da Alessandro Ceratti
Ieri sera sono andato ad un incontro a Monza con il giudice Davigo. Lì ho incontrato F. Facci.. Speravo in un po’ di scintille tra i due, il giornalista mi aveva detto di essere piuttosto bellicoso. Invece gli fa Una domandina pseudo-tecnica e Davigo gli risponde probabilmente senza neppure accorgersi che si trattava del suo querelato. Insomma ho incontrato un Facci piuttosto dimesso che però si sfregava le mani perché potrà scrivere sul “Giornale” di sabato le feroci critiche che Davigo ha pronunciato anche contro il governo di centro sinistra. In effetti Davigo è stato più che esplicito, ha detto che il governo d’Alema è stato persino più dannoso per la giustizia di quello di Berlusconi perché ha fatto delle leggi che, diversamente da quelle berlusconiani, non si è potuto disinnescare con l’intepretazione giurisprudenziale. Ha detto che la Bicamerale, se fosse arrivata in porto, avrebbe creato un vulnus ancora più terribile dei provvedimenti incostituzionali di Berlusconi. Il tutto fatto per fini altrettanto “ignobili” [SIC] di quelli berlusconiani. Stranamente queste durissime parole passavano sulla platea ulivista, come gocce d’acqua sulle piume di un’anatra.
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