da Ignazio Majore
Caro Claudio, secondo te è di qualche necessità reale questo federalismo al quale tutti, anche la sinistra, si piegano? A me pare che il federalismo abbia senso se unisce regioni o nazioni separate, non se separa quelle dove c’è già unione.In Italia creerà proliferazione di burocrati e politicanti e farà aumentare molto i debiti per tutti. Temo che si tratti soltanto di deferenza ad una formula inventata da Bossi atta a soddisfare il suo razzismo nordico.
da Piergiorgio Welby
Uno dei primi testi letterari, richiesti dall’Accademia fiorentina a Galileo, fu un commento all’ Inferno di Dante, uno studio della localizzazione, dimensione, geografia e geometria dell’ Inferno. Quelle due lezioni di Galileo su Dante sono esemplari, perché ci mostrano il giovane matematico di ventiquattro anni, che applica il metodo delle proporzioni per scoprire le dimensioni di Lucifero. Io non sorrido e non irrido ma veritas filia temporum. Oggi ci stupiremmo se ad uno scienziato si chiedesse un parere o la dimostrazione di un dogma di fede?oggi si dà (o si dovrebbe dare) per scontato che il discorso scientifico coglie la realtà del mondo al di là dei fenomeni. Oggi la scienza ci propone di ‘usare’ gli embrioni sovrannumerari (residui delle tecniche riproduttive, quindi che esaltano il valore di una nuova vita) per curare patologie incurabili, quindi ci si muove sempre nell’ottica di salvare la vita. Caro Ceratti, amo la rosa e amo il giardiniere ma non lascerei morire il giardiniere per rispettare la rosa. La prego, non citiamo sempre e comunque Adolf Hitler, lasciamo al signor Bush e ai suoi epigoni di ricorrere allo storico spauracchio: cellule staminali ed SVP non hanno nulla in comune con la salvaguardia della razza e la follia di una impossibile purezza.
da Giorgio Goldoni
Nuovo messaggio in favore di Israele, che deve combattere non solo sul fronte palestinese ,ma anche sul fronte internazionale dei media: meglio che parlino male, molto male di voi, piuttosto che pubblichino un annuncio mortuario PER voi.
da Alessandro Ceratti
Dare una definizione di “essere umano” è un pasticcio. Dire che l’uomo è un “animale razionale” esclude rapidamente migliaia di pazzi e di handicappati . E giustifica ipso facto la soppressione degli inadatti di hitleriana memoria. E in particolare elimina dal novero degli eletti tutti i bambini neonati fino ad una certa età. Bisogna tentare altre definizioni. E tuttavia questa definizione è logicamente più consistente e significativa di quella che Welby implicitamente propone: perché un uomo sia tale bisogna per lo meno vederlo ad occhio nudo. Certo, è emotivamente più semplice sopprimere un gruppo di cellule che un corpo sviluppato, ma è solo una questione emotiva. Allo stesso modo è emotivamente più semplice sganciare una bomba atomica che ucciderà migliaia di persone che sgozzarne un paio con le proprie mani. Di fatto siamo nei guai, non siamo veramente in grado di fornire una definizione di essere umano soddisfacente. Io ci ho pensato molto e non sono mai riuscito a salvare capra e cavoli. Concretamente gli embrioni sono delle “entità” che messe nelle opportune condizioni, si svilupperano per formare un essere umano. E queste condizioni sono molto semplici da riprodurre (l’impianto nell’utero di una donna). C’è un proverbio che dice: “se son rose, fioriranno”. Gli embrioni, opportunamente innaffiati, fioriscono.
da Carlo Vignato
Caro Paris, mi consenta (giusto per usare un’espressione sicuramente a lei cara), ma voi di destra avete pochissima fantasia: tutti quelli che sono geneticamente antiberlusconiani, li etichettate come “comunisti”. E se io fossi un elettore di Antonio Di pietro? Che ne sa lei? Tenga presente, comunque, che dove abito io l’Amministrazione comunale è retta da una lista civica che si rifà al centro destra, e sa da chi è costituita l’opposizione ? Dalla Lega Nord e le assicuro che fanno un’opposizione feroce.Che siano comunisti anche loro?Non che m’importi molto della sua tristezza, ma mi deve rispondere su questo: i “tromboni” di Berlusconi (Ferrara, Feltri e Belpietro) mettono a disposizione un sito di dialogo con i lettori come fa CSF? E poi, ricordare a Russo che “lì” si scrive con l’accento (ma lei ha letto la e mail nella quale il “Profeta di Seminara” rimproverava ad un lobbista che “Telekom Serbia” si scrive con la “k”?), non è “fare il maestrino di sintassi”, come dice lei; casomai è fare il maestrino di ortografia, ‘gnurant!
