da Gigi Forzese
Ma cosa altro ci si poteva aspettare da ispettori mandati apposta dal ministro come sicari se non qualcosa da servire poi su un piatto d’argento alla difesa e realtivol battage mediatico?Andiamo siamo seri! A capire meglio forse aiuta cio’ che dice Franco Cordero in ”Le regole del Signor B.”,(Garzanti) e cioe’ che in circa trenta anni la procedura penale ha preso il sopravvento sul resto finendo per inchiodare il processo ad un interminabile ”sur place” senza sbocco.Come fanno appunto Previti e i suoi avvocati che conducono da anni una difesa basata su tattiche dilatorie e recriminazioni procedurali varie mentre non si azzardano mai a entrare nel merito.Che ne penseresti di una eventuale intervista per Sette?
Da quasi otto anni denuncio in ogni sede istituzionale che, nei miei confronti, è stato orchestrato e inscenato un processo fondato su accuse fantasiose e false, portato avanti, ad ogni costo, in totale violazione delle norma previste dalla legge.Tra gli innumerevoli abusi da me subiti, ricordo la soppressione di prove assolute della mia innocenza e dell?incompetenza territoriale e funzionale dell?Autorità giudiziaria milanese.In pratica, ho denunciato di essere stato accusato e quindi condannato ingiustamente sulla base di un processo truccato dall?inizio alla fine.Questa mia reazione giusta e doverosa rispetto ad una vera e propria persecuzione giudiziaria fondata su motivi ideologici o su interessi che non hanno nulla a che vedere con la giustizia, è stata, per anni, sbeffeggiata da molti ?soloni? e mercenari della comunicazione. Sono stato, quindi, accusato anche di volermi sottrarre alla giustizia con astuti marchingegni e incredibili cavilli.Sono stato ignorato dalle istituzioni preposte alla tutela del principio di legalità, giacchè nessuno di tali Autorità ha mosso mai neppure un dito per accertare se anche una sola delle accuse da me formulate fosse o meno fondata.Ma oggi, come emerge dalla relazione degli Ispettori del Ministro della Giustizia che hanno anche certificato il caos che regna negli uffici della Procura della Repubblica di Milano, vengono alla luce le prove documentali degli abusi e delle illegalità commesse ai miei danni.Infatti, viene finalmente dimostrato che due sostituti procuratori di tali uffici hanno illegalmente sottratto le prove della mia innocenza e dell?incompetenza territoriale e funzionale dell?autorità giudiziaria milanese, occultandole all?interno di un fascicolo altrettanto illegalmente segretato. Una simile incredibile condotta, indegna delle funzioni del magistrato che, in quanto custode della legalità dovrebbe essere il primo tra i servitori dello Stato, è stata realizzata ed è addirittura in questo momento persino reiterata attraverso una serie di ulteriori abusi quali, dichiarazioni non veritiere agli Ispettori del Ministro, sotterfugi vari, espedienti di ogni genere per impedire che la verità dei processi milanesi che mi riguardano, venga finalmente alla luce.Ma la mia battaglia non finisce qui; anzi, comincia proprio da questo momento, dal momento in cui emerge, cioè, la prova insuperabile delle illegalità che ho dovuto, mio malgrado, subire.Da questo momento in poi non mi fermerò finchè tutti coloro che hanno commesso reati ai miei danni siano essi magistrati o meno, rispondano delle loro condotte di fronte alla legge che in uno stato democratico deve essere uguale per tutti.
Ho chiesto a Marco Travaglio che cosa pensasse di questo comunicato dell’uomo solcato da rughe mediterranee. Mi ha detto che ha scritto un pezzo che uscirà domani sull’Unità. Domattina lo avrete sul blog. (csf)
da Peter Freeman
Caro Csf, apprezzo la battuta su Cesare Salvi: invocare l’unita’ e accanirsi nella scissione dell’atomo e’ pratica curiosa ancorche’ “very lefty”. Ma mi sa che se gli avessero proposto di fare lui il coordinatore del correntone, il Salvi l’avrebbe fatto al volo, senza un plisse’, altro che “supplemento di discussione”. Ma si puo’ fare coordinatore di una composita minoranza uno che rivendica con fierezza la scelta di promuovere quel cretinissimo (e mi tengo basso) referendum? No, non si puo’. Questo e’ quanto.
da Franco Barone, Milano
Visto che sugli OGM tira una brutta aria, come ogni volta che qualche fondamentalista ritiene di dover salvare l’umanità dalla catastrofe, consiglio la lettura di quest’articolo sul Riformista di oggi. Dove si scopre che le piantagioni del Piemonte, forse, erano in regola.
da Marco Cortini
Ceratti si chiede perchè Sofri piace e Craxi sta antipatico. A parte che Sofri sta antipatico ai più (esattamente come Craxi), la differenza non starà nel comportamento tenuto ai processi? Craxi è scappato all’estero, non si è presentato ai processi ed è morto da latitante, altro che esule. Sofri si è difeso nei processi e si sta facendo anni di galera con una dignità e una compostezza ammirabili. Si può discutere sulla sua colpevolezza (io lo credo assolutamente innocente) ma in un mondo di Previti accettare la reclusione con il suo coraggio civile lo rende assolutamente grande.
da Feliciano Bechelli
Sull’Unità di oggi Cesare Salvi dice che “bisogna molto concentrarsi sulla costruzione di un processo unitario”: pertanto, ha pensato bene di uscire dal correntone. Anzi, no: non è lui a uscire dal correntone, è il correntone che “si è diviso”.Mi ricorda Recoba che si giustificò dopo un’espulsione affermando che non era stato lui a fare un fallaccio sull’avversario, ma l’avversario che aveva messo una gamba sotto il suo piede.
