di Simone Boi
Caro Muin Masri, “io non mi sento italiano, ma per fortuna o purtroppo lo sono”. Quindi non significa che chi non si riscontra nella sua descrizione sia extracomunitario. Io comunque non giudico sommariamente altri popoli, e mi sembra un buon motivo per riconoscermi ancora di meno nella sua descrizione.
Non lo ricordo benissimo. Era qualcosa come: “Sette donne nel governo. Anche Mastella”.Che avranno voluto dire? (csf)
da Alessandro Ceratti
Signor Beretta il discorso sulla “progressività” (il termina a rigori è improprio) è questo: con la legge attuale chi ha un modesto appartamento paga poche decine di euro o, se è abbastanza piccolo, addirittura nulla grazie alla quota di esenzione che si aggira intorno ai 100 euro. Chi ha una grande villa, un attico superlusso et similia paga qualche migliaio di euro. Con il nuovo ordinamento i poveretti risparmierebbero un’inezia, i ricchi un bel gruzzoletto. E’ evidente quindi che abolire l’ICI sulla prima casa sarebbe un vantaggio soprattutto per i benestanti. Inoltre, chi possiede una casa normale e magari di ICI paga due/trecento euro non è proprio un diseredato. C’è un sacco di gente che la casa non ce l’ha proprio! Far pagare un pochino anche a lui non m ipare sbagliato, se non altro per distinguerlo per coloro che sono in affitto e che, in generale, se la stanno passando peggio di lui.
da Vincenzo Rocchino, Genova
La commedia continua (non è cominciata, come dice Freda). L’illuminismo di cui dice Coppola dove sta? Nell’aver posto una precisa condizione per restare nella coalizione? (presidenza della camera o esteri) altrimenti soltanto appoggio esterno da parte della Prc. E’ questo sarebbe l’illuminismo politico di cui parla Coppola? Il senso del mio post, era che Prodi dovesse nominare le varie poltrone, non assistere all’assalto della diligenza.
da Pino Granata
Prodi non può e non deve rispondere di tutte le malefatte che farannoestremisti e provocatori. Le trappole che fogliacci di destra (leggasiLibero ed Il Giornale) tenderanno saranno migliaia in questa legislatura. Lacaccia a Prodi è già iniziata e non è ancora presidente del consiglio,figuriamoci quando lo sarà. L’ambasciatore Gol se la prende con Bertinotti ,quasi fosse stato lui a bruciare le bandiere di Israele. Non è così el’ambasciatore ci pensi due volte prima di lanciare certe accuse. Bertinottisi è scusato per qualcosa di cui lui non è assolutamente responsabile, dandocosì un messaggio che è assolutamente sbagliato. Mi spiace molto invece peril Signor Brachetti, padre della Moratti. E’ stato un episodioinqualificabile e disumano. Ma forse il ministro Moratti poteva immaginarloche sarebbe stata contestata. Comunque meglio non approfondire, resta ilfatto che vedere quel vecchio signore assistere a questo episodiospiacevole, mi ha molto rattristato. Signor Brachetti le persone perbene larispettano e la ringraziano per quello che ha fatto.
Sono morti dei militari italiani. Pronti con la gara al cordoglio, alla tristezza, ai minuti disilenzio, agli applausi alle bare.Io non sono disperato, non farò minuti di silenzio, non guarderò funerali, non farò foto alle bare.Si tengano tutto il finto cordoglio, e l’inutile costernazione.
da Rocco Ciolfi, Arce
Io quando vengo a far visita a csf preferisco rimanere sul leggero, ma se leggo di “illuminismo politico di Bertinotti” proprio non ce la faccio. Probabilmente non sarò obiettivo per questioni di antipatia personale, ma per me Bertinotti è un grande bluff politico, uno che spesso ha fatto battaglie politiche di retroguardia (quando non fatte per semplici tornaconti di partito). Ad esempio: è illuminismo politico parlare di 35 ore a parità di salario (scopiazzate, peraltro, dalla Francia) in quel contesto economico? E il non saper cogliere la vera questione cruciale che andava nascendo riguardante il mondo del lavoro, cioè la precarizzazione dei lavoratori, come lo chiamiamo? O magari è frutto di lungimiranza strategica affrontare il problema della disoccupazione al sud con i lavoratori socialmente utili? Ma quello che più non mi piace di Bertinotti è il metodo che usa nel confronto politico con i suoi alleati. Su questo tempo fa (all’indomani della vittoria di Berlusconi del 2001, in pieno dibattito sul futuro del centrosinistra) prendendo spunto da una sua intervista al Corriere, scrissi un pezzo per il Barbiere della Sera da cui nacque un bel dibattito. Lo mando sperando nel buon cuore di csf.
Niente buon cuore, niente minestre riscaldate. Chi vuole leggerti vada sul Barbiere della Sera (csf)
Di Paolo Beretta
Il discorso sull’iniquità dell’imposizione fiscale indiretta può anche essere condivisible. Molto meno, a mio parere, lo è quello sull’ICI. Tanto per cominciare, proprio l’ICI è una imposta progressiva, che si adegua al valore dell’immobile tassato, inoltre per la prima casa sono previste esenzioni. Mi sembra molto più corretto che chi ha un bel villone da un milione di euro qualcosina paghi e chi vive in un monolocale ne venga esentato, piuttosto che nessuno dei due tiri fuori un centesimo. E’ progressività anche questa.
da Guglielmo Venturi
Altri militari italiani vittime di un attentato a Nassiriya. All’ indomani della strage del 12 novembre 2003, ci avevano esortato a non speculare sui morti e a rifugiarci in un sentimento di pietas nei loro confronti. Credo che un analogo comportamento si imponga oggi.Troppo tardi. Due giudizi trancianti e a caldo sono già stati battuti dalle agenzie, attribuiti al sempre imprevedibile ex presidente Cossiga e all’ estroso ex ministro Calderoli. Il primo decreta che l’attentato è inequivocabilmente l’effetto della manifestazione del 25 aprile: “Milano chiama, Nassiriya risponde.” Il secondo dichiara che “il terrorismo è ovunque, in Iraq, come a Londra, Madrid e nei luoghi di villeggiatura”. Ovvero Porto Rotondo come Baghdad.Di fronte a riflessioni così profonde, credo che veramente si imponga il silenzio. Un pietoso silenzio.
da Gino Fino, Ceprano.
Ho letto con gusto l’identikit che Muin Masri fa dell’Italiano e mi sorprende molto come Schiavone (uno dei miei blogghisti preferiti) non ne colga l’ironia e soprattutto l’indulgente affetto (un pò come quando immagina il Sabellone con la copertina sulle gambe o come una formichina abitudinaria…).