da Gigi Forzese
Ma l’intervista al giovane Baldelli su Sette e’ vera? Ci si chiede come siano veramente i giovani di Forza Italia e poi spunta un capo del genere. Non e’ possibile che siano cosi’, saranno sicuramente meglio.Nemmeno una frase che non rientri strettamente nell’ideologia ortodossa. Uno Schifanino in pectore.Folgorato dal Capo. Nel cervello proprio.
da Primo Casalini, Monza
Sono d’accordo con quello che Giorgio Bocca e Michele Serra hanno detto in questi giorni riguardo la spaccatura che c’è oggi in Italia, tanto più grave perchè incrina nel profondo i rapporti personali. La si tocca con mano tutte le mattine all’edicola dei giornali, si creano complicità trasversali al supermercato, ci si guarda come per assegnarsi reciprocamente una maglietta. Ho persino qualche difficoltà con amici di una vita; riusciamo a superarle solo perchè è molto forte il “vissuto insieme”. Tutto questo non mi piace, ma cosa possiamo fare, con un presidente del consiglio che commenta la manifestazione della CGIL al Circo Massimo con la frase: “..a colpi di giustizia, a colpi di piazza, a colpi di pistola…”. Si comporta come se l’Italia fosse una azienda di cui lui ha il pacchetto azionario di controllo: gli altri azionisti sono il parco buoi. Milioni di persone. La metà degli italiani. Finirà, ma ci vorranno anni per ripristinare la decenza. Perchè di decenza si tratta, molto più che di politica.
da Valeria Garabello
Non sapevo di avere un nuovo idolo e, forse, neanche voi. Bloggers di tutto il mondo, da ora in poi noi siamo i fan e claudio il divo da adorare. Lo ha scoperto l’Espresso, anzi, il nuovo ‘espresso’ tutto votato all’inchiesta (ah, il giornalismo di una volta…). A pag. 72 del numero 39 Marco Lillo scrive: “Un’altra forma di attivismo mediatico[…] è il Blog. A ben vedere un segnale al riguardo lo si è avuto proprio il 14 settembre scorso. Quando il giornalista csf si è presentato al girotondo di Roma con i fan del suo blog”. Claudio, sbrigati a torna’ da ‘sta tournée. I tuoi piccoli fans ti reclamano.
[ ndr – Confermiamo la segnalazione dell’Espresso n.39. Che poche righe più sotto aggiunge: “Nato come diario informatico di persone comuni, arricchito da link di ogni tipo, ora sta cambiano pelle. La nuova frontiera è quella di diventare una sorta di protesi dell’io del giornalista che si trasforma in opinion leader di comunità virtuali. In America molti giornalisti hanno lasciato la professione per seguire il proprio blog, altri implorano gli editori di poterne tenere uno”. ]
da Santi Urso
Vuol dire Lei che e’ andato in Marocco per leggere Canetti? E che ha visitato la medersa di Ben Youssef, e che ha comprato aglio e quaderno (ma legano col peperoncino?), e che magari sta per comprare un tappeto berbero? Per carita’, ditemi che sono su Capricorn One! vi prego! Mi si dica che Lei s’annida tra gli spettatori della moda (odalische a profusione) o che si e’ arroccato in Trentino (sempre montagne sono, come l’Atlante). Se qualcuno sa la verita’, fosse pure Nat “Golem” Russo, la riveli. Il popolo deve sapere.
Il popolo non puo’ aspettare. Sappia che in questo momento sono a Diabat, davanti alla casa di Jimi. (csf)
da Gino De Pauli
Comunico a tutti gli organi di Stampa e Mass -Media che è iniziata la raccolta delle firme sotto forma di petizione da presentare al Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia perchè non venga cambiato il nome del paese di Forni di Sopra.Sul sito fornidisopra.it è possibile scaricare i moduli, farli firmare a tutti i turisti e villeggianti che amano Forni di Sopra e sono contrari alla mozione presentata dal Consigliere Regionale Sig. Francesco Serpi,con la quale lo stesso chiede che sia cambiato il nomedel paese di Forni di Sopra perchè questo nome offenderebbe il popolo di Israele.
da Giselda Papitto, Roma
D’Alema portavoce unico dell’Ulivo, per castigare D’Alema, i giornalisti o noi?
