da Pier Franco Schiavone
830 euro sono lo stipendio di un operaio con cui spesso questi nutre la famiglia, mentre il prete è un single. L’operaio inoltre non usufruisce della carità del prossimo. Non è scritto da nessuna parte che l’idea d’educazione che hanno i preti sia la migliore, qualcuno (io per esempio) ritiene che sarebbe bene che i preti non educhino. Quanto all’assistenza vi sono preti che la praticano con abnegazione, e li ammiro, altri se ne stracatafottono. Faccio notare che quest’immagine del prete-curato di campagna, è fantasiosa, la chiesa, anche attraverso istituzioni intimamente collegate, come CL, controlla un bel numero di cooperative di servizi che lavorano per i comuni, nella gestione delle mense per esempio, oppure gestisce scuole ampiamente alimentate con le nostre imposte, senza parlare dell’8×1000. La Compagnia delle Opere, che sta alla Chiesa molto più di come le Coop rosse stanno ai DS, ha 34.000 aziende associate. Spesso agli Enti Pubblici, come ha dimostrato una recente inchiesta di Reporter, converrebbe fare da sé. I preti dovrebbero nutrire l’anima di chi è disposto a farsela nutrire, non il portafogli.
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