di Alessandro Robecchi
In questo paese di riformisti, dove tutti sono riformisti e vogliono fortemente le riforme, il ministro delle riforme è passato in clandestinità, aiutato dai più stretti familiari a darsi alla macchia, a nascondersi in un posto sicuro, in un qualche imprecisato luogo misterioso ubicato tra l’Austria, la Svizzera e le Puglie. Nessuno sa, nessuno dice.Ogni tanto qualche colonnello del partito del ministro delle riforme spande un po’ di unguento e di ottimismo tra i militanti: Bossi sta bene. Migliora. Mangia la minestra. Parla. Scrive sulla lavagnetta. Niente di scientifico, solo qualche pennellata che ricorda un po’ le vecchie menzogne dei vecchi regimi: Breznev ha soltanto un raffreddore. Il cuore del generalissimo Franco batte ancora. Il Grande Timoniere è in piena salute. (SEGUE)
da Franco Vota
Ora, a parte che il tempismo e le modalità della vendetta irakena sul povero Berg sono talmente perfette da risultare sospette, non capisco tutto il dibattito sull’opportunità di mostrare o meno una cosa che chiunque può reperire facilmente in rete. Capisco ancora meno che chi l’ha mostrata dopo mille (dice lui) tentennamenti e raccomandazioni l’abbia fatto censurandola, dandole così una forza ancora maggiore. A meno che… a meno che si sia voluto evitare che la visione del video integrale potesse dare adito a dubbi sull’autenticità.
da Gigi forzese
A scanso di equivoci ieri dopo che Prodi aveva finito il suo intervento hanno mandato la cara vecchia travolgente Canzone Popolare di Ivano Fossati.
da Vincenzo Rocchino, Genova
Dalla foto N.2 del Washington Post, sugli abusi di Abu Grhaib, si contano otto militari, più quello che ha ripreso la scena, fanno nove. Da quella foto non si vede alcuna donna; però ne abbiamo viste due in scatti diversi, e fanno undici. Quanti sono i militari/carcerieri addetti a quella prigione? supponiamo che siano una dozzina: saremmo al 99%. Probabilmente più di un militare é fuori portata visiva dell’obbiettivo fotografico, che assiste senza impedire quanto vede, quindi d’accordo: saremmo al 100%. Mr. Bush, allora non si tratta solo di mele guaste, è il frutteto che è marcio.
da Giuseppe Bilotti
Se mandare in guerra dei soldati, senza adeguato armamento e con l’ordine di non sparare sul nemico che spara su di loro, non è alto tradimento, cosa lo è?
dall’avv. Lina Arena
Dice bene il comunista Marco Rizzo: per combattere Berlusconi mi associo pure con Mastella ma nulla mi lega a costui nè alla sua truppa di ex democratici cristiani. La stessa motivazione di Rizzo la possono frapporre Di Liberto e quanti si rifanno al “comunismo o alla rifondazione del comunismo”.
da Vittorio Grondona
Quando si dice che i giornalisti sono indipendenti, che scrivono quello che pensano, si dice una grossa bugia. Il vero uomo libero non è il giornalista, ma il padrone del suo correttore (censore)!
da Matteo Tassinari
Ho conosciuto Gaber e posso garantirvi che il problema destra e sinistra non se lo è mai posto seriamente. Sull’argomento aveva due reazioni: o glissava o rispondeva con citazioni come quella riportata dalla signora Melotti. Per il resto, al signor G. (che Dio l’abbia in gloria) non importavano gli schieramenti, come era allergico alle ammucchiate ideologiche. Non accettava posizioni che lo imbrigliavano. Infine, durante i suoi ultimi anni di vita, era veramente schifato di come sinistra e destra, concettualmente, si erano svuotati dei loro significati. Effettivamente non gli piacevano molto le etichette. Gli stavano strette.
da Davide Toschi, Viareggio
Non passa un giorno che non ci si senta inadeguati di fronte alle posizioni della sinistra italiana sulla questione “iraq”.Passerò per egocentrico ma dico: “Se il centro destra ha proposto il 20 giugno come data ultima per verificare il cambio di gestione in Iraq in favore di un potere controllato dall’Onu, non era forse possibile adeguarsi a tale posizione (che del resto era quella della sinistra più moderata fino a poche settimane fa) chiedendo magari che oltre a questo gli Stati Uniti dimostrassero rispetto e fiducia nell’Organizzazione delle Nazioni Unite pagando il debito decennale che hanno nei loro confronti e impegnandosi a rispettare, e a far rispettare, le sue risoluzioni”?
da Giancomenico Cagnone, Milano
Da un articolo di Specchio sui parrucchieri romani alla moda, apprendo che Claudio Velardi sarebbe – con Lucia Annunziata, Alice Oxman, Linda Lanzillotta e Massimo D’Alema – affezionato cliente della bottega di Marcello & Tiziana, in via del Leoncino a Roma. I casi sono due. O la notizia è falsa, oppure i due coiffeur sono virtuosi della gomma per cancellare.