di Paolo Beretta
Tanto per ripristinare un minimo di veritá storica, durante la crisi del rapimento Moro, la sinistra, allora rappresentata dal PCI, fu ferma su due punti:
1) Salvare la vita di Moro2) Non cedere alle richieste dei rapitori
che é esattamente l’atteggiamento tenuto dalla sinistra oggi. Infatti, varrebbe la pena ricordare che la richiesta di ritiro delle truppe dall’Iraq é ben piú vecchia del rapimento di Simona & Simona. E che qualcuno avesse dato loro ascolto, le due ragazze non sarebbero state rapite ed oggi avremmo Baldoni e Quattrocchi ancora in giro.
“Una gaffe dietro l’altra. Francesco Giorgino, volto emergente del Tg1, non se ne risparmiava una. Prima, al festival di Sanremo: un colpo di adulazione a favore del direttore del Tg2, Clemente Mimun, che sarebbe diventato suo direttore al Tg1. Poi la rissa in diretta con Enrico Mentana durante la quale si autodefinì «il volto di punta del Tg1». Infine l’autopubblicità, sempre al Tg1, della sua comparsata nel film Natale in India. Molti si chiedevano: ma da dove arriva? Come nasce? Chi lo raccomanda? Io avevo cominciato a inserirlo nel Gioco della Torre. «Chi butti, Giorgino o Marzullo?» Buttavano sempre lui. E lui cominciò a innervosirsi.”
Sul Corriere della Sera Magazine di oggi e sul sito. (csf)
da Guglielmo Calori
Caro Freda, nel suo ultimo post lei si chiede perchè “… quando si evidenziano le malefatte dei giudici un sacco di gente chiuda occhi e orecchie e si rifiuti di vedere l’evidenza…” e poco dopo afferma che la magistratura è in questo periodo sotto attacco (sottintendendo dal centro-destra). E’ buffo come, a seconda di con che occhi si gaurda la realtà, le cose appaiano in maniera diametralmente opposta. A mio modo di vedere, lei e l’illuminata intellighenzia di sinistra ultimamente attaccate la magistratura in merito al caso Battisti, mentre il Governo, conscio dei problemi della Giustizia, cerca di portare avanti una riforma che possa risolverene almeno una parte.
da Primo Casalini, Monza
“Son qua, votatemi!” A questo si riduce l’attuale azione politica della Margherita. L’ultima è che sono offesissimi perché centinaia di Liste Civiche sorte nei paesi e nelle città pensano di presentarsi insieme alle regionali. “I posti sono occupati!”, affermano petali e petalucci (ucci ucci) come certi viaggiatori che vogliono lo scompartimento tutto per sé e disseminano cappelli, valigie, borse e giornali. Sarò incorreggibile, come dice Freeman (Peter), ma ieri sera da Armeni e Ferrara ho visto tanti professoroni che hanno fatto magnifici discorsi: Mieli, Salvati, Cacciari, Sansonetti. Nessuno ha ricordato quello che succede alle supplettive nel collegio 3 di Milano: dopo uno scontro fra Ombretta Fumagalli Carulli e Onofrio Amoruso Battista, più ricchi di nomi che di voti, si è candidato Zaccaria, che è di Firenze. E al posto di Rizzo nel Mugello si candida uno di Padova, scelto dai cossuttiani. In entrambi i casi, auspico che al sequestro del collegio si risponda con lo sciopero del voto.
Ah le primarie, le primarie. Le vogliono per Prodi, che non servono a niente, e non le pensano nemmeno per i collegi. (csf)
da Santi Urso
Osservo con gioia che con tante lune a disposizione, alcuni gentili corrispondenti guardano con attenzione il dito. Mi consenta di adeguarmi, entusiasta. In particolare per l’intervento di chi definisce “le Simone” un refuso e (se ho capito bene) “le Marie” un’eccezione. Se di tutto il resto capisce come d’italiano, e’un guaio (per lui): gli consigli, La prego, i Beati Paoli come libro di testo, esortandolo a non sgomentarsi per la pari dignita’ di declinabili e indeclinabili. E neppure per i trappoloni: pensi a cesso, rosa, rado, spiegati, mesto. Ci e’ gradita l’occasione per segnalare un vero esempio di eccezione: diti non e’ un refuso, ma una possibilita’. Nessun gentile interlocutore, credo, avrebbe il coraggio di scrivere: ledita pollici.