da Antonio Bozzo
Gita “non è mai troppo tardi”, ovvero educational (gratis!!!) giornalistica un po’ di anni fa, con cacarella di ordinanza e attacchi feroci sul bus verso i monti dell’Atlante. Passeggiata a dorso di cammello – non so mai che differenza c’è tra lui e il dromedario – nel sud marocchino, verso il Sahara ex spagnolo: calura, puzza di gobba arrostita, di cuoio bisunto e sabbioso. Spiaggia lunghissima ad Agadir, ma un freddo becco: Agadir è risorta da un terremoto micidiale, ed è piena di turisti come una triste Marbella. Danza del ventre noiosissima in un locale di Marrakesh, mangiando cibi infernali e stopposi, caprette o che so io, pecore forse (mal di testa, cacarella evitata). Cianfrusaglie nel suk, alla ricerca di regalini: borsette macilente, finto zafferano, perlucce, babbucce plasticate. Però bello, non c’è che dire: ci sono anche gli incantatori di serpenti rincoglioniti come bisce ubriache. Poi Casablanca, per uno scambio d’aereo, ma di Bogey e Ingrid neanche il ricordo: puzza di kerosene, sera limpida e ventosa, altro che nebbia. Fermiamoci qui, adesso che di marocchino bevo solo il caffè (una volta con la Folliero: lei sì che farebbe una superlativa danza del ventre!). E devo dare ragione all’Urso sospettoso: non è che csf sente le voci di Canetti sfogliando un libro davanti alla stufa di ceramica del suorifugio trentino? Mah, chi se ne frega. Adesso che L’Espresso della buona e brava Hamaui ha sdoganato il bloggismo, siamo tutti felici. Alla prossima duna di miele…
Io so finalmente riconoscere un dromedario da un cammello: dromedario è auello che tu chiami cammello e viceversa (csf)
da Barbara Melotti
Che questo sito sia “protesi dell’io” di csf e noi “piccoli fans” e’ anche possibile. Che lo siano i blog in genere e’ falso (e un pessimo esempio di generalizzazione giornalistica ad effetto). Per farsi un’idea sui blog italiani (ancora non molto numerosi, ma in veloce crescita) dare un’occhiata alle directory di Bloggando e la nuovissima evoluzione, vero e proprio tentativo di “agenzia d’informazione” aperta e autoprodotta dai bloggers, United blogZine of www
da Silvano Cecchini – Milano
Mi sembra di notare un certo calo del livello dei suoi intervistati. Sull’ultimo numero di Sette, ad esempio, è il turno di un autentico Carneade quale il Baldelli che certo non merita tanta gloria (e non ha meritato la mia lettura). Sta raschiando il fondo del barile? Distinti saluti.
da Cesare Bardaro
“Le condizioni nelle carceri italiane non rispettano la dignità dell’individuo. Lo Stato ha il diritto di privare della libertà chi commette reati, ma non ha il diritto di privarlo della sua dignità”. Quale esponente dell’opposizione ha pronunciato questa frase? Indovinato? No? Mi dispiace, ma il tempo è scaduto. L’ha pronunciata nientepopòdimenoche il Cavalier Silvio Banana. Che stia cominciando a preoccuparsi per l’esito dei processi?
«E’ un gesto disperato dettato da tantissimo amore».Amore: parola magica che tranquillizza le coscienze e rasserena gli animi. Amore: sentimento ambiguo che tutto giustifica e tutto consegna ad una dimensione impenetrabile e salvifica. È stato un gesto d’amore! Recitiamo compunti e mesti l’ipocrita giaculatoria e cambiamo canale mentale, pensiamo ai casi nostri.Un padre e un figlio rinchiusi nel labirinto della malattia che non ha risposte, di una rassegnazione che non ha domande. Quali domande poteva, quel padre, porre ai medici? Quali domande avrà posto? Io posso immaginarlo, anche voi potete. Io posso anche immaginare le risposte, anzi le non risposte che gli avranno dato, posso anche immaginare i suoi pensieri mentre guardava il torace del figlio alzarsi e abbassarsi al ritmo algido del ventilatore polmonare. Quei pensieri lo hanno ucciso, quei pensieri LI hanno uccisi, la colpa non è del destino, né del caso, la responsabilità è tutta nelle risposte mancate, nei silenzi, nell’impossibilità di consegnare il figlio ad una dolce-morte e se stesso ad una umana rassegnazione. Facciamoci carico delle nostre responsabilità: se si continua a negare l’eutanasia agli SVP non si può ipocritamente incolpare l’amore di una tragedia evitabile.