Gianni Baget Bozzo l’aveva fatta veramente grossa. E’ vero che tutta la sua vita era stata un continuo attaccare la Chiesa perché era troppo di sinistra. E lui era stato più volte punito. Gli era stata vietata la messa in pubblico e poi era stato addirittura sospeso a divinis. Ma quando sostenne pubblicamente che Forza Italia era nata grazie allo Spirito Santo, fu troppo. Tarcisio Bertone, vescovo di Genova, lo trattò malissimo.
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“Non so come dire”. “Non si possono usare due pesi e due misure”. “Bisogna fare un discorso di un certo tipo”. “Il mondo è bello perché è vario”? Odio i luoghi comuni, le frasi banali. il parlare tanto per parlare. Arnaldo Forlani una volta disse: “Potrei parlare ore senza dire niente”. Lui lo rivendicava con coraggio. Ma moltissimi italiani, giornalisti, scrittori, politici lo fanno senza accorgersene. È più forte di loro. Perché dire con poche parole comprensibili quello che si può dire con molte parole oscure?
I giornali, e anche i giornalisti, gli editori, gli editorialisti non hanno la mia stima incondizionata. Ormai chi mi conosce, e anche chi mi legge, voi compresi, lo ha capito. Una volta era diverso. Il mondo della comunicazione era più serio e più credibile. Adesso gli articoli non danno le notizie, i titoli non corrispondono agli articoli, i giornalisti sembrano più preoccupati di soddisfare gli editori che i lettori. Le pagine sportive sono pagine di poeti e di tifosi. Gli editoriali sono incomprensibili. Le pagine di esteri sono simili alle cronache delle corride.
Fra qualche settimana arriverà l’estate, la gente si riverserà sugli arenili di tutta Italia e il sindaco di Monfalcone, Anna Maria Cisint dovrà affrontare di nuovo l’eterno problema: le donne musulmane potranno tuffarsi in acqua e nuotare indossando il bourqa? L’anno scorso, gli ultimi giorni di luglio, fu molto dura. Scrisse: “Chi viene da realtà diverse dalla nostra ha l’obbligo di rispettare le regole e i costumi”. Immagino che le regole fossero quelle che, in Italia, obbligano le donne a spogliarsi il più possibile per non offendere il buon gusto. E per “costumi” penso che la sindaca intendesse dire il bikini, il tangai e il topless.
C’è una categoria di persone che mi fa impazzire. Sono quei giovanotti che giunti appena appena al di là della pubertà, si trovano a essere osannati dalle folle, con un conto in banca stratosferico. Essendo ancora molto lontani dalla maturità, alcuni di loro sputtanano i milioni guadagnati (parlo di euro, non di vecchie lire) affidandoli a trafficoni che promettono guadagni favolosi e che poi scappano col malloppo. Altri li disperdono in imprese fallimentari. Non pochi si dedicano al gioco d’azzardo che per loro non solo è d’azzardo ma è anche vietato. Quindi giocano, ma di nascosto. Rovinano le loro famiglie ma non lo dicono a nessuno.
L’età del bronzo, poi l’età del ferro, poi l’età della luce. Questa è l’età del falso. Le cose false sono molto più di quelle vere. Le bugie non sono una invenzione moderna. Ci sono sempre state. Dicevano bugie anche gli antichi romani. Ma le fake news sono esplose con l’esplosione dei web, di internet e soprattutto dei social. Ho sempre sostenuto che i social sono la versione digitale del Bar Sport. Dareste mai fiducia ai frequentatori dei Bar Sport?
Avete presente i bugiardini? Sono quei foglietti contenuti nelle scatole dei farmaci sui quali sono stampate le istruzioni per l’uso. Le dosi, le controindicazioni, i rischi, le allergie, insomma tutte quelle cose che dovrebbero aiutarci a guarire e in alternativa impedirci di morire. Voi riuscite a leggerle? Io no. Forse perché sono vecchio e sono, come tutti i vecchi, piuttosto debole di vista. D’altra parte le medicine sono molto spesso destinate ai vecchi quindi le case farmaceutiche dovrebbero prestare attenzione alla “leggibilità” delle istruzioni per l’uso.
A me Sinner è proprio simpatico. E credo che sia simpatico al 99 per cento degli italiani. Con quella parrucca rossa che scompare miracolosamente sotto il berretto quando gioca. Con quel suo sorriso che non lo abbandona mai, neanche quando sarebbe più facile e conveniente piangere. Con quelle sue gambette che non si capisce come facciano a tenerlo in piedi. Con quel suo braccetto e con quel suo pugnetto che sfodera quando gli riesce un punto particolarmente difficile e redditizio. Mi è simpatico perché sento di poter giurare che mai deriderà o insulterà un suo avversario. Che mai protesterà contro l’arbitro. Mai si rivolgerà in maniera sgarbata ai fans del suo avversario.
Mi ero già reso conto che Giorgia Meloni aveva perso l’occasione di passare alla storia. Sarebbe bastato che in un paio di situazioni si fosse comportata diversamente da tutti i premier che l’avevano preceduta. Una per tutte: la gestione della Rai.
Confesso che non conosco la legge elettorale della Sardegna. Né smanio per conoscerla. Ms sono rimasto molto colpito dal fatto che i sardi hanno votato in maggioranza per le liste di centro destra. Quelli di centro destra hanno ottenuto il 49 per cento. Quelli del centro sinistra solo il 42,6%. Insomma i sardi hanno votato a destra. Ma hanno eletto la candidata della sinistra. Noi di sinistra siamo contenti? Boh. Certo saremmo più contenti se le leggi elettorali fossero più chiare e più coerenti. Gli elettori di sinistra votano a sinistra perché vogliono un presidente di sinistra. Gli elettori di destra votano a destra perché vogliono un presidente di destra. Ma allora perché molti elettori di destra votano per le liste di destra ma per il candidato di sinistra? E perché molti elettori di sinistra votano per il candidato di sinistra ma per i partiti di destra? Dicono: per dare un segnale di scontentezza rispetto alla scelta delle candidature. Sarà.