalingo (avendo una pupetta di quattro mesi accade spesso), decido di vedere il test-match di rugby Francia New Zealand: uno scontro fra titani. Vinto inequivocabilmente dai “tuttineri”. Nella pausa fra primo e secondo tempo non resisto e butto un occhio all’Infedele: e vedo la faccia rubizza e quasi tumefatta dallo sforzo, di Paolo Cirino Pomicio. Sta inveendo contro il governo perché la finanziaria appena varata non promuove sviluppo e crescita. Ascolto perplesso e cerco di capire se è lo stesso democristiano dei tempi di Forlani, Gaspari, Bernini et alii.Si penso di si, ma prosegue indomito come se il presente finanziario un po’ scassato della nostra nazione, nascesse oggi. (…)
da Antonio Saratti
Durante la “piacevole” (piacevole come un pestone) trasmissione Punto e a capo, presentata dal duo targato (dai partiti della maggioranza) più di un tir bulgaro, il “bello e bravo” Jannuzzi ha dato prova con strafalcioni e con una boria da intellettuale di quanto conosca la nostra grammatica. Poi si è dato anche alla creazione di parole, ripetute varie volte, come “recivivo” (strano, dovrebbe essere una parola che conosce bene, “recidivo”!). Il tutto condito da un vittimismo vergognoso, considerando la sua etica ( e la sua deontologia) e la situazione di migliaia di carcerati (talvolta innocenti) che non hanno ville miliardarie dove trascorrere vacanze, considerate pene detentive per il suddetto.
dall’avv. Lina Arena
a seguito della Sua segnalazione Le chiedo: è lecito che il pubblico assoldi un delinquente per conoscere i soci? E perchè è censurabile se a pagare è il privato al solo fine di scovare il responsabile di un delitto? I due casi sono sottilmente diversi ma eguali.Grazie per la lezione a futura memoria.
Cara avv. a me i pentiti non piacciono ma capisco che una società possa servirsene, a me uccidere non piace ma vedo che molti Stati considerano la pena di morte una buona soluzione al problema della criminalità, a me il pizzo non piace ma le tasse vanno pagate. Potrei continuare ancora per molto facendo esempi di azioni che fatte in privato sono orrende ma compiute per l’interesse pubblico appaiono accettabili.
PS. Per favore: può usare le maiuscole quando è giusto farlo? Per esempio: a inizio della frase. In cambio le concedo di non usarle per adularmi. Per “Sua” e per “Le” usi tranquillamente le minuscole. (csf)
da Matteo Tassinari
Bene. Era ora che qualcuno pensasse agli ascoltatori di Zapping, la trasmissione condotta dal dottor Aldo Forbice. (…)Insomma, un modo molto chiaro di come si fa a non essere aldi sopra delle parti (almeno provaci!), ed essere smaccatamente a favore di una parte politica del Paese, fino al punto che non è possibile criticare il leader di quel partito dagli azzurri colori. Pena la “ghigliottina telefonica”. Poi, quando parla coi suoi ospiti, diventa un pulcino bagnato. (…) Un plauso all’Unità se riuscirà a far valere le idee degli ascoltatori di Zapping.
da Noè Pinardi
Anch’io come la Sig.ra Giuliana Cadeo ho apprezzato molto le puntate di Startrekking e come Lei ne lamento la visione a tarda notte. L’unico rimedio ad una programmazione assurda é quello di registrarla e godersela in santa pace il giorno dopo. A CSF i miei complimenti per la bella trasmissione che mi ha permesso di rivisitare bellissimi panorami accompagnati da un gradevole colloquiare. A quando le nuove puntate? Un saluto a tutti i blogghisti.
Satira preventiva di Michele Serra (da Repubblica)
Ormai è evidente: i cristiani italiani sono in condizione di soggezione e minorità, condizionati e atterriti dalla cultura giacobina
La persecuzione dei cristiani in Europa, e specialmente in Italia, è un fenomeno in forte crescita. Il presidente del Senato, Marcello Pera, in una dura nota d’agenzia ha recentemente denunciato l’odioso fenomeno della toccata di coglioni quando passa una suora, e ormai non si contano più le petizioni di quartiere contro il suono delle campane a martello all’alba, specie da parte di cittadini che hanno la camera da letto adiacente alla cella campanaria.
L’intolleranza anticlericale si è spinta a un tale punto che un anziano del quartiere Prati, a Roma, ha denunciato il parroco perché le vibrazioni del festoso scampanio sono così forti che gli fanno cadere la dentiera dal comodino. Preoccupante episodio anche nel cattolicissimo Veneto, dove un sindaco di centro-sinistra ha invitato l’arciprete a cambiare campane con la scusa, evidentemente pretestuosa, che quelle appena installate intonavano 24 volte al giorno ‘Ricominciamo’ di Adriano Pappalardo.
Ma la prova più evidente della condizione di soggezione e minorità dei cristiani italiani sta nel fatto che i cristiani stessi negano di sentirsi perseguitati: segno di quanto l’egemonia della cultura giacobina li abbia condizionati, se non atterriti. È toccato così a un gruppo di intellettuali liberali, come Marcello Pera, Ernesto Galli della Loggia, Giuliano Ferrara, Angelo Panebianco, Franco Califano, lanciare l’allarme. La loro presa di posizione è ancora più significativa se si considera che, chi più chi meno, si tratta di non cattolici, in genere dediti alla bigamia, al nudismo, al back-gammon, alle corse in macchina e alle barzellette sulle missionarie. Ha destato impressione il fatto che il loro documento congiunto, ‘Le radici cristiane dei ristoranti di piazza Farnese a Roma’, sia stato stilato (pare dal presidente del Senato in persona) in coda a un festino privato con baiadere, levrieri afgani, tartufo, ventagli cinesi sventolati da cinesi, i dischi di Kylie Minogue e la tivù su una televendita di idromassaggi.
