da Marco Cusani
A me piacerebbe molto che il prezzo della benzina si abbassasse, ma il progetto proposto da Annalaura per attaccare i produttori attraverso una coalizione mi fa un po’ sorridere. Il presupposto teorico della sua proposta è che esista un vero mercato competitivo, cosa che non è. Anche senza l’esistenza di un esplicito accordo di cartello, i produttori sanno bene che è loro interesse non avviare dinamiche competitive sul prezzo, perchè tutti fanno margini molto alti. In mercati così ricchi e sicuri guadagnare quote abbassando i margini non è un obiettivo per nessuno.
Sono rimasto impelagato in una polemica kafkiana su Radio Tre. Vi racconto la storia. Avendo notato che nel web infuriava, almeno in certi siti, forse di nicchia, la protesta contro l’arrivo di un nuovo direttore a Radio Tre, Sergio Valzania, al posto del vecchio e popolarissimo direttore, Roberta Carlotto, avevo deciso di intervistare per Sette il nuovo direttore. Al quale avevo ribadito le accuse e del quale avevo registrato le difese. L’intervista(http://interviste.blogspot.com/2002_11_01_interviste_archive.html#85176035) mi era sembrata buona. Mi era piaciuta soprattutto la parte in cui Valzania spiegava la sua teoria sulla lottizzazione, spregiudicata e sincera. E così sono entrato nella polemica come protagonista. Un protagonista ruffiano, cortigiano e leccapiedi. Dopo centinaia di interviste definite perfide e da alcuni perfino da killer, ecco che sono costretto a scoprirmi autore di intervista a tappetino. Il sito www.amicidiradio3.com spara una bordata pesante. Thierry La Fronde sostiene (http://www.amicidiradio3.com/bb/portal.php) che l’intervista è quanto di più cortigiano possa esistere. Io decido di rispondere sullo stesso sito spiegando le mie ragioni(http://www.amicidiradio3.com/bb/viewtopic.php?t=105) ma così facendo provoco altri e più pesanti commenti. Scorretto, lingua pendente, senza professionalità, insipiente, inadeguato, disonesto culturalmente e in malafede. Sì, sono io, secondo Michele. Che fare? Per voi, se siete minimamente curiosi, ho pubblicato tutti gli interventi in Documenti, tranne l’intervista che, naturalmente, è in Interviste. Ma lasciatemi fare due righe di commento anche se forse l’opinione un po’ sgangherata di due appassionati cultori di Radio Tre è un po’ poco per farla diventare opinione pubblica. Quando vediamo qualche intellettuale litigare sguaiatamente nei vari talk show televisivi in preda a integralismi culturali pensiamo che sia un problema loro. Invece siamo tutti così, un po’ più un po’ meno. Nemmeno gli amanti di Radio Tre, che dovrebbero essere colti, quindi tolleranti, riescono ad affrontare un dibattito con serenità e finiscono velocemente sugli insulti. Ma su quella intervista gradirei conoscere anche il vostro parere.
Claudio Sabelli Fioretti
da Maurizio Cogliani, Salerno
Sono pienamente d’accordo con quanto hai scritto sul forum degli amici di Radio Tre. Intanto questa nostra povera radio affonda in una noia mortale. Non capisco perché la stiano smantellando. Hai ragione: nessuno degli ascoltratori ha la forza di mutare alcunché. Che dovremmo fare? Complimenti per le interviste. Quando torni a Prima Pagina?
