da Gianni Guasto
E’ fango sul nome Italia: altro che Festa Nazionale. Davanti ai razzi e ai raid aerei che fanno carneficina della folla, non c’è soltanto un ministro-fantoccio, incapace di distinguere il proprio ruolo da quello di un consigliere d’amministrazione di un’azienda che ha tra i suoi soci i figli del Massacratore; non ci sono soltanto le banche che siedono a tavola con il Tiranno, non c’è un Premier che gli bacia ridicolmente la mano. Ci sono quelle decine (spero che non arrivino al centinaio) di uomini comuni che si preoccupano per l’arrivo degli immigrati. Disperando dei primi, spero che almeno gli ultimi si vergognino.
dacci il tuo indirizzo e i nuovi migranti li spediamo tutti a casa tua
in questo momento, mentre tu straparli, ci sono aerei che bombardano folle inermi. Vergognati.
Giovani che abbandonano il loro paese, con una guerra civile in corso, mentre i compagni rimasti lottano, con la vita. Nel momento della lotta, chi scappa, lasciando donne, vecchi e bambini, alla mercé dei miliziani e dei mercenari del dittatore, non da un bell’esempio, mi pare; tu cosa ne pensi? Non vorrei essere frainteso; spero di essere stato chiaro.
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