da Alessandro Ceratti
Allora è lei, signor Morini, l'”odioso” incursore che cercava di minare l’attendibilità di sondaggi decisivi? Mi scusi, non me ne ricordavo più. Guardi, le parrà strano, ma quando parlavo di dittatura dicevo sul serio, non era affatto un giochino per me. Devo ammettere che con le moltitudini di sventurati del terzo mondo vittime delle dittature illiberali cui lei si riferisce non ho molto in comune, io privilegiato tra i privilegiati. Se non quel senso di oppressione e di angoscia, quella voglia di urlare: LIBERTA’! GIUSTIZIA!” che soltanto qualche anno fa non provavo. Parlo sul serio.
da Lorenzo Mazzucato
Sono un pubblico dipendente la cui clientela è composta anche da persone asiatiche: la maggior parte cinesi con permesso di soggiorno, a beneficio del mitico Nordest… Nelle settimane scorse, ho “trattato” volentieri utenti di questo tipo che altri colleghi avrebbero forse preferito evitare, in qualche modo, influenzati dall’allarmismo che i media hanno fin qui diffuso sulla cosiddetta polmonite atipica. Stamane, per la prima volta, l’ennesimo “cinese” in questione non stava molto bene: tossiva e aveva tanto caldo; sudava molto… Alla fine (confesso con un po’ di vergogna) congedandolo non gli ho dato la mano come al solito. Da qualche ora, forse anch’io vittima dell’isteria collettiva e del razzismo che l’accompagna perverso, mi sento poco bene. (?) Ha ragione Barbara Spinelli, su La Stampa di ieri: la globalizzazione, sotto i colpi congiunti della guerra in Iraq e della SARS, sta declinando inesorabilmente? Un pre-agonico e caloroso saluto a tutti coloro che hanno a che fare con i “poveri cinesi” in Italia.
da Massimo Bolchi, Milano
Interessante il punto di vista di Paolo Beretta: Fidel Castro è meglio della “scomparsa” Junta argentina perché gli oppositori del Líder Máximo “almeno, loro, una fossa ce l’hanno”. Allora Franco è molto meglio di Castro, poiché nella Valle de los Caídos ha onorato insieme sostenitori e avversari? Per la cronaca, Cuba ha spesso appoggiato la dittatura argentina in ambito internazionale, guerra delle Falklands inclusa.
da Primo Casalini, Monza
Concordo con Andrea Rossetti, anche se la mia esperienza in rete è più breve. Ma il problema sta in una domanda: “Perchè i zuffaioli la spuntano?”. Per due motivi: il primo è che all’inizio sono intesi come portatori di vivacità, e quindi di visite, il secondo è che non pagano pegno. Nelle comunità reali verrebbero emarginati non dalle regole, ma dalle risate. Che fare? Concentrarsi su quello che si ha da dire, dirlo al meglio, e non essere boccaloni. Alla fine la si spunta, se il blogger si accorge che i zuffaioli, anche per lui, non costituiscono una opportunità, ma un problema: abbassano il livello e disgustano le persone di buon senso. E’ una virtù, il buon senso, che spesso soccombe al senso comune. Ma ha il fiato più lungo.
Qualche giorno fa ho assistito a una puntata di 8 1/2 surreale. Sembrava di essere tornati indietro di qualche anno. C’era Mr Galloway nel ruolo del politico socialista di turno, preso con le mani nella marmellata proprio lui che avrebbe dovuto occuparsi dei poveri ecc. ecc. E va bene. C’era Luca Sofri nel ruolo di Giuliano Ferrara di un tempo che proclamava: “beh, ma il suo mestiere di politico lo sa fare bene oppure no? Certo ruba, ma è in gamba, i risultati li ottiene? E poi ruba…si fa presto a dire. Prima vediamo bene le prove” E OK. Quello che era veramente straordinario era invece Giuliano Ferrara nell’inopinata veste di un simil-Di Pietro che scandalizzato proclamava la sua indignazione morale di fronte alla enormità di un comportamento così intollerabile. E questo è veramente troppo. Allora ridateci Di Pietro, quello vero!P.S. Tra l’altro, qualcuno ha in mente poi i risultati dei socialisti italiani?