da Gigi Moncalvo, direttore de “la Padania”
Caro Claudio, sei il solito bricconcello, che potrebbe far bene le cose ma si ferma sempre a metà….Ho letto il tuo “Persone”, sono onorato di essere entrato a farne parte, non merito di trovarmi insieme a Luca Barbareschi, Cesare Previti, Bruno Vespa. Anche perchè le cose che scrivi su di me sono false. Chi ti ha detto che sono stato io a fare il titolo riguardante la vicenda dei “tifosi” romanisti? Sei fuori strada. Anche tu vuoi far finta di non capire, ma lo sai benissimo, che il direttore di un quotidiano può, talvolta e anche molto spesso, trovarsi nella condizione di non leggere tutto ciò che c’è scritto sul giornale. Vedi, incidenti o eventualità del genere, non sono capitate solo a me in quell’occasione, ma anche, ad esempio, a due signori che si chiamano Gad Lerner e Nino Rizzo Nervo, nel momento in cui si trovarono a dirigere rispettivamente il TG1 e il TG3. Mandarono in onda le immagini crudeli di una vicenda di pedofilia nell’edizione di massimo ascolto dei loro TG: alle ore 19 e alle 20. Ricordi quell’episodio? Ne sono certo, così come sono certo che farai insieme a me queste tre considerazioni:1) Gli organici, i capiredattori, i capiservizio – cioè i filtri di controllo – di Tg1 e Tg3 sono immensamente più grandi, come quantità, di quelli de “la Padania”;2) I due direttori erano stati preavvertiti dal direttore generale Rai di fare attenzione poichè stavano circolando immagini tv, non si sapeva se distribuite dai carabinieri o dalla magistratura o da altre fonti, di particolare crudezza;3) Come ben sai un TG si compone di una decina di servizi da un paio di minuti ciascuno, e non di pagine e pagine di testi (per noi le pagine sono 24 tutti i giorni) come accade nei quotidiani. E quindi il controllo nei TG è o dovrebbe essere più facile.A fronte di tutto questo, dato che so che sei uno che ragiona, è ammissibile che un direttore di quotidiano incorra in quello che si chiama “omesso controllo”? Se questo è potuto accadere al TG1 e al TG3 e per una vicenda ben più grave, e con un target di ascoltatori di alcuni milioni di persone, permetti e consenti che sia potuto accadere anche a noi, anche a me?Per quanto riguarda il titolo, ti sarei grato di indicarmi come fai ad essere così sicuro che lo abbia fatto io. A me non risulta.So già che nella risposta obietterai che Lerner e Rizzo Nervo si dimisero dopo quella vicenda, ma so anche che la tua capacità di fare inchieste ti permetterà di descrivere bene che tipo di dimissioni furono e con quali risvolti di tipo finanziario ed economico (beati loro!).Ciao, grande maestro.
Caro Gigi, credimi, sono d’accordo su tutto quello che hai scritto, dalla prima all’ultima riga. Ma non capisco perché te la prendi con Lerner e Rizzo Nervo. Io nulla ho detto sull’omesso controllo dell’articolo. L’unica riga che dedico a te,.messo a panino fra un Barbareschi e un Previti (e capisco che la situazione possa essere imbarazzante) è quella relativa al titolo. So benissimo (anzi ne sono stato spesso vittima) che la responsabilità oggettiva del direttore per tutto quello che scrivono i redattori è una puttanata pazzesca. Ma un titolo a tutta pagina, Gigi, anche se non l’hai fatto tu, mi riesce difficile pensare che ti sia sfuggito. E se è un titolo che costringe perfino il grande capo Celoduro Umberto a chiedere scusa vuol dire che è un titolo forte, uno di quei titoli che i capiservizi fanno vedere al direttore. Potrei dire anche altre cose. Che tu sei in cerca, giustissima, di visibilità. Che se i tuoi redattori si sentono legittimati a comportarsi da puri razzisti nei confronti dei romanisti (se l’avessero fatto nei confronti dei laziali sarei già arrivato in redazione col napalm) vuol dire che il clima in redazione lo favorisce. Che se i soldati sono dei pirla, anche il generale si becca cazziatoni. Che i 1500 romanisti erano sicuramente dei fannulloni ma che contestare Galliani, l’uomo di Marsiglia, è dovere morale. Insomma, hai la mia solidarietà, ma contemporaneamente consentimi di ricordarti che, per quello che il tuo giornale ha scritto, ti è andata anche bene. Burino e fannullone che non sei altro.(csf)
da Anna Laura Folena
Se ci mettiamo assieme possiamo veramente fare qualcosa, oppure vedere la benzina arrivare a 2 euro al litro, vedete voi cosa volete fare.Una soluzione intelligente ed efficace. C’è bisogno di una azione energica ed aggressiva per far capire alle produttrici di petrolio e derivati che i CLIENTI sono quelli checontrollano il mercato e non i VENDITORI. L’unico metodo per far abbassare i prezzi della benzina e attaccare latasca di chi la produce, è la parte più sensibile, quindi NON ACQUISTANDO BENZINA DA LORO. E noi possiamo fare questo senza alcun problema. Come ? Consideriamo che tutti dipendiamo delle nostre auto, e non possiamo fara meno di acquistare la benzina. Ma possiamo promuovere un impatto nei prezzi dei combustibili, se tutti assieme forziamo una guerra di prezzi tra tutti i produttori.E’ così che funziona il mercato. Ecco l’idea: Da oggi fino alla fine del 2002 non comprare benzina o derivati dalla principale Fornitrice di benzina e derivati di petrolio l’IP.Semplice. Se non vendono benzina per un lungo periodo, automaticamente ridurranno i prezzi dei propri prodotti, per recuperare il mercato. Se IP riduce i prezzi, anche le altre compagnie dovranno adeguarsi e abbassare i prezzi. Questo è sicuro, è già successo molte volte. E’ sufficiente, al momento di fare benzina, scegliere un distributore che non sia IP. Fino alla fine del 2002.Per avere una grossa influenza dobbiamo raggiungere milioni di consumatori. Per raggiungere milioni di persone è semplice: Io sto inviando questa mail a circa 30 persone.Se ognuno di questi 30 invia almeno ad altre 10 persone (30×10 = 300) E questi 300 inviano ad altre 10 facciamo 3000 (300×10 = 3000), e così successivamente, fino a raggiungere sesta generazione di persone avremo raggiunto 3 MILIONI di persone !!! Se questi tre milioni passano ad altri 10 sono 300 MILIONI DI PERSONE,molto di più di tutti gli italiani, IMMAGINATE quanto è forte il nostro potere.Questo è tutto.Quanto tempo ci vorrebbe per la campagna ? Se ognuno di noi rispedisce questa mail dopo 1 giorno, i possibili 300 MILIONI di persone sarebbero contattati entro 8 GIORNI !Sembra strano che una semplice mail possa far abbassare il prezzo della benzina.PER UNA COSCIENZA NAZIONALE girate questa mail a tutti quelli che usano la macchina, abbassiamo la benzina.N.B. Negli USA la benzina costa 0,55 Euro = 1064 LIRE, l’anno abbassata a questi livelli con questo metodo.
