da Pino Granata
Durante il discorso a Washington il presidente del consiglio italiano che pur di governare non ha esitato a servirsi dei voti fascisti facendoci ripiombare in un terribile passato, ha affermato che l’attentato alle torri gemelle era stato compiuto dai comunisti. I giornalisti presenti hanno subito affermato che si era trattato di un lapsus. Io non ne sono affatto convinto, io credo che Berlusconi non abbia fatto nessun lapsus e che sia veramente convinto della sua affermazione. D’altronde tutti sappiamo a che livello é il suo livore anticomunista.
da Alessandro Ceratti
In un minuscolo trafiletto in fondo a p. 15 del Corriere della Sera: L’omeopatia non ha validità scientifica e un programma di informazione che mette in guardia dal rischio di curarsi con essa “fotografa solo una realtà”. E’ la motivazione -diffusa ieri- con cui è stato assolto Piero Angela per Superquark dell’11 luglio 2000.E’ vero che le sentenze fanno giurisprudenza e non scienza, ma se non altro, riescono a “fotografare la realtà” dello stato della ricerca scientifica.
da Luca Serpieri
Se dovessimo valutare il senso dello stato di qualcuno basandoci sulle comparsate che fa alle cerimonie pubbliche saremmo messi bene. Pensateci bene, forse per ragioni di opportunità è indispensabile che chi ha incarichi istituzionali partecipi a funerali e inaugurazioni, ma non credete che chi ha la responsabilità di una nazione dovrebbe avere qualcosa di meglio da fare che tagliare nastri e partecipare a messe funebri?
…o festeggiare scudetti…
da Gianluca Freda
Passi l’odio per Bertinotti. E’ ormai scientificamente appurato che il narcisismo di Bertinotti è la causa di tutti i mali dell’umanità, dalla disoccupazione, alla guerra, alla febbre gialla. Però è sorprendente che un comunista, uno cioè che la pensa come me, usi il termine “poveraccio” come villania rivolta a chi non gli è simpatico. A’ Rizzo, sò poveraccio pur’io! Che, me voi menà? La crapa pelata e l’idiosincrasia per i codardi (Cofferati, l’immancabile Bertinotti) fanno di Rizzo un tipo che non vorrei mai incontrare sotto i portici la sera tardi quando vado a prendere le sigarette. Mi affeziono sempre più alla blesa dialettica bertinottiana, che perlomeno non mi visualizza come un poveraccio con la canottiera sporca di sugo.
da Paolo Beretta
Visto che si parla di come gli iracheni percepiscono le forze della coalizione, il Financial Times pubblica i risultati di un sondaggio condotto dal Iraq Center for Research and Strategic Studies, un istituto indipendente utilizzato anche dagli Stati Uniti. Tale sondaggio (tra l’altro, condotto prima della scoperta delle torture ad Abu Ghraib) rivela che nove iracheni su dieci vedono i soldati della coalizione come “occupanti” e non come “liberatori”. Questa percentuale peggiora un già triste valore del 53% rilevato dallo stesso istituto negli ultimi mesi del 2003. Come se non bastasse, la figura più popolare in Iraq è, oggi, l’Ayatollah Ali Sistani, leader Sciita, seguito, udite udite, da Moqtada al-Sadr. Ecco quello che pensano gli Iracheni, oggi. E dubito che torture nelle carceri o massacri ai banchetti nuziali miglioreranno queste statistiche.
da Giorgio Goldoni
Il problema è come sempre malposto: secondo me la Rai ha eliminato le trasmissioni in onde medie perchè la tecnologia e il mercato le ha condannate già da lungo tempo, e ciò non ha nulla a che fare con le congiure politiche. Quante nuove autoradio sono provviste di onde medie? Dove è grande e “antica” la responsabilità Rai è che essa non ha mai potenziato la ricezione di Radiotre in FM, e questo succede da almeno venti anni: a Brescia siamo al punto che Radiodue ruba spazi a Radiotre, nel quadro di una intollerabile anarchia di frequenze, impensabile in un paese civile.
da Peter Freeman
Caro Csf, ieri a Montecitorio i comunisti italiani non erano molto contenti di Marco Rizzo e dell’intervista rilasciatati. Forse neanche Marco Rizzo era molto contento delle affermazioni da lui fatte. Diliberto si e’ scusato con Melandri e non ha certo gradito l’accenno ad un patto tra numero 1 e numero 2. L’Armando figuriamoci. Pero’, per una volta, in medium veritas.Da torinese coetaneo di Rizzo posso affermare che quando c’era da fare a botte con la polizia non e’ che i liceali si tirassero indietro, solo che quelli degli istituti tecnici erano di piu’. Ma questo e’ un dettaglio.La battuta su Fassino e’ vera e risaputa e, a differenza dell’amico Granato, non trovo nulla di male nel riferirla: il fatto che Fassino sia oggi il portavoce del triciclo non implica il dovere del silenzio ne’ il reato di lesa maesta’, anche se la battuta e’ cosi’ cosi’. Quanto alle doti fisiche, non e’ che Rizzo sia un adone.Il problema non è se qualcuno si è incazzato. Ma se le cose che ha detto hanno un senso e se sono vere. Comunque non sei tu che devi decidere se Rizzo è bello. Sia chiaro: non è il mio tipo. (csf)
da Jacopo Lodi http://maaloxblog.splinder.it
Il governo, in prima linea nella lotta al terrorismo, si è dimenticato di partecipare alle commemorazioni nel quinto anniversario dell’omicidio da parte delle brigate rosse di Massimo D’Antona. Probabilmente percé il premier è rimasto al suo vecchio convincimento che si sia trattato di un regolamento di conti interno alla sinistra, o forse perché la moglie è un deputato del centrosinistra e in campagna elettorale non si da visibilità agli avversari oppure perché D’Antona non collaborava con la confindustria ma con la Cgil. Quale che ne sia il motivo, l’unica certezza è che questo primo ministro e la sua corte dei miracoli (o miracolati) sono assolutamente inadeguati al ruolo che ricoprono.
da Paola Bensi
Dall’Espresso del 21 maggio 2004, Michele Serra: Per non sbagliare il suo appuntamento con la Storia, l’amministrazione Bush ha minuziosamente preparato la giornata del 30 giugno in l’Iraq. Ecco il programma della giornata.
da Giorgio Guiotto
La sinistra, democratica, italiana sta discutendo la linea, il da farsi per quanto riguarda le nostre truppe (di occupazione) in Iraq; bene, hanno raggiunto l’accordo, i nostri devono rientrare, non ritirarsi, rientrare che è un pò come ritirarsi ma “rientro” suona meglio. No, alla sinistra non interessa la pratica, la sinistra va matta per la teoria, per le frasi ad effetto magari con doppio, triplo significato. I “nostri” rientrano, i “loro” restano e gli “altri” creperanno ancor di più in balia delle frage terroristiche. Gli spagnoli sono scappati, la sinistra italiana, democratica e codarda, li sta quasi raggiungendo.