da Paolo Beretta
Posso anche apprezzare che il Sig. Abuaf metta sullo stesso piano tutti i dittatori. Io non sono d’accordo, ma e’ una mia personale visione delle cose, e devo ammettere che anche la posizione del Sig. Abuaf e’ giustissima. Oggi si e’ accanito contro Fidel. Confido che analogamente si accanisca anche contro tutti gli altri. Al Cimitero Colon c’e’ una cappella, nota come “Jardin de Fidel”, dove sono sepolti i suoi oppositori. Almeno, loro una fossa ce l’hanno. Le madri e le vedove di Plaza de Mayo, invece, non hanno nemmeno una tomba su cui piangere. Chiedo scusa a tutti, ma per me non e’ la stessa cosa.
da Andrea Rossetti
Stabilii la prima connessione a Internet da casa nel 1993, dieci anni fa (un semplice telnet con un modem 14.440 b/s). Da allora ho partecipato ad un numero innumerevole di comunita’ virtuali, di cui i weblog, che ora vanno tanto di moda, non sono che l’ultimo esempio. E sempre, *sempre*, accanto ad individui veramente animati dalla volonta’ di discutere per comprendere, ho trovato gli attaccabrighe on-line, che cercano attraverso la rete di accreditarsi nelle comunita’ “reali”. Il metodo abitualmente usato da queste persone e’ *sempre* lo stesso: rompere cosi’ tanto le scatole da farsi ostracizzare dalla comunita’, per poi accusare gli appartenenti di essere fascisti (o comunisti, dipende dalla cominita’). E *mai* che nessuno di questi sia stato in grado di lanciare un’iniziativa che fosse seguita.
da Vittorio Grondona
Votare “sì” al referendum per l’estensione dell’art. 18 alle imprese con meno di 15 dipendenti è sbagliato. Così asseriscono Rutelli, Pezzotta, parte dei DS e tutto il centro-destra, ovviamente per ordine ricevuto. Angeletti non è ancora sicuro da che parte gli sia più conveniente stare, mentre Cofferati per il momento si astiene dal riconfermare il suo “noto” pensiero in proposito, per altro inopportunamente già espresso in passato. Epifani, per fortuna, pare si stia convincendo che proprio non sia il caso di scontrarsi con il pensiero della maggioranza della base del sindacato che dirige. Il perché sia sbagliato votare “sì” però nessuno ce lo spiega in modo convincente, anzi… D’altronde mi rendo conto quanto sia difficoltoso convincere le persone ragionevoli che sia giusta una legge quando preveda di tutelare alcuni diritti fondamentali dei lavoratori solo nel caso in cui questi abbiano la sorte di operare in imprese con più di 15 dipendenti. Il referendun è una grossa opportunità per gli operai, perché i politici non lilasciano decidere da soli?
Caro Natalino, mi sono arrabbiato. Ma come ti permetti? Urbani e Casalini scrivono cose più interessanti di me? D’accordo. Ma non sono disposto ad accettare di essere considerato disonesto intellettualmente. Perché? Quando? Tirami fuori un solo esempio in cui ho ciurlato nel manico, ho omesso artatamente verità scomode o cose simili. Un esempio, chiaro, fulgido, in cui sarei stato intellettualmente disonesto. Non dovrebbe riuscirti difficile visto che il materiale da cui pescare non ti mancherà certo.
da Giorgio Goldoni
Assisstiamo alla fine dell’ONU come credibile e utile organo per il governo mondiale:1/ Nel 1988 il Consiglio di Sicurezza aveva imposto delle sanzioni alla Libia per l’attentato di taglio terroristico al jet PanAm esploso sui cieli della Scozia.2/ La stessa ONU ha sospeso le sanzioni nel 1999 , ma unilateralmente gli USA e l’Europa hanno mantenuto l’embargo alla fornitura di armi .3/ Ora, udite udite, su sollecitazione italiana la CE sta discutendo in questi giorni la rimozione dell’embargo (sono in discussione forniture militari italiani alla Libia), mentre ovviamente la Libia non è cambiata di un millimetro in termini di democratizzazione e di pericolosità.4/ D’altro canto il nuovo responsabile libico della Commissione dei Diritti dell’Uomo all’ONU, Najat Al-Haijjaji, ha idenficato (ma guarda un pò!) in Israele lo stato canaglia facendo votare varie risoluzioni di condanna appoggiate in misura fluttuante dall’Europa, e con l’opposizione costante degli USA.Non dovremmo poi meravigliarci che da tale coacervo di ambiguità e compromessi si sviluppi e fiorisca il terrorismo a livello mondiale.