da Vincenzo Rocchino, Genova Gasparri si è guadagnato “il Nobel per l’antipatia”; già mi stava non poco antipatico, ma l’altra sera ha fatto di tutto e di più per guadagnarsi il titolo. La sua unica dote è la capacità dell’interruzione continua e sistematica dell’interlocutore di turno, qualunque sia il tema in discussione (è riuscito a fare impallidire persino quella (l’antipatia) di Belpietro, il che è tutto dire …
da Muin Masri
Arrivai in Italia appena adulto, avevo vissuto di poco o niente, il mondo l’avevo visto attraverso gli occhi degli altri, nei racconti di chi aveva viaggiato o al cinema o nei libri. Il giorno della partenza avevo una paura tremenda: “e se la realtà non rispecchiasse il sogno?”. Per i primi tre mesi ho fatto la vita degli ubriachi, non avevo mai visto tanto verde così verde, era l’Umbria in primavera. Ospite, qua e là, in Emilia Romagna ero ingrassato di dieci kili, mangiavo regolarmente tre pasti al giorno, mai successo prima. Anche la pelle stava diventando normale, liscia, potevo lavarmi quanto mi pareva e spalmarmi di Nivea d’estate e di burro cacao d’inverno. In Piemonte ho tagliato i capelli ricci e i baffi neri per mimetizzarmi meglio in mezzo alla folla silenziosa e per piacere più alle donne che agli uomini. Dopo due matrimoni e tre figli, praticamente di quel ragazzo, alto, magro e un po’ ruvido, non è rimasto niente, tranne la tremenda paura di vivere la vita nei racconti degli altri o al cinema o nei libri. Come un palestinese, appunto.
da Alberto Veneziano
Bello il Gad Lerner ospite d’onore da Milano dalla D’Amico! Con il vero cipiglio di chi sta pensando a grandi temi (o digerendo una cassuela altrettanto grandiosa). Qualcuno ha capito qualcosa nella prima mezz’ora? Ragazzine sventate, attentati (non sventati ahimè) Spatuzza, Borsellino, inchieste fasulle slla De Magistrisi, ognuno per i cavoli suoi in un bollito misto ( buono anche quello) buono per tutte le osterie mediatiche. E stasera?
da Paolo Beretta
Marchionne dice che senza l’Italia la Fiat andrebbe meglio. La CGIA di Mestre gli fa i conti in tasca e scopre che, tra il 1977 ed il 2009, la Fiat stessa ha ricevuto dallo Stato la ragguardevole sommetta di 7,6 miliardi di euro (si, miliardi, non milioni), pari a poco meno di 15,000 miliardi di vecchie lire, ossia circa 450 miliardi all’anno per trent’anni. Ma secondo Marchionne, la colpa è dell’Italia, mica della Duna. Parafrasando Santoro, una vera faccia da bicchiere.
da Dan Galvano, Basilea
Giusto l’altro giorno il nostro premier aveva detto “Mai chiesto il lodo Alfano”. Poi oggi, a distanza di pochi giorni, non smentisce ma si tradisce da solo dicendo che “con certi PM il lodo è indispensabile”. Sta perdendo colpi.
da Claudio Urbani, Roma
Vi anticipo il titolo di apertura del “Il Giornale” del 27/10/10, a piena pagina:
da Vincenzo Rocchino, Genova
Tre mesi buttati; un’estate cacciata letteralmente nel cesso, all’ inseguimento di una presunta truffa, per la vendita di poco più di 50 metri quadrati a Montecarlo, con risvolti comici, all’inseguimento di una cucina, che hanno rischiato di fare cadere il governo. Oggi la Procura di Roma ha chiesto l’archiviazione del caso: non c’è truffa.
Talvolta, prendere esempio dai cosiddetti “selvaggi” potrebbe essere benefico per tutti noi: http://www.corriere.it/esteri/10_ottobre_26/elezioni-indiani-caretto_b096b670-e0e3-11df-b5a9-00144f02aabc.shtml