Ricordate che anni fa. preso da improvvisa follia, insieme a Giorgio Lauro, andai da Masetti, frazione di Lavarone, a Cura, frazione di Vetralla? 659 chilometri. Io li ho fatti a piedi in 32 giorni. Quindi posso ergermi a maestro della camminata. E sono in grado di dare utilissimi consigli a tutte quelle persone che ai giorni nostri hanno scoperto la gioia del trekking, facendone scoppiare la moda. Tutti a piedi a Santiago de Compostela! E tornare massacrati dalla fatica! Salvo seguire le mie indicazioni. Eccole.
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“Venga verso le quattro e mezza”. Ricordo ancora la sua voce al telefono. E ricordo che era un giorno caldissimo dell’agosto 1989 quello in cui ebbi la fortuna di conoscere Paolo Borsellino, procuratore della repubblica di Marsala, ex membro del pool dell’ufficio istruzione del tribunale di Palermo. Borsellino mi aspettava in maniche di camicia disteso su una sedia a sdraio con una gamba ingessata, frutto di una caduta dal motorino, che lo rendeva un po’ ridicolo e molto umano. Ma come, dottor Borsellino, e la vita sotto scorta? E la protezione? Non dovrebbe andare in giro con la macchina blindata? Ha un motorino a prova di mitra? E la scorta la segue in lambretta?
Ricordo che circa un anno fa mi svegliai con uno strano pensiero in testa: “Quali sono le cose più noiose che mi piomberanno addosso nella giornata?” A voi non capita mai? Quella volta mi sedetti sul letto e ragionai un po’ (mi capita talvolta la mattina di pensare e perfino di ragionare). Arrivai presto alla conclusione. Le cose più noiose mi accadono proprio tutte al mattino. La prima: Billie, la mia pastora australiana, allora vivente, che comincia a piangere perché vuole nell’ordine 1) uscire per fare la pipì,2) mangiare, 3) giocare con me. Niente di tragico, è bello portare la cagnetta fuori a passeggiare, se non fosse che fuori
Ma c’è veramente un giudice a Berlino? Certo che c’è. Di giudici è pieno il mondo. Anzi, dirò di più, siamo tutti giudici. Chi è che si tira indietro se c’è da giudicare qualcosa o qualcuno? E non c’è bisogno di essere laureato in legge per poter dire la propria opinione su un fatto, semplice o complesso che sia. Gli italiani sono 60 milioni di allenatori di calcio? No, sono 60 milioni di giudici in grado di dire ciò che pensano su qualsiasi questione. E’ per questo che si accapigliano in continuazione. Chi doveva vincere a Sanremo?
L’Italia è in questi giorni inondata di splendide immagini di Matteo Renzi. Una sua foto in cui appare molto bello su uno sfondo azzurro, con sorriso ammiccante e camicia aperta senza cravatta. Le stazioni dei treni sono tutte renzizzate ed anche gli autobus. Se volete attraversare la città vi dovete beccare il sorriso luminoso di Matteo Renzi. E’ chiaramente un poster che fa parte di una campagna elettorale. Sopra c’è scritta una sola frase “AL CENTRO CON RENZI”. Ma c’è anche un link, “matteorenzi.it”, caso mai uno volesse approfondire. E allora andiamo ad approfondire.
E’ diventato uno sport nazionale. Praticato da tutti. Non c’è più nessuno che non dica che tra destra e sinistra non c’è più differenza. La canzone di Giorgio Gaber (canzone piuttosto brutta a dire il vero) si chiedeva che cosa è di destra e che cosa è di sinistra. Come dire che è ridicolo pensare che il bagno è di destra e la doccia è di sinistra. E invece no. Ve lo assicuro. Io so per certo che chi fa il bagno è di destra e che fa la doccia è di sinistra.
Gianni Baget Bozzo l’aveva fatta veramente grossa. E’ vero che tutta la sua vita era stata un continuo attaccare la Chiesa perché era troppo di sinistra. E lui era stato più volte punito. Gli era stata vietata la messa in pubblico e poi era stato addirittura sospeso a divinis. Ma quando sostenne pubblicamente che Forza Italia era nata grazie allo Spirito Santo, fu troppo. Tarcisio Bertone, vescovo di Genova, lo trattò malissimo.
“Non so come dire”. “Non si possono usare due pesi e due misure”. “Bisogna fare un discorso di un certo tipo”. “Il mondo è bello perché è vario”? Odio i luoghi comuni, le frasi banali. il parlare tanto per parlare. Arnaldo Forlani una volta disse: “Potrei parlare ore senza dire niente”. Lui lo rivendicava con coraggio. Ma moltissimi italiani, giornalisti, scrittori, politici lo fanno senza accorgersene. È più forte di loro. Perché dire con poche parole comprensibili quello che si può dire con molte parole oscure?
I giornali, e anche i giornalisti, gli editori, gli editorialisti non hanno la mia stima incondizionata. Ormai chi mi conosce, e anche chi mi legge, voi compresi, lo ha capito. Una volta era diverso. Il mondo della comunicazione era più serio e più credibile. Adesso gli articoli non danno le notizie, i titoli non corrispondono agli articoli, i giornalisti sembrano più preoccupati di soddisfare gli editori che i lettori. Le pagine sportive sono pagine di poeti e di tifosi. Gli editoriali sono incomprensibili. Le pagine di esteri sono simili alle cronache delle corride.
Fra qualche settimana arriverà l’estate, la gente si riverserà sugli arenili di tutta Italia e il sindaco di Monfalcone, Anna Maria Cisint dovrà affrontare di nuovo l’eterno problema: le donne musulmane potranno tuffarsi in acqua e nuotare indossando il bourqa? L’anno scorso, gli ultimi giorni di luglio, fu molto dura. Scrisse: “Chi viene da realtà diverse dalla nostra ha l’obbligo di rispettare le regole e i costumi”. Immagino che le regole fossero quelle che, in Italia, obbligano le donne a spogliarsi il più possibile per non offendere il buon gusto. E per “costumi” penso che la sindaca intendesse dire il bikini, il tangai e il topless.