da Dan Galvano, Basilea
Ma non è meraviglioso vedere una serie di facce tutto sommato sconosciute e credere che siano tutti ministri competenti?
da Carla Bergamo
Sarà perché l’ultimo fine settimana mi son vista il documentario “Inside Job”, sará perché per curiosità mi guardo ogni giorno borse e cambi, ma sono giunta ad alcune conclusioni. Ormai i ricchi e aspiranti tali puntano sui “mercati” per fare più soldi e non più su produzione e lavoro. Qualcuno spara una notizia economica, politica, sociale e bum! Tutto va su, o tutto va giù… il giorno dopo, basta un’altra sparata e tutto va su, o giù… facendo arricchire da un giorno all’altro questi nuovi banditii che affossano governi e aziende per aumentare il proprio capitale… quello che rimane del lavoro sta andando tutto nel terzo mondo, o in Cina. Sarà che arriverà il giorno in cui dovranno accontentarsi di mangiare banconote e azioni per campare?
da Muin Masri
Non è stato facile per nessuno, ma la brutta favola sembra che sia finita e questa volta è sul serio. A breve il Presidente della Repubblica Napolitano ci risparmierà le sue esternazioni quotidiane e porterà Clio a mangiare una pizza fuori. Palazzo Grazioli tornerà ad essere un posto di prestigio e non più una passerella per le nuove stelle della pornopolitica. Il segretario del PD Bersani la smetterà di urlare nelle piazze “Ma vai a casa” come se fosse un bellissimo vinile anni ‘70 ma rotto. La Russa avrà il tempo per imparare una nuova lingua straniera. Di Pietro farà un corso accelerato di italiano e tornerà ad arrestare i ladri. Ferrara farà il suo vecchio mestiere di onesto intellettuale e la smetterà di posare nudo per un futuro quadro di Botero: bello, immenso e parrocchiale. L’Italia dei Ciuffi (Montezemolo, Della Valle e Co,) la smetteranno di terrorizzare gli italiani con la minaccia di scendere in campo. Bossi, alla sua età, imparerà un gesto nuovo oltre al dito medio alzato, l’ombrello e lo sbadiglio. Fede manterrà la sua promessa di abbandonare il video e chiederà scusa a sua moglie magari con una crociera. Gli italiani torneranno a fare gli italiani: leggeri, sorridenti e apolitici. I Paesi stranieri e i loro giornali la smetteranno di trattarci come se fossimo bambini dell’asilo, incapaci di disegnare il futuro e capaci solo di fare la pipì addosso.
da Alessandro Ceratti
Un immagine della folla festante per le dimissioni di Berlusconi in piazza Duomo. Io sono quello sfocato sulla destra.
da Gianni Guasto
Quando i treni non vanno dove vorrebbe lui, Bossi si mette il berretto da capostazione e si ritira in camera sua, a giocare con il trenino.
da Giorgio Goldoni
Destra e sinistra in parlamento hanno gettato la spugna e affidato il nostro futuro democratico ad un pugno di mercenari. Perchè non tiriamo le somme e licenziamo “definitivamente” deputati e senatori? Non succederà proprio nulla di negaativo.
Io sono sempre stato convinto della bontà del capitalismo e del liberismo in economia. E in questi giorni ne ho avuto l’ennesima conferma. I soldi hanno votato e hanno votato contro Berlusconi. Sono riusciti dove l’opposizione “democratica” italiana ha fallito per anni. Siano ringraziati i mercati finanziari!
da Vittorio Grondona – Bologna
Oggi nei paesi occidentali cd civili non si fa più la guerra con le armi, la si fa invece con il denaro. E’ sufficiente “accordarsi” con qualche agenzia internazionale di rating, come per esempio Standard&Poor’s, Moody’s e Fitch, mettere in moto l’avida strategia delle banche, prendere di mira le debolezze di un paese, anche se notoriamente solido economicamente come l’Italia, favorire il potere politico degli imprenditori con leggi elettorali capestro, penalizzare l’immigrazione per consentire il ricatto del lavoro nero, lasciar fare politica fra un bunga bunga e l’altro, così tanto per far passare il tempo libero al capo, e la frittata è fatta. Agli occhi del mondo emerge improvvisamente un paese non più credibile, non più affidabile… E’ maturo il momento per costringerlo a distruggere per legge lo stato sociale dei suoi cittadini. (…)
E’ uscita la notizia che il Senatur vuole portare la Lombardia in Svizzera. Solo uno come Bignasca (il pittoresco capo della Lega dei Ticinesi) poteva prendere sul serio uno come Bossi. Comunque, a mio parere la buona novella c’è. Viste le (quasi) dimissioni di Berlusconi, se la Lega si ritirasse qua in terra elvetica, il centrosinistra forse riuscirebbe vincere e magari addirittura reggere una legislatura. Forse.
da Massimiliano De Simone
Largo a Matteo Renzi, il nuovo che arretra.