Dopo l’intervista a Lanfranco Pace che vi ho proposto alcuni giorni fa, ecco quelle a due dei personaggi da lui evocati a proposito del caso Moro. Adriana Faranda «D: Perché le Br uccisero Moro proprio quando Fanfani stava per fare una dichiarazione di apertura? R: Forse perché temevano che l’apertura sarebbe stata minima, ma sufficiente a spaccare le Br tra chi era per l’uccisione e chi no.» e Claudio Signorile «E come facevano a sapere che Fanfani avrebbe parlato? Lo sapevamo solo in quattro: io, Craxi, Fanfani, Leone. La mia telefonata a Craxi è stata intercettata? Da chi? Dai servizi deviati? Io non lo so. Ma non posso pensare che il rapimento di Moro non interessasse ai servizi segreti di tutto il mondo». (csf)
Mercoledì 3 dicembreRoma alle ore 14,30 a piazza San Macuto alle ore 18,30 a piazza del Pantheon insieme a Sabina Guzzanti Contemporaneamente iniziative anche a Bari Bologna Napoli, Palermo, Torino, Milano, Cosenza, Firenze, Genova, Ancona e Perugia.
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da Aldo Vincent
Certo, viviamo in un mondo difficile da comprendere, se il miglior rapper e’ un bianco, il piu’ grande giocatore di golf del mondo e’ un nero, se il campione del mondo di karate’ e’ americano, se la Germania non vuole entrare in guerra e la Francia accusa gli altri di arroganza! Pure Alinghi, i piu’ grandi velisti della storia, sono svizzeri, e non hanno il mare!
dall’avvocato Lina Arena
Dopo la strage contro gli spagnoli ho maturato una strana certezza: che ci sia anche una centrale occidentale di stampo antiamericano in Irak a dirigere le vendette contro gli occidentali? Gli iracheni sono pronti a farsi immolare. Niente di più normale che la strategia antiamericana degli occidentali utilizzi quella fetta disumana di mondo per condurre la lotta contro l’imperialismo americano.
da Giorgio Goldoni
Vorrei far notare al Sig.Beretta che i peggiori nemici dei palestinesi (intesi come abitatori della Palestina) non sono gli israeliani, ma la banda dell’OLP con alla testa Arafat che da anni , in regime di totale mancanza di libertà e democrazia, tiene il potere per mezzo del terrore e della delazione. I giornali non pubblicano mai il numero di palestinesi assassinati con la “facile” accusa di “spia di Israele”: sono qualche centinaia ogni anno. Questa banda ha impoverito il paese sottraendo i fondi che “distratti ” finanziatori internazionali mettono a disposizione. Un piccolo esempio per tutti: la moglie di Arafat che vive a Parigi riceve un appannaggio di duecento milioni di lire ogni mese, non male per la consorte di un sobrio rIvoluzionario.
da Massimo Puleo
La notizia delle “gravi scritte antisemite” contro il direttore del tg1 mi avevano spinto a manifestare “solennemente” la mia solidarietà a Clemente J. Mimun. Approfondendo, ho poi scoperto che le scritte antisemite si riducevano ad un insulto scritto su un ascensore, verosimilmente opera di un imbecille. Ora, a Mimun la mia solidarietà la manifesto lo stesso – meno solennemente, però – e insieme a quella verso gli abbonati Rai costretti a pagare per (non) vedere il suo tg così poco obiettivo.
da Alessandro Ceratti
Consiglio nella maniera più viva di andare a vedere Dogville di Lars Von Trier. E’ un film che passerà alla storia, incomincia ad avvicinarsi persino a “Ordet” di C.T. Dreyer! Raramente i film sono opere d’arte, opere cioè la cui struttura, complessità e profondità segnano l’animo umano. Questo è il caso.
Su GNUeconomy sono di tutt’altra opinione.
da Silvia Palombi
Non l’ho ancora vista questa pubblicita‘ sottilmente allusiva, ma a me viene subito l’associazione piu’ pecoreccia, cioe’ che RIN stia per rincoglionito, un’interpretazione da osteria, ma non lo dico. Invece da vetero comunista femminista un’altra domanda mi sgorga spontanea dal cuore: RIN e’ ad uso e consumo dei soli ascoltatori dotati di pisello? che palle! per non uscire dal seminato.
da Vincenzo Rocchino, Genova
Fetecchia é un appellativo usato nel napoletano verace, che indica una cosa puzzolente (in napoletano fète=fetente, puzzolente). Fetente si usa anche, o per lo meno si usava, in senso bonario, per indicare comportamenti nei tuoi confronti non troppo simpatici. Negli anni passati, questo epiteto era frequente nelle commedie napoletane : sì nù fètente e merda, sì nù fètentone.Tutto sommato, credo, che attorno a questo aggettivo, si sia scatenata una “querelle” che forse non era il caso… a fronte delle ingiurie che vanno di moda quest’oggi.
da Giulia Alliani
[RIF.: 28/11 15:56] Il Pubblico Ministero non e’ “parte”: il nostro Codice di Procedura Penale, all’articolo 358, gli impone infatti di tener conto di circostanze e fatti non solo contro, ma anche a favore dell’indagato. Naturalmente questo vale nella fase delle indagini preliminari. Dopo la richiesta di rinvio a giudizio ed eventualmente, in seguito, nella fase del dibattimento, il PM e’ certamente una parte, e quindi puo’ e deve parlare; anche la giustizia disciplinare gli riconosce tale diritto-dovere. Chiedergli di tacere sarebbe giustificato se lo si chiedesse anche alle difese (in Inghilterra accade proprio cosi’). Se ci si pensa bene, a parte i diretti interessati, quale altro cittadino possiede elementi di giudizio su di un caso piu’ del magistrato che se ne e’ occupato? E che delinquente sarebbe quel PM che, non convinto della colpevolezza dell’indagato, si fosse risolto ugualmente a chiederne il rinvio a giudizio e a sostenere l’accusa contro di lui in dibattimento?