Opuure quello che diceva: “Non sono io che sono razzista. E’ lui che è negro”. (csf)
LE VOCI, CHE SMENTIAMO, SUL PATTO BERLUSCONI-CARROCCIOIl contratto con i padani (dal notaio?)
Qui ci vogliono notizie certe. Ieri Bossi restava nel governo, tra due giorni chissà. Tutto deve accadere perché nulla accada. I giorni passano e i giornalisti, miseri e tapini, si sono abbastanza stufati di dover rincorrere l’ultima dichiarazione di Buttiglione, la replica di Pisicchio e persino le romantiche esternazioni di Zeffirelli. Un po’ di chiarezza, poi, servirebbe a tutti. Anche allo stesso Bossi, onde evitare che sulla base del dilemma «ce ne andiamo, no ci cacciano» si diffondano voci non proprio carine sulla sua autorevole persona. Mettiamo quella raccolta ieri dal Riformista, che riguarda un aspetto forse marginale, ma certamente importante, del rapporto umano (?) e politico che lo unisce a Berlusconi: i soldi. Secondo alcuni rumours raccolti nella maggioranza, infatti, il Carroccio non potrebbe permettersi di mollare la Cdl senza provocare pesanti conseguenze al bilancio del partito. Secondo queste fonti, il Cavaliere si sarebbe impegnato a garantire alcuni prestiti alla Lega, a patto che il Senatur non esca dall’alleanza. Qualora decidesse di andarsene, il Carroccio dovrebbe restituire con effetto immediato i denari imprestatigli, utilizzati nel frattempo per finanziare i media leghisti, a cominciare dalla radio e dalla tv di partito, fino ad arrivare al quotidiano la Padania. L’impegno sarebbe stato formalizzato nell’aprile del 2000, con un contratto siglato davanti al notaio tra il Cavaliere e il Senatur, allora spacciato ai media – secondo i malevoli – come patto tra gentiluomini. Perché di contratto si tratterebbe, oltre che di accordo politico: altrimenti che bisogno ci sarebbe stato di firmarlo davanti a un pubblico ufficiale? Soltanto per sottoscrivere il ritiro delle querele di Fi versus Bossi?La Lega nulla dovrebbe, invece, se venisse allontanata. Il contratto prevederebbe, infatti, che in caso di rescissione da parte di Berlusconi, il Carroccio trattenga definitivamente i prestiti elargiti. Secondo i maligni, è per questo che Francesco Speroni – additato come mentore dell’operazione – ripete sempre il seguente ritornello: «Non usciamo dal governo perché non siamo noi a violare il patto elettorale. Nel patto la devoluzione c’è, l’interesse nazionale no, e nemmeno l’indultino e la riforma delle pensioni. Sono io che chiedo agli alleati: chi è fuori dagli accordi?». Forse che la devolution sia anch’essa prevista per contratto? Forse che, se mandati via, i leghisti potranno chiedere il mantenimento?L’abbiamo detto, sono solo voci. E anche maligne. Che smentiamo subito. Perché se fossero vere autorizzerebbero qualcuno a dire che il presidente imprenditore, oltre che nel contratto con gli italiani, sarebbe parte in causa anche nel contratto con i padani.
da Valerio Manuguerra
E’ evidente che Vegetti, e tutti quelli come lui che si ostinano a rispettare oltre che il prossimo anche le leggi, è un maledetto comunista, e Ceratti, ovviamente, è stato frainteso,e chiunque si permetterà di fargli cambiare modo di guidare, attenterà alla SUA libertà inviolabile di condurre la SUA macchina come diavolo gli pare: d’altronde non vi sta mica chiedendo di guidare come lui, lui, cari nipotini di Stalin, è un vero liberale e a voi non lo chiederà mai, al massimo ve lo consiglia.
Sulla grazia a Sofri, nonostante il rilancio di Stefano Folli, nel centrodestra non c’è nulla di nuovo. Anzi. Pare che in An il vicepremier Fini si sarebbe infuriato non poco per l’intervista di Adolfo Urso al Corsera, in cui il viceministro di An si è detto favorevole alla grazia. Peccato.
Se ascolti il processo Sofri a radio radicale capisci che non puo’ essere vero per l’enorme inverosimiglianza delle circostanze riportate dall’accusa mentre se ascolti quello su Craxi capisci che da quelle parti i soldi se li sono fregati davvero.