Mannò come si fa, con tutti i soldi che ci sono in Italia proprio da chi si prostituisce si deve battere cassa? No, non sono mica di ferro. Anche loro sono fatte di carne, e lo sanno bene i loro clienti che sono gli stessi e che poi chiedono a loro di pagare tasse lavorative. Non faccio nomi, ma qua a Rimini sono successe cose turche, s’è sentito di tutto, come quando gli usignoli ruttavano.
Beh, sarebbe interessante vedere, mentre il cliente si tira su i calzoni, la prostituta che batte (!) lo scontrino e gli porge il pagobancomat…
“Se noi rinunciassimo ad una settimana di vacanza avremmo un impatto sul pil immediato di circa un punto”. Parola del sottosegretario all’Economia Gianfranco Polillo. Chi dice delle idiozie e lancia risoluzioni ingenue alla “Maria Antonietta” nel nostro Paese fa fortuna e diventa perfino sottosegretario all’Economia. Chi poi fa riforme del lavoro che non piacciono ai lavoratori, ai sindacati ed alle imprese diventa perfino ministro. Non conosco il signor Alberto Fenili da Firenze, spero che almeno lui rimanga fuori dalle nostre istituzioni. Nessuna sensibilità per la vita degli altri è il saggio principio di chi non ha mai provato un dispiacere. Prostituirsi non è un piacere, soprattutto per quelle povere ragazze costrette a girare seminude per il piacere dei senza scrupoli.
“Se noi rinunciassimo ad una settimana di vacanza manderemma ancora più in crisi il settore del turismo… Prostituirsi non è un piacere, ma non è un piacere nemmeno lavorare alla catena di montaggio o a un call center, eppure in questi casi la scure colpisce eccome… proteggiamo le schiave del sesso, comprate e vendute dalle mafie internazionali e favoriamo la libera professione, ovviamente debitamente tassata. invece il moralismo italico preferisce ignorare il tutto, pur di non “nobilitare” la professione con trattenute e pensione. unico problema: quanto e come valutare le detrazioni fiscali (parrucchieri, estetisti, stilisti ecc).
Di solito sono d’accordo con il signor Arienti, ma in questo caso non mi sento di collegare la prostituzione con il lavoro. Io penso che in fatto d’amore tutti gli esseri umani utilizzino la propria libertà… Che tassiamo, allora, anche le prestazioni per amore?… Chi potrebbe fare un serio distinguo. Berlusconi, per esempio non pagava, aiutava… Il sesso è un dono divino finalizzato alla moltiplicazione degli esseri umani. Poi c’è chi ne fa buon uso e chi no. Ecco, ci sono, tassiamo i peccatori. In poco tempo l’Italia, specialmente, eliminerebbe il debito pubblico. Cerchiamo di non scerzare e pensiamo alle cose serie. Il corpo di ciascuno non può essere declassato al mero guadagno sociale. Il lavoro, invece, produce benessere ed è giusto che tale benessere debba essere condiviso.
Caro “Io ballo da solo”, e come la mettiamo con Serena (non è un nome di fantasia)? Una splendida donna di mondo e nonostante i suoi anni non ha mai perso l’amore per il prossimo, anzi, con la crisi che c’è in giro, ultimamente ha deciso di aiutare i suoi affezionati e numerosi clienti accettando anche i Ticket Restaurant di qualsiasi valore o marca. Ogni tanto però ha qualche problema con il “resto”. Dipende della generosità o disperazione della gente, e così donna Serena si trova spesso costretta a lavorare extra e sottopagata, ma l’importante per lei è che nessuno si sente abbandonato ai suoi istinti cosiddetti bestiali, con la crisi che c’è può risultare socialmente pericoloso. Donna Serena non ha mai lavorato in nero, sono gli altri ad andare da lei di nascosto. Così da una vita.
C’è chi l’amore lo fa per noia chi se lo sceglie per professione bocca di rosa né l’uno né l’altro lei lo faceva per passione. (Fabrizio De Andrè)
Per carità! Non fate venire certe idee a MM, altrimenti quello si inventa una tassa sui goldoni.
Prescindendo dal fatto che nella Roma del ‘500 Via Giulia fu costruita da Papa Giulio II Della Rovere con i soldi delle tasse pagate dalle prostitute, chiedo a CSB se ricorda una sentenza della Corte di Cassazione di un paio d’anni fa, in cui una prostituta era stata esentanta dal pagare gli arretrati delle tasse sui suoi appartamenti poichè li aveva acquistati umiliando il proprio corpo.
Questa idea romantica delle prostitute come angeli del sesso mi fa un po’ sorridere: spesse sono delle poveracce vessate o schiavizzate. Ci sono però quelle sveglie ed intraprendenti che sono delle vere imprenditrici di se stesse. A Grondona ricordo che usare la parola AMORE al posto della parola SESSO per fare un po’ di voli pindarici, è un giochino un po’ scorretto. Una prostituta raccattata in strada non ha nemmeno il tempo di fingere un po’ d’amore, al massimo finge un po’ di piacere e senza troppa convinzione.