da Pier Franco Schiavone, Milano
Nel caso veniate sequestrati in Iraq e poi rilasciati dovete pubblicamente: ringraziare il Premier; ringraziare quei cari ragazzi che sono in Iraq per la libertà degli Iracheni; assumere un aspetto contrito; dire “mi sono mancate le Confessioni di S. Agostino”; dire che i rapitori vi hanno maltrattato; dire che la guerra preventiva è giusta e che tale riflessione l’avete maturata durante il sequestro; dire “ha ragione Oriana”; dire “ha ragione Feltri”; imbruttirvi; pagare il conto della pellicola della cinepresa di Scelli; dire “mai più tornerò tra quei bruti”; chiedere “che ha fatto la nazionale?” dire “mi sono tanto mancati gli spaghetti; infine, ricordando commossi l’onorevole Moro, esprimere il vostro senso di colpa. Nel privato, se lo desiderate, urlate un poderoso vaffanculo a chi volete.
da Vincenzo Rocchino, Genova
Alle sue domande, caro Freda, rispondo con alcune domande: perchè il potere politico teme tanto i magistrati? Perchè durante il periodo di “tangentopoli”, politici, amministratori, faccendieri, imprenditori facevano la coda per essere interrogati dai magistrati – senza da questi essere stati chiamati – per dare risposte? Ripensandoci, credo che allora nacque la teoria della risposta preventiva; oggi che delinquere per tangenti, concussione e quant’altro è ritornato normale, viene applicato (nei confronti dei magistrati) il discretito e dileggio preventivo. Dimenticavo: una tentata rapina é un delitto punito dalla legge come lo è un tentato omicidio, anche se le pene previste sono diverse, entrambi restano delitti.
da Giuseppe Bilotti
Ecco perchè non sono mostrate in video dai sequestratori mentre imploravano il nostro governo per la loro liberazione:erano felici con i loro sequestratori.LA VERITA’ SI AVVICINA: sequestratori le avevano liberate e messe a vivere nell’incanto di una civiltà superiore,e il nostro governo (con il consenso e l’incoraggiamento dell’opposizione) le ha sequestrate,fiancheggiato anche dai fiaccolatori-
da Peter Freeman
Caro Csf, sulla rubrica delle lettere del “Foglio” un lettore lamenta, tra l’altro, che Simona Pari e Simona Torretta, al loro rientro in Italia, “si siano presentate al cospetto dei media di tutto il mondo vestite da arabe”. Poi e’ stata la volta di altri due giganti del pensiero, Federico Bricolo e Massimo Polledri, deputati leghisti, per i quali “gia’ il giorno dell’arrivo ci aveva infastidito vederle indossare la palandrana islamica, simbolo di repressione”. Fantastico. Io ero fermo alla messa al bando del velo islamico per le strade di Treviso – iniziativa by Gentilini o comunque del suo successore – pena la multa. Adesso abbiamo la condanna, per ora morale, della “palandrana”, che poi sarebbe la djellabah. Domani sara’ la volta delle babbucce e, a seguire, del couscous e dei gile’ (arabeggianti) e del cumino. Posto che la djellabah e’ normalmente in uso tra le signore occidentali durante il periodo estivo (ne ho una anch’io, lo confesso…) e che la trovo molto elegante, e posto che ognuno si veste come cazzo gli pare, se qualcuno mi parla ancora di “rifiuto della guerra di civilta’ scatenata dal mondo islamico”, giuro che metto mano alla scimitarra.
da Bruno Stucchi
Le due suorine laiche, le due Simone, oramai inseparabili come Stanlio e Ollio,hanno ringraziato tutti, proprio tutti, carcerieri compresi. Dimenticando pero’la CRI e il governo. La loro ingratitudine e’ ributtante. Ributtatele dunque inIraq. Non prima pero’ di rimborsare l’eventuale riscatto pagato.Poca cosa un milione di dollari: una piccola colletta tra pacifisti, girotondinie via cantando dovrebbe risolvere la questione in pochi giorni.Aggiungo: porebbero anche devolvere agli iracheni i proventi del film sulla loroavventura/vacanza che sicuramente presto si fara’. Per non parlare dei libri.