da Gianni Guasto
Vabbé: vuol morire da eroe libertino, da apostolo di un falloromaticismo negletto e perseguitato dalle orde del bempensantismo catto-ateo e di sinistra, e dalle chiattone femministe che senza coglierne la sottile vena lirico-malinconica lo considerano un tanghero fallocrate. E per questo ha voluto collezionare più donne di tutti, per essere ricordato per l’ineguagliato eccedere. Però Belèn Rodriguez, dico: Belèn Rodriguez! Ma come si fa? Io sarò anche un perverso, impotente e cripto-omosessuale, invidioso e segreto onanista: ma Belèn Rodriguez, Dio Santo, quella che rimane in posa anche quando fa i bisognini, quella che al mattino rimane fissa davanti allo specchio credendo di essere sotto il flash dei fotografi di “Chi”, e se non la portano via a braccia sta tutto il giorno lì, dico: ma come si fa ad arraparsi per una così?
Avrei paura di veder spuntare anche De Sica.
Ci son le ritoccate, ci son le gonfiate, ma possibile che non ci sia nessuna “gnocca” di suo? | | Fama coacta vulpes alta in vinea uvam adpetebat summis saliens viribus….
“Fama coacta” o “fame coacta”? Spinta dalla fama? Impossibile, caro Cappelletti, la volpe di Fedro non leggeva “CHI”. Semmai dalla fame era spinta a desiderare l’uva. Tenga presente, però, che le donne alle quali non arrivo sono la maggior parte e non ho alcun bisogno di dire che non sono ancora mature. Solo che a me non piacciono quelle finte. Ad esempio: la Minetti non è, politicamente parlando, in cima ai miei pensieri; ciononostante non mi sembra affatto una sciroccata come la Belen, ed è certamente -per usare un linguaggio a Lei comprensibile- una “gran gnocca” (pezzi di ricambio a parte). Quello che critico nella Rodriguez è il sorriso ebete e il piedino eternamente in posa per il flash. Come mai la cosa le sembra tanto strana?
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