Sono un lettore occasionale dell’inserto “Sette”: Nell’ultimo numero ho avuto occasione di leggere l’intervista a Pietro Taricone. L’indignazione è troppo forte. Le parole che ho letto mi hanno scosso, anzi, se debbo essere sincero, mi hanno reso furioso. Io ho 28 anni e sono un assistente universitario. Le assicuro, i sacrifici e le rinunce sono tutt’altro che trascurabili. Amo quello che faccio, amo la ricerca e credo fermamente nella cultura come strumento ottimale per una sostanziale riforma sociale. Lei può forse immaginare che moti d’animo abbiano potuto provocare le affermazioni indegne che questo personaggio, e non persona, ha proferito in modo tanto irresponsabile quanto inconsapevole. Vede, la mia non è una reazione moralista, ma uno sbotto di insofferenza; insofferenza verso la completa mancanza di rispetto e di tatto da parte di coloro che oggi la società incorona come “vincenti”; già trovo intollerabile che piccoli pagliacci in costume da bagno che inseguono una sfera su un prato condizioni gli umori di una nazione e monopolizzi , in modo più o meno diretto, l’informazione. Ma vedere il vuoto assoluto che , non solo arraffa milioni da ogni dove, ma si permette di attaccare Cecchi Paone, mi sembra francamente troppo. Personalmente non amo lo stile di Cecchi Paone, lo trovo forse “troppo buonista”. Ciò non toglie che egli sia una persona , e non un personaggio, che persegue un’idea, condivisibile o menoChristian Romeo
Che il mondo sia piano di ingiustizie, che un professore valga più di una velina o di un “grande fratello” è ovvio. Ma che cosa dobbiamo fare? nasconderci il fatto che queste situazioni esistono? tacere? preferisco mille volte gente come taricone che non fa finta di essere povero, che non piange lacrime di coccodrillo, che si dota di autoironia. Certo, dobbiamo cercare di cambiare almeno un po’ questo mondo ma non ce la faremo se ce la prendiamo con i Taricone. Chi specula e guadagna non è lui. Chi è? ce l’abbiamo davanti tutti i giorni la gente che rovina i giovani, che propone falsi traguardi, che ci impone di fatto consumi inutili e miti cretini. Se votassimo meglio, se reagissimo con maggior decisione, se ci impegnassimo di più, se ci spendessimo in prima persona… (csf)
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