da Rita Guma, www.osservatoriosullalegalita.org
Come puro dato giuridico aggiungo che la Corte dei diritti dell’uomo, nella sentenza del febbraio 2005 a favore del partito rumeno Nepericisti, stabiliva di fatto che la dottrina comunista non e’ di per se’ antidemocratica o contraria ai diritti umani. Secondo la sentenza, infatti, vi e’ liberta’ di associazione di un partito indipendentemente dalla sua ideologia, purche’ il suo fine sia legittimo ed il fine di quel partito – comunista – fu ritenuto legittimo. Nella stessa sentenza, la Corte stabili’ che l’illegittimita’ di un partito politico puo’ viceversa derivare dal riscontro di condotte che concretizzino reati di incitamento o ricorso alla violenza, o mirino all’abbattimento del pluralismo politico. Il nazismo teorizza la superiorita’ di una razza ed ha quindi un fine illegittimo perche’ contrario ai diritti umani (artt. 1 e 2.1 della dichiarazione dei diritti dell’uomo). Nella storia del comunismo si e’ riscontrata invece la condotta illegale di persone o partiti che hanno dichiarato di richiamarsi a principi di per se’ legittimi (per beffa, in primis quelli agli artt. sopracitati).
Articolo 1. Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti.Articolo 2. 1) Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione.
Nessun commento.
Commenti chiusi.