La Chiesa è divisa. I gesuiti buttano acqua sul fuoco, sostenendo che parlare di persecuzione anticristiana è esagerato, ma che sui terreni del Seminario della Santa Passione, 18 ettari accanto al Gianicolo, grava effettivamente un’ipoteca in loro favore. Le Edizioni Paoline guardano con prudenza al movimento guidato dal professor Pera, e pare che abbiano rifiutato, su suggerimento dell’ufficio legale che teme accuse di plagio, il nuovo saggio di Galli della Loggia ‘Perché non possiamo non dirci cristiani’. Possibile, invece, che le Paoline diano alle stampe la raccolta degli editoriali di Angelo Panebianco sul ‘Corriere’ in una bellissima edizione per bambini, illustrata da Licia Colò.
Segreta la posizione dell’Opus Dei.
Decisamente al fianco del gruppo lib-lab (liberali e labari) i cattolici tradizionalisti, dal Gruppo Lepanto (che propugna la ripetizione della battaglia, all’epoca falsata da alcuni vascelli turchi palesemente in fuorigioco) agli schutzen della Val Passiria, sostenitori della natura divina dello speck e delle origini bavaresi di Gesù. Nel frattempo gli inediti schieramenti politico-culturali hanno portato a profondi cambiamenti nella stampa italiana. Sul ‘Foglio’ di Giuliano Ferrara le rubriche dei ciellini, fino a ieri ospitate accanto a rubriche sui pompini e alle digressioni di Carlo Rossella sui bidet dell’hotel Carlton, saranno maggiormente protette, e pubblicate in una pagina-preservativo incellophanata. Il ‘Corriere’, perplesso sull’inserimento di Voltaire e Céline tra i libri da allegare al giornale, su suggerimento di Panebianco ha infine deciso di pubblicarli, ma nella nuova collana ‘I libri maledetti’, con prefazione di un criminologo. ‘Repubblica’ aveva realizzato un poderoso forum tra il suo direttore, il cardinale Ratzinger e Massimo Cacciari, ma purtroppo, nel trasloco tra piazza Indipendenza e largo Fochetti, è andato perduto. Il fattorino che doveva trasportarlo nella nuova sede, a causa del pesantissimo carico fissato approssimativamente, ha ribaltato in curva.
da Davide Taschini
La Bertolini ha parole di distensione anche in politica estera:
Agli Organi di informazione
COMUNICATO STAMPA
ISLAM, ON. BERTOLINI (FORZA ITALIA) INTERROGA LA FARNESINA: “A RADIO 24 CACCIA ALLE STREGHE DA PARTE DEL PALESTINESE ALI RASHID?”
La notizia che un componente accreditato in Italia del corpo diplomatico dell’Autorità nazionale palestinese, Ali Rashid, beneficiario quindi dell’immunità diplomatica, avrebbe partecipato ad una trasmissione radiofonica su Radio 24 “ledendo gravemente con le proprie parole la deontologia professionale di due stimatissimi giornalisti e scrittori italiani, Fiamma Nirenstein e Carlo Panella”, è al centro di una interrogazione parlamentare dell’On. Isabella Bertolini, Vice Presidente del Gruppo di Forza Italia alla Camera dei Deputati.Bertolini, ricordando il “clima internazionale reso pericoloso dal revanscismo fondamentalista islamico, di cui l’ultimo esempio è l’assassinio dell’olandese Theo Van Gogh, reo di aver denunciato lo stato della donna nell’Islam”, si dice preoccupata dalle parole di Rashid, che “non possono essere sottovalutate, soprattutto se considerate come atte ad indicare dei ‘nemici’ dell’Islam”.“Se consentite senza intervenire, simili esternazioni finalizzate ad esercitare in qualche modo pressioni ed a suscitare timori nelle voci libere, anche per l’incolumità personale, potrebbero rappresentare – secondo la Parlamentare – la fine della libertà politica, di pensiero e di espressione nel nostro Paese, soprattutto su certi argomenti”.Di qui la richiesta al Ministro degli Esteri di intervenire per evitare altri simili episodi di intimazione nei confronti di chi esprime la propria opinione liberamente, anche eventualmente prevedendo l’espulsione del diplomatico in questione.
l’Ufficio stampa
Roma, 22 novembre 2004
da Lorenzo Neri, Milano
Sono un assiduo ascoltatore di questo programma serale su radiouno e da tempo sono in polemica via e-mail con Aldo Forbice per questo suo atteggiamento molto poco democratico che ha nei confronti di coloro che intervengono in trasmissione e si permettono di avere punti di vista diversi dai suoi, specialmente quando l’argomento riguarda l’operato del governo e del suo capo in particolare.(…) Ho letto pertanto con una certa soddisfazione l’appello lanciato da “l’Unità” che mi ha fatto sentire meno isolato in questa battaglia; mi auguro solamente che esso non cada nell’oblio ma possa essere ripreso anche da altri mezzi di informazione democratica.