da Manuela Faccani, Ravenna
Quando, da piccola, tormentavo la mia nonna perché mi raccontasse una storia, lei finiva per raccontarmi questa: “C’era una volta un re, che disse alla sua serva: raccontami una storia. E la serva incomincio’: c’era una volta un re, che disse alla sua serva: raccontami una storia. E la serva incominciò… c’era una volta un re che disse alla sua serva…..” e avanti così, all’infinito. Mi è tornata in mente, leggendo la storia molto simile delle assemblee dei parlamentari dell’Ulivo. Che si riuniscono una prima volta, per decidere come si fa a decidere. Ma poiché mancano regole per decidere, decidono di non decidere, e di aggiornarsi, per decidere in seguito. Si ritrovano una seconda volta, presentano 4 mozioni, ma poiché mancano le regole per decidere quale sia la migliore, probabilmente decideranno di non decidere e di riaggiornarsi. E la prossima volta ancora, le mozioni saranno 8, ma poiché mancano le regole per decidere se si debba partire dalle regole per decidere o dalle cose su cui decidere, molto probabilmente si deciderà di non decidere e di riaggiornarsi… Fino a quando si starà ad ascoltare, prima di cambiare, definitivamente, il narratore?
da Alessandro Ceratti
Ascoltando Radio Radicale ho capito una cosa. I due consiglieri RAI che si sono dimessi erano uomini di D’Alema che aveva preparato la sua ennesima trappola: con gli adeguati appoggi nel Polo (CCD) D’Alema ha cercato di ottenere la prima vittoria politica istituzionale concreta dell’opposizione facendo cadere tutto il CdA RAI. Non sarebbe stato male, non era una cattiva idea, soltanto che ancora una volta il suo piano sembra fallito. Che cosa ne pensate, gli concediamo un altro tentativo? Ah, il nostro Wil Coyote ce lo dobbiamo tenere stretto!
da Valeria Garabello
Per quanto mi sforzi non riesco proprio a capire perché una ragazza giovane e piacente possa voler essere miss qualcosa. O forse sì. Per i soldi. Per il miraggio della scorciatoia al successo(?). Per l’illusione di una vita diversa da quella che a lei sembra in prospettiva tanto misera e che invece non è che, semplicemente, vita. A me che sono ragazza, quasi giovane e non da buttar via, non è venuto mai, dico mai, in mente di voler esser miss vattelappesca. Mai. Non pensa signor Goldoni che queste giovani e piacenti ragazze siano solo delle vittime, delle povere vittime cresciute a pane-e-tv, lasciate sul campo dall’esempio di letterine, veline, schedine, letteronze, ambre, auricolari, perizomi, tettealvento, lesbo-cuccarine e quant’altro?
da Vittorio Grondona
Sono veramente amareggiato… Sapere che un giornale come “La Padania” è sovvenzionato anche con i miei soldi addirittura m’innervosisce. L’unico avvenimento che potrebbe far ritornare la Lega Nord alla consistenza numerica di qualche tempo fa è la ripetizione della crisi di governo del 1994. Ciò che la Lega sa fare bene è la contestazione, ed è quella che deve fare. Non ha le caratteristiche politiche necessarie per governare un paese e nello stesso tempo non le si addice il ruolo di cortigiana.
da Marco Marchisio
Io la Tv non la guardo quasi mai, però sono un radiotre dipendente. Non esiste un AUDIRAD? Puoi vararne tu uno come AUDIBLOG/RADIO.Grazie per l’attenzione,
L’appetito vien mangiando.Ma un Audiradioblog mi sembra veramente improponibile (csf)