da Piergiorgio Welby
Solo 400 anni fa la Chiesa Cattolica soprattutto in Italia, in Spagna e in Francia, dove maggiore era la sua influenza, autorizzò il ricorso a metodi di guarigione miracolosi come pozzi santi, reliquie, processioni di massa, invocazioni dei santi, permettendo così che medicina e fede si confondessero in tutto il corso della prima età moderna. Ma è un’immagine riduttiva dei medici di quel tempo. Il 25 agosto del 2000 la Pontificia Accademia per la Vita, con la Dichiarazione sulla produzione e sull’uso scientifico e terapeutico delle cellule staminali embrionali umane, aveva sostenuto che il procedimento per ricavare cellule staminali da embrioni umani è un atto gravemente immorale e, quindi, gravemente illecito. La Pontificia Accademia pro Vita può anche sostenere che l’impiego degli embrioni sia immorale. Ma, ciò che per la Santa Sede è immorale non per questo è gravemente illecito, cioè illegale. Date alla scienza quello che è della scienza e alla fede quel che è della fede. Della scienza è il popperiano try and error, della scienza è l’utopia di dare risposte e fornire soluzioni, della scienza è l’errore, la caducità, il superamento di se stessa, della scienza è la curiosità, della scienza è l’ebbrezza della vittoria e il tormento del fallimento, Icaro, Prometeo, della scienza è il più umano dei sogni: liberare l’uomo dalla necessità. Della fede è l’abbandonarsi alla parola di Dio anche quando contraddice totalmente tutte le regole che si possono dedurre dalla esperienza naturale.
da Primo Casalini, Monza
Oggi mi sono svegliato filologo. La colpa è di Tettamanzi, che ieri, nel suo lungo discorso (che chiamano omelia, chissà perchè) ha usato anche lui il termine “intrapresa”. Non credo che derivi da Sant’Ambrogio. Allora ho sollevato il Palazzi-Folena, ed è già una intrapresa, e mi sono documentato. Di intrapresa dice poco, mentre dice molto di intraprendente, che è un termine ambiguo: può significare ardito, attivo, ingegnoso, ma può anche significare arrivista, impiccione, sfacciato. Poi sono andato a vedere il termine “impresa”, ed andiamo molto meglio: “azione di ampia portata che presenta rischi e difficoltà e richiede impegno”. La mia laurea in ingegneria, ad esempio, è stata una impresa. Anche stabilire un buon rapporto con i condomini. E pagare il mutuo della casa. Nessuno chiede ad un amico: “In che intrapresa lavori?”. Semmai ditta, azienda, bottega. Ma siamo il paese dell’italianorum. Per cui in Italia “padronato” non lo dice neppure Agnoletto, mentre in Francia quella che noi chiamiamo Confindustria, pardon Confintrapresa, viene chiamato “patronat” da tutti. Con la stessa logica, perchè c’è una logica, gli evasori abituiamoci a chiamarli “non paganti”. Accetteremo più facilmente il condono.
da Davide Paris
Gentile Vignato, ci ho una laurea in ingegneria al Politecnico di Milano, si figuri se prendo dell’ignurant da Lei.
da Avv. Lina Arena
Postocchè la troupe si trova spesata in Marocco e deve fare spesucce, non c’è miglior occasione che acquistare braccialetti e orecchini per le damine di corte. Perchè non compra orecchini a profusione a palla, a palline, a pallone, a lampadario scaligero per fare gentile omaggio ed appenderli alle orecchie delle nostre divine? Potrebbe farne dono alla gentile Boccassini che usa pendagli da forca; alla Melandri che usa pendagli da Scala ed alla Prestigiacomo che usa pendagli da nobilotta di provincia. Ha visto che campionario da gratificare?
