da Davide Paris
Dio mi scampi dal giudicare il Capanna uomo, la sua cultura, intelligenza, etc Pero’ Dio ci scampi dai politici alla Capanna, grazie ai quali saremmo sul lastrico da un pezzoNoi siamo sul lastrico da un pezzo anche a causa di politici che sono all’opposto di Mario Capanna. Senza la dimensione etica, la politica non ha mai funzionato (csf)
da Giorgio Lauro
Mastella è di destra. Perchè vuole i soldi del centrosinistra? Li ha spesi tutti comprando i voti?
Il compagno Mastellanon compra voti, fa opera di proselitismo. E regala anche ottimi torroncini che tu non avrai mai.PS: Clemente, mangia!(csf)
da Tommaso Bonvino
Come tutti, da quando ho anch’io un indirizzo e-mail (in realtà + di uno) ho ricevuto (senza mai richiederlo) di tutto: catene di sant’antonio, richieste d’aiuto per bambini gravemente ammalati, pubblicità di casino on-line, offerte di viagra gratis, sconti vantaggiosissimi su cose che non avrei mai nemmeno pensato di comprare, pubblicità di siti più o meno leciti, ma non mi era mai capitata una cosa del genere: la possibilità di una vita, il sogno segreto di fare una fortuna senza alcuno sforzo, e ho deciso: lascio tutto, gli studi, il lavoro, io rispondo: alla fortuna non si voltano le spalle! Adesso mando i miei dati e il mio numero di conto corrente all’egregio signor Mobutu dalla Nigeria e aspetto: non può essere la solita bufala!!! Arrivederci, vi manderò una cartolina dalle Maldive.
La lettera del signor Mobutu ormai l’hanno ricevuta milioni di persone. E’ una delle più grandi patacche della Rete.Niente Maldive (csf)
da Fausto CerulliA proposito di pestaggi da parte della Polizia….Mi trovavo vicino alla Stazione Termini, in attesa di prendere il treno per Orvieto.Ad un tratto notai che un gruppo di poliziotti stava malmenando nella più assoluta indifferenza della molta gente presente un uomo che oltretuttto era privo di una gamba. Mi avvicinai mostrando scioccamente il mio tesserino di avvocato per chiedere spiegazioni. Mi caricarono su una Volante e mi portarono al commissario Esquilino. Fui trattenuto senza spiegazioni per circa tre ore; quando provai a protestare un poliziotto mi immoblizzò tenendomi le braccia dietro la schiena, mentre due suoi colleghi mi schiaffeggiavano a turno, Alla fine fui portato dinanzi ad un funzionario il quale si rifiutò di verbalizzare l’aggressione da me subita. Dopo qualche giorno seppi dal Consiglio dell’Ordine che ero stato denunciato per resistenza, oltraggio e rifiuto di declinare le mie generalità …..
Cazzo Fausto, o sei il più grande autore di fiction o sei un gran rompicoglioni o sei uno sfigato della madonna. Capitano tutte a te. Volete sapere come va a finire questa storia? DOCUMENTI (SI FA PER DIRE) (csf)
da Lello Piazza
Caro Claudio, ti ringrazio per i succulenti msg che ci mandi. Ancora qualche giorno e la tossicodipendenza sarà tale che non potremo più farne a meno.Ti mando un indirizzo da esplorare ): c’è un interessante notizia sulla linea Alberga Roma gestita da Alitalia. Oscula et amplexi.http://www.capital.it/capital/scandali.jsp, questo è l’indirizzo da esplorare, il sito di Radio Capital. L’inchiesta sulla nuova linea Albenga-Roma, della quale si sentiva veramente l’esigenza, è molto ben fatta. L’ho ripostata su documenti. Grazie Lello. Baci e abbracci. (csf)
da Riccardo Bianchi
Le invidio non tanto gli incontri con bellissime donne quanto la capacità di fare delle interviste così penetranti e fulminanti. Ho solamente trovato snervante l’intervista a Licia Maglietta, e forse lei mi può togliere un dubbio: perchè ci si fa intervistare per poi rispondere in modo inutilmenteevasivo, senza nemmeno la dignita di un ‘no comment’, ma cercando ogni volta di arrampicarsi sugli specchi dei massimi sistemi? In altre parole, la Maglietta c’è o ci fa?
