Si chiamano articolesse nel gergo redazionale quei pezzi lunghissimi e noiosi che i redattori capo cassano o massacrano. Se qualcuno di voi nota che per un po’ di tempo i suoi post non vengono pubblicati si chieda se per caso non fossero articolesse. Le articolesse io le butto. Vi prego, abbiate pietà di me. Ricevo migliaia di post al mese. Ho una vita privata e professionale da rispettare. Ho un figlio, una moglie, una madre, una sorella, tanti cognati, zii, nipoti, parenti generici e amici. Non posso trascurarli. 500 battute, a meno che non abbiate da dire cose fondamentali per la salvezza del mondo. (csf)PS. Poi ci sono quelli che non ne vogliono sapere di formattare (cioè scrivere come da istruzioni) i loro post. Imperatori del caos sono Mauri e Guiotto. Se non formattate voi debbo formattare io. Con conseguente uso di tempo sottratto alla mia famiglia. E’ così difficile scrivere il post esattamente come lo vedete comparire nel blog? Perché, per esempio, Beretta scrive sempre “di Paolo Beretta” e non “da Paolo Beretta”? Non è una sciocchezza. “Di” vuol dire che è un articolo di…”Da” vuol dire che è una mail da…E poi vi ho chiesto tante volte di scrivere il titolo tutto in maiuscolo e nel corpo del testo non solo nell’oggetto della mail. Insomma perdonate la pedanteria, ma fatelo per mio figlio.
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