da Alessandro Ceratti
Veritas filia temporum? Non sono d’accordo. Di una verità siffatta non so che farmene. E poi in realtà la scienza, come al solito, non ci propone un bel niente. Non ci propone ora di “usare” gli embrioni sovrannumerari più di quanto ci abbia proposto 50 anni fa di “usare” la radioattività per costruire la Bomba.Anch’io tra rosa e giardiniere scelgo il giardiniere, ma nel mio discorso “rosa” sta per essere umano. E l’idea di sopprimere un essere umano per salvarne un altro mi lascia per lo meno disorientato. Non c’è nulla da fare, se questi grumetti di cellule sono esseri umani allora qualsiasi manipolazione mi sembra intollerabile. Alla pari degli espianti di organi da soggetti viventi. Se non lo sono allora ben venga ogni tipo di sperimentazione e di utilizzo. Allo stato delle cose mi sembra che ci troviamo nella condizione in cui optare in un senso o nell’altro sia piuttosto arbitrario, sia il risultato di una convenzione più che di una reale certezza. Non amerei poi che ci trovassimo nella condizione di aver soppresso migliaia di esseri umani che “per convenzione” non erano stati ritenuti tali.
Mentre voi vi dibattete tra D’Alema e Previti e vi chiedete se veramente l’avv.Arena esiste, noi passiamo una mattinata a Taroudant nel negozio di Muhammad a comprare specchi e collane. Poi al mercato berbero compriamo anche un litro di olio di Argan e dello zafferano. Chiediamo informazioni sull’esito delle elezioni ma ancora nessuna notizia. Non ci resta che partire salutando le grosse mura e i grossi poster, più grossi di quelli di Berlusconi, che ritraggono il re Mohammed 5 con gli occhiali da sole. Direzione Agadir su strada simil europea tranne che per l’albero con le capre sopra, tipica invenzione dei pastorelli berberi per fottere qualche dirham ai turisti scemi come noi. Litorale da Agadir a Essaouira da favola. Bagno in Atlantico con annesso cammello e via verso la mitica Diabat dove mangiamo grande pesce e dormiamo in romanticissimo albergo senza corrente elettrica. Siamo sulle dune calcate da Jimi Hendrix, c’è perfino l’albergo Hendrix dove non possiamo fare a meno di bere the alla menta. Nell’aria sembra ancora aleggiare il ricordo di milioni di canne passate di bocca in bocca da generazioni di hippies. Le spiagge sono eccezionali. Fra dieci anni saranno tutte riccionizzate e riminizzate
Claudio Sabelli Fioretti
Siamo partiti. Strada molto tortuosa verso il passo di Tizin Test o qualcosa del genere. Olivi e Arganier da cui si ricava un olio costosissimo. Spettacoloi stupendi. Bancarelle di minerali. Guido io perché l’auto va guidata da un uomo.Discesa su Taroudant, o qualcosa del genere. Città con grandi mura. Saltiamo il lussuoso Palmier Palace e andiamo al caratteristico Hotel Taroudant dove mangiamo ottima Tagine di pollo. Sera in piazza circondati da bambini che sniffano colla e spacciatori che vendono fumo. Elezioni finite ma nessuno ci dice il risultato. Sembra testa a testa fra i socialisti della rosa e destra della bilancia. Notte interrotta da una preghiera delle cinque particolarmente chiassosa. Niente Internet.
Vedo che qualche barzelletta nuova nel sito c’è. Poca roba. Che abbiano vinto i sostenitori dell’inutilità del sito stesso? (csf)
Tutti noi ci domandiamo: “come mai Previti, dopo 7 anni, ha deciso di deporre in tribunale?”. La risposta standard è: “per perdere ancora un po’ di tempo”. Forse, ma probabilmente c’è una ragione molto più significativa. Previti va al processo per far capire a qualcuno che lui conosce bene che non gli ci vuole proprio nulla per parlare. Basta che rispondendo ad una domanda della Procura si confonda un attimo, non si dimostri così attento e misurato e…whoops! La frittata è fatta. Ma non di un uovo solo!
Ho letto l’intervista pubblicata su Amica per omaggiare Ignazio La Russa.Viene spontaneo concludere: perchè parlate male del cavaliere? Siete peggiori ed ancora più falsi ed ipocriti.Il povero Ignazio si è prestato perchè ha creduto di trane vantaggio. E’ forse la nuova tattica per agganciare, illudere ed irridere gli avversari?