da Fulvio Lo Cicero, Albano Laziale (Roma)
Caro Sabelli Fioretti, pur leggendola da parecchi anni, confesso di provare una certa saturazione. Nell’ultima tornata di interviste fatte per “Sette”, lei sta coinvolgendo personaggi (…) di assoluto disinteresse. Dopo Filippo Facci, Valeria Marini e Alfonso Signorini (del quale passerà alla storia questa confessione su Carlo Rossella: «Potrei innamorarmi di lui, che ha tanti interessi, ti trasmette entusiasmo e ha una genialità innata». (…). Non crede di esagerare? (…) É un peccato, perché la sua tecnica è innegabilmente superiore a quella di tutti gli altri intervistatori (insieme ad Antonello Caporale, bravo come lei). Se proprio vuole evitare di intervistare sempre personaggi di spessore e rilievo (sociale, culturale, politico), allora vada a scovare il pensionato sociale, la vedova, il deviante, il border line. Sicuramente sapranno dirci qualcosa di più rilevante di Filippo Facci e Alfonso Signorini (…).
Questa storia di intervistare la gente comune è vecchia come il mondo. Ma a mio giudizio non funziona. Il problema è: le interviste erano banali? Le vite di Facci e di Signorini sono insulse?(csf)
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