da Fausto Cerulli
A quel tempo eravamo il popolo del sessantotto: giravamo l’Italia, o forse era l’Italia che ci girava intorno ( tra Tolomeo e Copernico, pensatela come vi pare, preferisco il primo ) e lo facevamo con il sacco a pelo, dormivamo d’estate nella tenda e se era inverno nella sede del psiup o a casa di compagni, ché allora già ci chiamavamo cosi.Mi resta impresso di quanto parlavamo: discussioni infinite, sui massimi e sui minimi sistemi, convinti d’essere al crocevia del tempo, un altro passo e il mondo avrebbe cambiato faccia. Eravamo già allora girovaghi della politica, ma giocavamo in casa: e passare di provincia era spendere tempo e quei soldi che non avevamo: allora i nostri genitori non erano orgogliosi di noi, era grasso colato se ci lasciavano partire. Poi diventammo quelli del settantasette: e ricordo una sera a Bologna, che già allora c’erano i capi del movimento che dormivano in albergo perché dovevano scrivere discorsi e far brave manovre di corridoio, e noi le solite tende e i soliti sacchi a pelo e i soldi pochi, guadagnati in lavori precari. La sera tardi arrivava magari Toni Negri e giù dibattiti a non finire con Oreste Scalzone e Giuliano Ferrara: prima di andare a ninna ci rincoglionivamo di birra e di spinelli: e l’Internazionale ci faceva anche piangere davvero. Adesso è il tempo del popolo di Seattle: e già si nota una differenza di metodo. Perché noi ci distinguevamo per annate, quelli del sessantotto e quelli del settantasette, come i vini di lusso: adesso si distinguono per luoghi: è il popolo di Seattle che muta nome col mutar del sito; e che segue i padroni del mondo come il gregge dei padroni del mondo. Viaggi internazionali: Seattle, Praga, poi Nizza e se vien bene la prossima volta alle Mauritius. Perché i signori si trattano bene, non vanno mica per fabbriche e villaggi: e il popolo di Seattle, per restare al passo e contestare in loco, è costretto a vagare per il mondo. Il popolo di Seattle: immagino che anche loro abbiano capi scelti, che alloggiano in alberghi vicini a quelli del nemico per studiarne le mosse, e che mangiano al tavolo accanto per spiarne i discorsi; ma non credo che il popolo minuto di questa Seattle immane ed immanente alloggi in tende: e in quanto ai sacchi a pelo li trovi solo ormai dai robivecchi. Non ci voglio giurare, ma non mi sembrerebbe strano se il popolo di Seattle si muovesse per il mondo con la Franco Rosso.In fin dei conti il popolo di Seattle è un popolo che va per la maggiore; piace molto ai nostri benpensanti ed ai radical chic: ha compiuto il miracolo di far quadrare il cerchio della opposizione che contesta e dei padroni che se la spassano a farsi contestare. Beati i popoli che hanno bisogno del popolo di Seattle. E vada pure in malora il popolo che non è andato a Seattle.
da Liliana Tedesco, Palermo
Sento l’esigenza imperante di manifestare tutto il mio sconcerto e, in quanto cristiana devo dire, la mia vergogna per cio’ che in questi giorni si sta consumando nella chiesa cattedrale della mia citta’.Come e’ possibile che un cardinale arcivescovo, un servo di Cristo, sposo cioe’ degli ultimi della terra, decida di chiamare la polizia per buttare fuori dalla cattedrale persone in grossissime difficolta’, senza casa da tempo, variamente gabbate dalle autorita’ competenti, che decidono per disperazione di continuare l’occupazione pacifica del luogo simbolo per eccellenza di accoglienza ad oltranza?E’ stato lui a chiedere l’intervento delle forze dell’ordine? E’ stato uno dei suoi vescovi ausiliari?Poco importa! Sua e’ comunque la responsabilita’ finale di un modo di affrontare una prova come questa.E’ stata causa di forza maggiore, vista la recente ordinanza del Prefetto che vieta manifestazioni davanti e dentro edifici pubblici (ma non era una democrazia la nostra, una volta, o ricordo male?!)?Poco importa! Non c’e’ prefetto, non c’e’ legge umana di fronte all’unico precetto del Cristo che e’ un precetto d’Amore incondizionato.Forse e’ troppo pretendere che dappertutto si prenda ad esempio il gesto di Mons. Tonino Bello, vescovo di Molfetta, che ritenne ovvio ospitare nei locali del palazzo arcivescovile una serie di famiglie sfrattate in attesa di collocazione adeguata; ma che bell’esempio per tutti noi sarebbe stato almeno vedere il nostro vescovo, interpellato direttamente, scendere in prima linea, nel nome del Cristo che rappresenta, a difendere i diritti fondamentali di persone umane che non hanno bisogno di assistenzialismo e sulla cui pelle si giocano intrighi e strumentalizzazioni di ogni sorta e da ogni parte!E invece, per di piu’, intervistato in occasione del festino, dopo questi fatti, parla in televisione di “nuove pestilenze” indicando il terrorismo fra quelle piu’ vicine a noi (vedi la “piaga DE’ TTRAFFICO” nel film “Johnny Stecchino”!): qualunquismo? Sindrome dello struzzo? Quant’altro? Solo il buon Dio puo’ saperlo.Mi vergogno molto, intanto per essermi decisa solo adesso ad esprimermi, ad agire in qualche modo, pur avendo seguito a distanza, da cristiana, l’impegno enorme, totalizzante, di chi cristiano non si professa ma ha enormita’ da insegnarmi in materia di solidarieta’.Certo e’ che il gestaccio del pastore della diocesi cui appartengo e’ servito almeno a scuotere la mia coscienza: condivido con lui la responsabilita’ di cio’ che accade e di ogni mancanza d’amore che vede lui, come me, indifferente; lo sbaglio che imputo a lui e’ figlio del mio e genera il mio.Iniettare nella societa’ amore per la verita’ con gesti concreti (“la verita’ vi fara’ liberi”, peraltro, ha detto il Cristo Gesu’) e’ il compito di ogni singola persona sulla faccia della terra, e non renderci complici, ciascuno a suo modo, di chiunque abbia tutto l’interesse a che ci sia sempre un “bisogno” da sfruttare.
da Manuele Angeleri
cavolo che invidia… Io non so nemmeno in che mondo mi trovo!
CAPANNA: ARIA PULITA da Donato Troiano, Parma
Caro Claudio, sentirti parlare di Mario Capanna e’ come farsi avvolgere dall’aria pulita dopo il passaggio di una nuvola di polvere. Il ritiro di Capanna dalla politica attiva (so bene che continua ad impegnarsi con i Diritti genetici e le “lezioni” nelle universita’ ma un Parlamento senza di lui si “sente” e si “vede”!). Un consiglio: metti in rete l’intervista a L’Adige e salutami Mario.