da Alessandro Ceratti
Signor Tappi: Iraq con la Q, per favore. Non è una correzione è un invito: salviamo le parole rare! E’ più bella così, no?
da Piergiorgio Welby
Perché preoccuparsi? I Grandi pensano in Grande…tracciano limes, elaborano teorie, sistematizzano, pianificano, sognano il sogno di Raimondo Lullo…prevedono…sulla pelle di chi? Se i motoneuroni2 di tanti Luca “bruciano” e “chiedono” alla scienza una soluzione al male che li divora o i malati terminali invocano una fine privata degli orrori inutili dell’agonia finale…ecco che i Sognatori di Yalta indagano sull’Etica, dibattono sulla Vita-Non -Vita e sull’intangibilità dell’Essere… Persone comuni, sperdute nel labirinto del disagio mentale, uccidono un figlio? i Sognatori di Yalta non si domandano come mai, nonostante gli eserciti di assistenti sociali e centri di igiene mentale, la “solitudine” sia il fattore che accomuna il maggior numero di queste tragedie…preferiscono riesumare i miti, la catarsi, Medea, Tieste, lo scempio dei “Valori” il Senso della vita….Le carceri si trasformano da luoghi di recupero del deviante in contenitori delle “paure” della società? i Sognatori di Yalta rispondono progettando nuovi contenitori…I tossicodipendenti si sbattono nelle periferie per sopravvivere un altro giorno? i Sognatori di Yalta, invece di favorire i dott. Barra e la sua strategia di riduzione del danno (narcosalas, unità mobili ecc)…sognano un mondo senza droghe e a tolleranza zero…I Sognatori di Yalta sanno pensare solo a delimitare, separare, racchiudere, circoscrivere….i loro sogni? Dalla notte dei tempi ad oggi non sono mutati, sono sempre gli stessi e parlano di recinti, ghetti, muri, cortine, manicomi, carceri…parlano di sistemi di ordine e non si accorgono che i confini tra raptus e normalità, devianza e onestà, asocialità e integrazione sono inconsistenti e indefinibili, siamo ciò che siamo soltanto per un accidente del caso, domani potremmo essere altro…domani in quei recinti potremmo esserci noi…
Esco depressa da una rapida incursione nel bloggone. Saranno i colori, i temi, i toni? Ragazzi miei, siete disastrosi. Claudio cerca di sdrammatizzare, ha pure lanciato l’idea di invitare qualche femminuccia, per abbassare n’attimo toni e livello, ma niente, non colgono, né raccolgono; loro stanno bene così, nell’androceo, tristissimi e felici. Io ne sono uscita con questo in testa:
Per entrare nel bloggonebussa pure a quel portoneCerca cerca e troveraifacce scure e tanti guai.Alto pensare, potrai meditareche pesantezza, vien voglia d’andare.Io vi saluto, vi lascio tranquilli,in questo posto fitto di spilli.
Ciao. Resto nel blog.
Nel 1940 uscì “The great dictator” di Charlie Chaplin. L’abbiamo visto tutti e la storia la ricordiamo, ma i nomi forse no. C’è Adenoid Hynkel, Dictator of Tomania, c’è il barbiere ebreo Schultz…e c’è Napaloni, Dictator of Bacteria ( c’è pure Madame Napaloni). E’ un dittatore umorale, ridanciano, piuttosto sbracato, che ha una tendenza al dominio fortissima. Praticamente è sempre in punta di piedi. L’attore bravissimo è Jack Oakie. Mentre Hynkel, con sottofondo wagneriano, gioca col mappamondo, Napaloni si contenta di gareggiare con Hynkel nell’elevare sempre di più quella specie di sedia da barbiere su cui sta seduto. Ed ieri il nostro premier alla Camera ha fatto lo statista, fra “dobbiamo aver paura solo della paura” e “l’Italia non diserta!”, con distribuzione della traduzione in tre lingue del suo discorso (anche in tedesco?), mentre al Senato, fra pochi intimi, si è lasciato un po’ andare, come fanno da sempre i Napaloni, e, oltre a mandare a quel paese Scalfaro, ha lasciato capire che “vabbè…’nzomma…er Zanto Padre…”. Meglio così, per carità, ma un’altra volta dica: “Dobbiamo avere strizza solo della strizza”. Lo ascolteremmo con meno preoccupazione.