OGGI, SPONTANEAMENTE, SI E’ DIMESSO LUPI
Ci ha messo un po’ a convincersi ma alla fine ce l’ha fatta. E adesso Maurizio Lupi mi fa un po’ pena. Perché in fondo, non sapendo ancora nulla di quello che ha combinato, finora paga colpe del figlio. E’ vero che non gli ha chiesto di restituire il Rolex d’oro, ma il figlio poteva pensarci da solo. E’ vero che sarebbe stato lui a raccomandarlo, ma il figlio poteva rifiutare il lavoro ottenuto in questa maniera. Comunque: le colpe dei figli ricadono sui padri. Dove non mi fa troppa pena è sul suo linguaggio. Non se ne può più di questi cattoliconi che predicano bene e razzolano male. Ricordate tutti quei cattolici che erano contrari al divorzio ma divorziavano, combattevano l’aborto ma abortivano, predicavano i precetti e gli insegnamenti di Cristo ma rubavano. E tutti quei cattolici che non vanno a messa, che trasformano cresime e battesimi e comunioni in feste mondane, che non hanno mai aperto una Bibbia? Cattolici da strapazzo che dei dieci comandamenti se ne fregano. E che usano un linguaggio da scaricatori di porto, come Lupi. Cazzo, rompere i coglioni, pompini, vai a cagare. Direte: ma che fai, il puro? Sì, faccio il puro. Se i cattolici rompono le scatole cercando di imporre a tutti gli italiani le loro convinzioni religiose, i loro crocifissi, la loro avversione per l’adozione gay, e tutte le loro pippe sulla famiglia che è composta da una madre e da un padre, che almeno parlino da persone timorate di Dio. Cazzo.
cattolico, Comunione e Liberazione, Lupi
CINCIALLEGRE E FRINGUELLI CON UNA ZAMPA SOLA
Oggi è una giornata così così. A Masetti, di fronte a casa, le cinciallegre continuano il loro andirivieni per beccare i semi di girasole che gli mettiamo sulla terrazza. Vengono anche dei fringuelli. Uno ha una zampetta sola. Billie, la pastora australiana, li guarda dal vetro e vorrebbe mangiarseli tutti. C’è in giro ancora un po’ di neve. Ieri in trasmissione c’è stato monsignor Bettazzi. Ci ha detto che papa Francesco si dimetterà fra cinque anni. Domani sarà San Giuseppe, sarebbe stato l’onomastico di mio padre.
Bettazzi, Billie, Francesco
SCHIAFFI E CAREZZE: MI SONO MONTATO LA TESTA
Fa impressione sentire i tg che titolano “Sabelli attacca il governo”, oppure ancora peggio: “Renzi attacca Sabelli”. Eppure accade ed io ogni volta ho un sussulto. Ancora non mi sono abituato a pensare che non sono l’unico Sabelli esistente. E che il presidente dell’associazione nazionale magistrati è un milione di volte più importante e conosciuto di me. Direte che sono un megalomane. E avete ragione. Voi sapete che Giorgio Lauro mi chiama “l’anziano”. E l’altro giorno papa Francesco all’Angelus ha detto che “bisogna aiutare l’anziano”. Anche lì, sussulto. Ma in fondo che cosa gli costa? Basterebbe che quando nominano Sabelli dicessero: “Non quello di “Un giorno da pecora” naturalmente”. Ed io starei più tranquillo.
Lauro, Renzi, Sabelli, Un giorno da pecora